VELOSOLEX ( Solex ) – (1946/1988)

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Il VéloSoleX, anche abbreviato semplicemente come Solex, è un ciclomotore creato dall’azienda meccanica francese Solex. È stato prodotto in oltre sette milioni di esemplari, in diverse versioni, dal 1946 al 1988.

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Velosolex – Il Contesto 

Come ciclomotore, il Solex poteva essere guidato in Francia senza patente e all’età di 14 anni. Leggero, rustico ed economico, “bici che viaggia da sola” (in base a uno slogan degli anni cinquanta), era molto popolare tra studenti e lavoratori. È stato in qualche modo la Citroen 2CV dei ciclomotori.

La produzione è stata effettuata prima a Courbevoie, poi in (almeno) altre due fabbriche situate ad Asnières e Mâcon, per poi essere concentrata nel 1975 a Saint-Quentin dopo l’acquisizione del marchio da parte di Motobécane. Il marchio ha prodotto anche biciclette all’inizio degli anni settanta.

Un tentativo di rilancio ha avuto luogo in Ungheria dal 1998 al 2002 (società Impex). Nel 2006, il marchio Solex e la sua estetica retrò sono stati ripresi per un ciclomotore elettrico disegnato da Pininfarina e prodotto in Cina.

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Modelli con motore a rulli

Il Velosolex non è stato il primo ciclomotore con trazione sulla ruota anteriore o il primo ad avere una trasmissione a rullo. Tuttavia, la grande industrializzazione, consentendo un prezzo molto basso (473 franchi nel 1960, due volte il prezzo di una semplice bicicletta), l’affidabilità, la facilità di manutenzione, ecc., hanno consentito un’enorme diffusione di questi modelli.

Il modello emblematico della marca, il S3800, colloquialmente chiamato “Solex” e soprannominato “la bicicletta che va da sola”, è mosso da un piccolo motore sulla ruota anteriore.

Il piccolo motore a due tempi, con albero a gomito asimmetrico, 49 cm³ di cilindrata, è posizionato sopra la ruota anteriore, che muove direttamente tramite un piccolo rullo cilindrico che agisce sullo pneumatico. L’avviamento avviene a pedale o a spinta. Questo tipo di progettazione può causare una usura relativamente rapida degli pneumatici, come pure una trasmissione poco efficiente quando lo pneumatico è umido, o addirittura impossibile, quando è gelato durante la notte e il rullo è non stato ripulito delle sue tracce di fango.

Il blocco situato sopra la ruota contiene anche il serbatoio del carburante (inizialmente una miscela, denominata Solexine), il sistema di trasmissione e accensione, come pure il faro. Il tutto può essere circondato da un paraurti. Il tubo di scappamento scende lungo la ruota anteriore. Non c’è nessun cambio. L’arresto del motore si effettua tramite un decompressore; non c’è nessun interruttore elettrico né una chiave di contatto.

Non c’è una manopola rotante per l’accelerazione, ma una leva di decelerazione (a destra, accoppiata ad una seconda leva per il blocco) e decompressione, collegata agli organi del motore con un semplice cavetto d’acciaio. La frenatura è assicurata da un freno a pattini davanti e da un piccolo freno a tamburo posteriore (dal 1964). La trasmissione può essere disinserita: il motore si inclina all’indietro in modo da liberare completamente la ruota, cosa che facilita l’utilizzo del veicolo in modalità bicicletta. Il telaio è privo di sospensioni.

Modelli, dal prototipo all’e-solex e al Velosolex d’oggi

Il primo Vélosolex è stato venduto nel 1946. Da quel momento, diversi milioni di esemplari sono stati venduti in Francia e all’estero, soprattutto in Olanda, la cui geografia si distingue per gli scarsi rilievi montuosi (i motori Vélosolex olandesi non erano neri, ma di colore marrone). Importatori e produttori di Vélosolex con licenza sono stati presenti in 57 paesi.

I modelli si possono suddividere come segue:

Il prototipo del 1941 di cui rimangono pochissimi esemplari
  • Il modello detto “45 cc” di cui esistono molte evoluzioni; presentato nel 1946, il suo motore di 45 cm³ sviluppa 0,4 HP a 2.000 giri/min.
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  • Il 330 del 1953; la cilindrata passa a 49 cm³ e la potenza a 0,5 HP.
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  • Il 660 del 1955.
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  • Il 1010 del 1957.
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  • Il 1400 del 1958.
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  • Il 1700 del 1959, con frizione automatica e raffreddamento a ventola.
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  • Il S2200 nato nel 1961, raggiunge 0,7 HP; è il primo dotato di silenziatore. Questo modello è stato fabbricato in due versioni con motore v1 e v2l.
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  • Il S3300 è stato lanciato nel 1964; nasce il freno posteriore a tamburo, il telaio è ora in lamiera e tubi (simile al S3800)
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  • S3800 presentato nel 1966 (il modello icona del Solex); il colore fece la sua comparsa con il S3800 Deluxe e S3800 super lusso (tuttavia esisteva già il Vélosolex “esportazione” colore caffè, venduto in Olanda, ma non disponibile in Francia).
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  • Il 5000 del 1971, con ruote più piccole, è disponibile in quattro colori: giallo, blu, l’arancione e il raro bianco.
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  • Il Micron, uscito nel 1968 con ruote ancora più piccole, ha il motore del S3800 ma senza pedali.
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  • Il Plisolex del 1973, è raro perché è stato fabbricato in soli 20.000 esemplari.
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  • Il 4600 del 1974.
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  • Il Flash 1969 (poi divenuto 6000) è dotato di freni a disco, trasmissione cardanica e ventola di raffreddamento.
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  • Il Tenor, uscito nel 1972 è un ciclomotore dall’architettura più “classica”, con trasmissione a catena. È il solo dotato di un motore non prodotto dalla marca: le serie L e S sono dotate di un motore Franco Morini Gyromat, poi sostituito da un motore Anker Laura per le serie GL e GS. C’è anche un modello molto raro S4 equipaggiato con un motore Franco Morini a 4 velocità.
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  • Il Black’n Roll S4800 uscito nel 2005 con omologazione EU è una versione modernizzata del S3800. Non è marcato Solex ma Mopex; ne esiste anche una versione “ibrida” e può essere acquistato “on line”
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  • L’ e-solex.
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  • Il VéloSolex, bicicletta pieghevole a pedalata assistita elettrica uscito nel 2010; disegnato da Pininfarina pesa 22 kg e ha un motore da 250 watt con batteria litio-ione-polimero.

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