MICRONAUTI – (Anni 80)

MIcronauti

micronauti giocattolo vintage

I Micronauti (Micronauts nella versione originale) sono una linea di giocattoli commercializzati dalla casa statunitense Mego fra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta, basata sul modello della precedente linea di giocattoli giapponese Microman della Takara.

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Si trattava di una serie di action figure che rappresentavano personaggi fantascientifici ispirati, e simili nell’aspetto, ai robot degli anime e manga giapponesi dell’epoca. Alcune riprendevano le action figures classiche dei Microman (ispirate ai protagonisti dei G.I. Joe), altri, divenuti più famosi, come Baron Karza, erano quasi identici a Jeeg della serie Jeeg robot d’acciaio (in effetti il progetto derivava da quello dei giocattoli di Jeeg), con tanto di parti del corpo smontabili e collegabili tramite calamite (differivano solo per il colore e la forma della testa e in Italia furono tra i modelli più diffusi).

A queste due linee si aggiungevano una linea di mezzi e basi spaziali e degli alieni. Un’altra fonte di ispirazione evidente, almeno per alcuni modelli della serie, era Guerre Stellari, in particolare il personaggio di Dart Fener per Baron Karza e i soldati imperiali per Force Commander, oltre alla presenza di spade laser in alcune delle action figures non magnetiche, come nei Galactic Defender (ripresi dal modello dei Takara Microman M17X Command 3).

micronauti collezione catalogo

La linea ebbe un grandissimo successo in tutto il mondo, portando alla Mego un fatturato di oltre trenta milioni di dollari all’anno. Furono vendute licenze ad altre case per la produzione di gadget correlati (per esempio puzzle).

La Marvel realizzò una serie di fumetti omonima. Oltre ai personaggi principali, la Mego produsse una quantità di articoli correlati, inclusi veicoli e cavalcature robotiche per i micronauti e la Micronite, una sostanza gommosa (simile al pongo) venduta all’interno di un asteroide di plastica.

Molti di questi articoli rivelano in modo ancora più evidente la relazione fra i Micronauti e le serie anime, in particolare per il modo in cui diversi modelli Micronauti potevano scomporsi in componenti e mutare forma combinandosi fra loro (proprio come Jeeg e molti altri robot giganti giapponesi).

In Italia, la serie raggiunse il culmine della popolarità all’epoca dei personaggi Baron Karza e Force Commander (con le relative cavalcature Andromeda e Oberon) e la Gig, distrubutrice sia dei Micronauti

che di altri prodotti Takara (come i Transformers), prese accordi con questa per produrre dei nuovi personaggi che vennero distribuiti quasi esclusivamente sul territorio italiano, come King Atlas e Green Baron (essenzialmente identici a Karza e Commander, con solo la forma della testa differente ed uguale tra loro, rispettivamente di colore rosso e verde). Minore distribuzione ebbero successivi prodotti come Red Falcon (che aveva un maggiore numero di accessori e proponeva un corpo differente da quello degli altri modelli).

I giocattoli di questa serie sono rinomati e costituiscono oggi rarità che, nel caso di serie complete e in buono stato, possono anche avere un valore economico non irrilevante nel mercato dei collezionisti.

A metà degli anni ottanta negli Stati Uniti tornarono sugli scaffali dei negozi alcuni dei Micronauti originali, ma con colori leggermente differenti, la riduzione delle parti metalliche (sostituite da una plastica non sempre di qualità elevata) e un nuovo nome The Inter-changeables.

La serie non aveva apparentemente nessun richiamo con quella precedente, ed anche i nomi dei personaggi vennero cambiati. Le vendite tuttavia non furono soddisfacenti e la serie venne chiusa dopo poco tempo. La Gig in Italia tentò un’operazione simile, limitata pero’ alle sei sole action fugures stile Jeeg, mantenendo i legami con la vecchia serie (la linea venne chiamata Nuovi Micronauti e i nomi dei personaggi non furono cambiati, a differenza dell’edizione statunitense).

Micronauti – I Modelli magnetici

I più noti sul mercato italiano, anche grazie all’estrema somiglianza con Jeeg, erano costituiti da un corpo con gli arti e la testa staccabili e tenuti uniti da calamite.

Ogni action figures umanoide era corredata da due trivelle e due razzi che potevano essere collocati sulla schiena, alcuni agganci con calamita per inserire queste trivelle al posto degli arti o della testa. Un meccanismo a molla nell’avambraccio permetteva di lanciare i pugni o eventualmente la punta delle trivelle. Nell’addome era presente un meccanismo a molla che permetteva di lanciare un piccolo missile dalla punta arrotondata (richiamo anche questo al raggio protonico, l’arma finale di Jeeg e al missile centrale dei due Mazinga).

MICRONAUTI_GIOCATTOLO_VINTAGE

Le action figures a forma di cavallo avevano la possibilità di sostituire le gambe con delle ruote che richiamavano alla memoria quelle delle bighe romane, di separare la testa dal corpo, oltre ad avere due lanciarazzi con un meccanismo a molla che potevano essere collegati sia ai lati del cavallo sia agli agganci magnetici e posizionati al posto degli arti della figura umanoide.

Il personaggio in forma umanoide poteva inserirsi al posto della testa, per dare vita ad una specie di centauro.

Molta della oggettistica presente aveva un passo standard, in modo da essere intercambiabile, e lo stesso passo si trovava anche nell’oggettistica presente in altri giocattoli della Takara, come alcuni dei primi Transformers.

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  • Baron Karza, di colore nero con i particolari rossi (tra cui le trivelle e i missili). La testa aveva una specie di corona di spine e il viso ricordava vagamente quello dei Mazinga
  • Andromeda cavalcatura di Baron Karza, di colore nero con particolari grigi, e missili e ruote rossi
  • Force Commander di colore bianco, con i particolari rossi (tra cui le trivelle e i missili). La testa aveva alcune decorazioni che ricordavano i respiratori presenti sulle tute spaziali dei Stormtrooper di Guerre Stellari
  • Oberon cavalcatura di Force Commander, di colore bianco con missili e ruote rossi
  • King Atlas di colore rosso scuro, con i particolari neri (tra cui le trivelle e i missili). La testa era uguale a quella di Green Baron

  • Lantaurion cavalcatura di King Atlas, rosso scuro con i particolari neri, e missili e ruote nere. La testa differiva da quella equina di Andromeda e Oberon e aveva occhi simili a quelli di un insetto oltre ad una bocca che per come era disegnata appariva dotata di denti aguzzi
  • Green Baron di colore verde, con i particolari neri (tra cui le trivelle e i missili). La testa era uguale a quella di King Atlas
  • Pegasus cavalcatura di Green Baron, verde con i particolari neri, e missili e ruote nere. La testa era uguale a quella di Lantaurion
  • Emperor di colore dorato con gli arti e la testa neri, aveva parti fosforescenti (tra cui una coppia di pugni in più) e alcuni gadget in più rispetto ai modelli precedenti (una spada dorata e un mantello di gomma). Il primo dei micronauti ad avere i proiettili di gomma, invece di quelli a punta.
  • Megas cavalcatura di Emperor, dorato con i particolari e testa neri. Come il suo cavaliere aveva i proiettili di gomma, invece di quelli a punta.
  • Red Falcon più complesso degli altri micronauti, leggermente più longilineo, non basato sul modello originale di Jeeg, ma su quello di un altro giocattolo magnetico della Takara raffigurante Death Cross, il protagonista di un telefilm simile a Ultraman o Megaloman.

  • Il torace era trasparente, e mostrava una zona sottostante argentata che riproduceva una struttura simil-meccanica, mentre il resto del corpo era azzurro e rosso. Era dotato di una specie di falco robotico con cui poteva combinarsi grazie alle calamite e di una spada argentata. Non era dotato delle solite trivelle né del missile centrale, ma le ali del falco potevano essere fissate alla schiena o collegate con calamite al posto delle braccia e un meccanismo a molla nel corpo del falco permetteva di lanciare la testa. A0487

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Le norme di sicurezza per i giocattoli

Molti modelli della serie dei Micronauti erano inizialmente dotati di lanciarazzi che scagliavano proiettili di plastica a distanza. Il 31 dicembre 1978, un bambino di Atlanta (Stati Uniti) morì di soffocamento per essersi sparato un proiettile in gola con un modellino di Viper (un caccia spaziale della serie fantascentifica Galactica), e la Mattel, casa produttrice del modellino, ricevette una denuncia che la costrinse a modificare l’intera linea di giochi per eliminare i meccanismi di lancio dei proiettili (questo comunque non impedì a numerosi modelli di essere posti in vendita con i lanciamissili, spesso con i dardi sostituiti da una sorta di proiettile a testa sferica, gommosa). Nello stesso periodo, la Mego prese a distribuire i Micronauti con i razzi incollati e non più proiettabili.

micronauti

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Micronauti

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6 Risposte a “MICRONAUTI – (Anni 80)”

  1. Fantastico… rivevere quei fantastici ricordi e i giocattoli ad essi legati…. mi sembra ancora di percepire l’odore della confezione dei micronauti… che credo ancora di possedere, da qualche parte in cantina.
    Bravo, splendido sito e splendido lavoro!!!

    1. Grazie mille…..te pensa che quello che “percepisci” te lo provo alla stessa maniera io che faccio i post….ed è il “carburante” che mi serve per andare avanti….oltre ai commenti come il tuo…..Continua a seguirmi che ogni giorno inserisco sempre novità e….prossimamente anche nuove interessanti (spero) rubriche.
      Franco.

    1. Sono contento…te pensa che a me succede a quasi ogni articolo che inserisco 🙂 e stiamo arrivando quasi a 1.000= Se sei iscritto a FACEBOOK ti aspetto anche alla PAGINA ANNI 70 80 90 FAVOLOSI (Con Gloria Guida in foto) dove inserisco sempre tutte le novità del sito stesso. Ti aspetto e …mi raccomando il MI PIACE alla PAGINA se ti colleghi.
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