OGGI – Rivista (dal 1939)

Oggi

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Oggi è una rivista italiana, edita da RCS Periodici. È uno dei settimanali popolari più diffusi, con una tiratura di 383.492 copie (maggio 2015). Fondato nel 1939 da Angelo Rizzoli, fu il secondo rotocalco italiano a grande diffusione.

Nel febbraio 1939 il regime fascista impose la chiusura del settimanale «Omnibus». Diretto da Leo Longanesi, era il periodico di attualità più prestigioso tra quelli pubblicati da Angelo Rizzoli, editore e produttore cinematografico milanese. Rizzoli pensò a come evitare di disperdere il patrimonio di professionalità che aveva fatto di Omnibus un giornale di livello superiore alla concorrenza. L’idea fu di fondare un nuovo settimanale, traendo dal vecchio il formato e l’impostazione nonché gli uomini della redazione.

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Benedetti (formalmente direttore responsabile) e Pannunzio (condirettore), ripresero il modello di «Omnibus» (anche nel formato: il rotocalco), proponendo giornalismo e letteratura, tra attualità e storia. Il periodico si costruì una propria reputazione, non benvoluto – comunque tollerato – dal regime fascista. Pubblicarono i loro racconti sulle pagine di «Oggi» alcuni giovani scrittori che avrebbero raggiunto una fama internazionale: Elsa Morante, Ennio Flaiano, Giaime Pintor, Tommaso Landolfi, Vitaliano Brancati ed Elio Vittorini.

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Le uscite continuarono fino al 31 gennaio 1942. In quella data uscì un articolo (La guerra degli oceani) in cui la flotta navale germanica era confrontata con quella statunitense; si concludeva che le forze nemiche erano superiori. L’ambasciatore tedesco in Italia, Mackensen, protestò ufficialmente. Il regime ordinò la chiusura del periodico per “disfattismo”. Con la testata mutata in «Settegiorni» e la direzione affidata a Giovanni Mosca, la rivista tornò ad uscire il 2 maggio 1942 fino al 4 settembre 1943, quando la sede centrale della Rizzoli (in piazza Carlo Erba a Milano) fu bombardata e dovette giocoforza essere abbandonata.

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Finita la guerra, si ebbe il rilancio definitivo. Angelo Rizzoli era ancora il proprietario della testata. Non avendo però ottenuto il permesso di stampa dalle autorità americane, per far uscire il giornale Rizzoli si rivolse allo scrittore Edilio Rusconi, in possesso di un’autorizzazione ad personam. Fu Rusconi ad assumere la direzione del settimanaleLa rivista tornò nelle edicole il 21 luglio 1945, con una foliazione di 16 pagine, in formato tabloid. Il prezzo di 15 lire salì subito, alla fine dello stesso anno, a 20. Il capo della redazione romana era Ugo Zatterin. Altre firme erano Giovanni Mosca ed Oreste Del Buono.

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Nel 1947 fu adottata una nuova veste tipografica (che è stata mantenuta fino al 2011), la foliazione salì a trentadue pagine e il prezzo fu portato a 30 lire. In novembre il periodico fece uno scoop notevole, riuscendo a realizzare un servizio fotografico a colori (il primo della sua storia) sulle nozze della principessa Elisabetta d’Inghilterra. Per battere la concorrenza i giornalisti furono fatti viaggiare da Milano a Londra in aereo. «Oggi» uscì in edicola battendo ogni record di tempestività. Per un giornale nato solo da un paio d’anni fu un colpo clamoroso: il settimanale balzò dalle 100.000 copie iniziali a 250.000.

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Con la notizia della Sciagura di Superga (1949) raggiunse il record di mezzo milione di copie. La linea editoriale era stata trovata: il pubblico di «Oggi» voleva i fatti della cronaca (anche quelli drammatici, come l’alluvione del Polesine) insieme a notizie che permettevano di sognare un futuro roseo. Il periodo d’oro continuò negli anni Cinquanta, durante i quali il settimanale si mantenne ad una media superiore alle 500.000 copie. Gli articoli più letti sono i memoriali-autobiografie dei personaggi famosi (Fausto Coppi, la vedova di Mussolini, Rachele ed altri) e il racconto delle nozze delle teste coronate e dei divi di Hollywood.

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Mike Bongiorno su un Oggi del 1962 primo anno a colori

Nel 1962 «Oggi» approdò stabilmente al colore. Tra le prime copertine a colori vi è quella sulla scomparsa di Marilyn Monroe dell’agosto 1962. Nell’agosto 1966 la tiratura superò per la prima volta il milione di copie: direttore era Vittorio Buttafava. Nei primi anni settanta il settimanale intensifica i reportage dai continenti extraeuropei. Aumenta il numero delle pagine, fino a punte di 196. Nell’autunno 1973 «Oggi» si assicura la collaborazione di Indro Montanelli, che ha lasciato il «Corriere della Sera». Montanelli, firma di punta del giornalismo italiano, risponde alle domande dei lettori: La Stanza di Montanelli appare dal n. 47 del 22 novembre. La sua rubrica – poi modificata dal 1993 in Dialoghi col direttore di “Oggi” – apparirà fino alla primavera del 2001: un sodalizio lungo 27 anni.

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Sophia Loren su un Oggi del 1967

Negli anni, «Oggi» ha sempre mantenuto alti livelli di vendita, collocandosi, tra le riviste d’attualità per il largo pubblico, tra i giornali più venduti. Dal febbraio 2010 il direttore di «Oggi» è Umberto Brindani, al quale si deve il più recente restyling grafico, nel maggio 2011. Anche il logo è stato rinnovato e ingrandito, e le singole lettere sono state avvicinate e contornate con un tratto nero definito. La frase “Il settimanale della famiglia italiana” è stato sostituita con la dicitura “Il newsmagazine delle famiglie italiane”.

Di seguito altre belle copertine d’annata di OGGI

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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Oggi_(rivista)

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2 Risposte a “OGGI – Rivista (dal 1939)”

  1. Mi chiamo Giampaolo Mastella e sono studente di archeologia presso l’Università di Padova, per la mia tesi di laurea ho necessità di consultare le annate di Oggi dal 1950 al 1955, in particolare la rubrica di linguistica tenuta dal pofessor Tagliavini. Potete consigliarmi dove cercare, biblioteca, archivio o anche vecchia soffitta della casa editrice. Anticipatamente ringrazio, cordiali saluti di buon anno nuovo!

    1. Tutti canali da seguire …. (biblioteca e archivio, se le trovi, sono le meglio in assoluto). Io non disdegnerei neppure di investire qualche decina di eurio acquistando annate complete su ebay … se ne trovano spesso anche degli anni 50 a prezzi che vanno tra i 30 e 50 euro. Ti rimane comunque un pezzo di storia.

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