Storia dell’auto: LE MAI NATE – (Anni 70 e 80)

Storia dell’auto

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Storia dell’auto – Le mai nate anni ’70 e ’80

Nel panorama automobilistico mondiale succede molto spesso che le case automobilistiche, ma soprattutto le carrozzerie di design, propongano dei modelli di auto  per sondare il mercato o per testare innovazioni tecnologiche o stilistiche al fine della loro utilizzazione nei modelli di serie.Tali modelli, molto frequentemente presentati in occasione di qualche salone dell’auto e denominati “Concept“, sono molto spesso però soltanto del costosi progetti concepiti soltanto per stupire la gente senza alcuna possibilità di un reale sviluppo commerciale.
 
Altre volte (ed è di questo tipo di auto che voglio trattare in questo articolo) le case automobilistiche  o le carrozzerie specializzate propongono  dei modelli, o delle varianti a modelli già esistenti,  con l’intento invece di un loro  reale e possibile utilizzo di mercato ma che per svariati motivi, che possono essere  tecnici o di politica commerciale o più semplicemente di tempistica sbagliata, non vengono poi realmente prodotte in serie e quindi immesse sul mercato.
 
Audi Asso di Picche
Alcune di questi progetti sono stati accantonati, probabilmente,  in quanto di nessun interesse ma altri, a mio avviso, avrebbero veramente potuto riscuotere un discreto successo se non (come nel caso dell’Alfa Nuvola del 1996 o della Lancia Fulvia del 2003) addirittura diventare modelli-cult.
 
Alfa Romeo Caimano
 
Dato che non sempre è possibile avere una collocazione temporale precisa  di questi progetti dividerò l’articolo in due parti  – ANNI 80 e ANNI 90 – includendo anche tutti  quelli che, probabilmente, sono antecedenti  (negli 80) e successivi (nei 90). Dove possibile metterò anche una breve scheda tecnica del singolo modello. Questi due articoli, comunque, sono suscettibili di aggiunte o integrazioni man mano che riesco a reperire on-line materiale di indubbio interesse…..pertanto, se di vostro gradimento, inserite l’articolo nei preferiti e tenetelo d’occhio.

Renault Fuego Cabriolet

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La Fuego è una autovettura coupé a quattro posti prodotta dalla Renault tra il 1980 ed il 1992.

Storia e sviluppo

Intorno alla metà degli anni settanta Renault iniziò la pianificazione per la sostituzione dei modelli 15 e 17, la coppia di coupé derivata dalla Renault 12.

Robert Opron, ex-Citroën e da poco direttore del centro stile Renault, lanciò inizialmente l’idea di un coupé “alto di gamma”, partendo dalla base tecnica della Renault 30 e utilizzando il medesimo motore PRV (un V6 da 2.664 cm3). I vertici aziendali, però, non appoggiarono questo progetto, desiderando al contrario riproporre lo stesso concetto di coupé delle R15 e 17, in grado di abbracciare un mercato il più ampio possibile. Questa era la proposta del settore marketing, per la quale furono utilizzati alcuni disegni di Michel Jardin.

La nuova coupé venne quindi sviluppata sulla base della Renault 18, la berlina media che nel 1978 sostituì la R12. La denominazione inizialmente prevista (“19”) venne in seguito abbandonata in favore del nome “Fuego” (“fuoco” in spagnolo), che assieme a “Espace” rappresentò l’unica eccezione nella serie numerica adottata da Renault per quasi tre decenni, dall’inizio degli anni sessanta alla fine degli anni ottanta.

La presentazione alla stampa si tenne alla fine del mese di gennaio del 1980 a Jerez de la Frontera, in Spagna, mentre quella al pubblico avvenne nel febbraio, al Salone dell’auto di Ginevra. La commercializzazione iniziò nel successivo mese di marzo. Nel 1982 fu presentata la Fuego Cabriolet, allestita dal carrozziere francese Heuliez che però rimase allo stadio di prototipo.

Citroen M7

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La Citroen M7 fu concepita nel 1970 e doveva essere la nuova fuoristrada per l’esercito francese, ma fu prodotta in soli 2 esemplari, entrambi dotati di piattaforma, meccanica e sospensioni idropneumatiche della GS.

Citroen AX Evasion

citroen ax evasion

La AX era una piccola autovettura, prodotta con molto successo negli anni ottanta e novanta dalla Casa francese Citroën.

Versioni particolari

La AX fu prodotta innanzitutto in versione elettrica, con motore alimentato da una grossa batteria. Non colse nel segno a causa del prezzo troppo elevato e delle prestazioni troppo modeste.

Ne fu realizzato un prototipo con carrozzeria roadster ed uno con carrozzeria Station wagon, che rimaserò però solo allo stadio di prototipo. Vi fu anche chi prese la propria AX e la trasformò in cabriolet.

La AX doveva inizialmente essere prodotta anche come erede della Talbot Samba, doveva avere lo stesso corpo vettura, ma altro marchio sul frontale. Il progetto si interruppe per la decisione di far chiudere definitivamente la Talbot stessa.

La Casa malese Proton produsse la AX con il nome di Tiara.

Citreon M35

La M35 fu un’autovettura sperimentale, derivata dalla Ami 8 di normale serie, utilizzata dalla Casa francese per testare la bontà del motore rotativo Wankel. Sul corpo vettura della piccola berlina, trasformata in coupé dalla carrozzeria Heuliez, venne infatti installato un monorotore di 497,5cc da 49cv di potenza. La carrozzeria si differenziava dalla Ami 8 di serie oltre che per le 2 sole porte, per tutta una serie di modifiche: padiglione più basso e rastremato, frontale modificato, interni inediti.

Dopo una piccola preserie di 6 unità, venne avviata, presso gli stabilimenti Heuliez, la produzione di una piccola serie di esemplari che la Citroen intendeva assegnare direttamente ad una serie di clienti affezionati che dovevano, in pratica, fungere da collaudatori. La Casa transalpina, infatti, credeva molto nelle potenzialità del motore Wankel, tanto che nel 1967, in joint-venture con NSU, aveva fondato la Comotor, un’azienda destinata a produrre motori rotativi per le due Case.

Dei 500 esemplari di M35 previsti in origine ne vennero assemblati, tra il 1969 ed il 1971 solamente 267, a causa dei costi di produzioni elevatissimi. I clienti selezionati per la sperimentazione, inoltre, s’impegnavano a non vendere l’autovettura, che doveva, al termine della sperimentazione stessa, essere restituita alla casa madre.

Durante i test il Wankel evidenziò alcune luci (rendimento doppio rispetto ad un motore a scoppio convenzionale, elevato rapporto tra cilindrata e prestazioni: la M35 raggiungeva i 144 km/h) e molte ombre: consumi molto elevati (sia in termini di carburante che di lubrificante), scarsa elasticità di marcia, virtuale assenza di freno motore e, soprattutto, modesta affidabilità.

La M35, i cui ultimi esemplari vennero ultimati e consegnati nel corso del 1971, servì da banco di prova per la produzione della GS Birotor (prima ed unica Citroen con motore rotativo prodotta in serie) e per la realizzazione di alcuni esemplari di un elicottero a rotore Wankel. La M35 è, come detto, stata prodotta in soli 267 esemplari marchiati e numerati (curioso come la numerazione abbia comunque superato le 1000 unità); ad oggi ne rimangono pochissimi ciò ne fa una delle Citroen storiche più apprezzate e ricercate.

Alfa Romeo Eagle

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L’Alfa Romeo Eagle è un prototipo disegnato da Aldo Brovarone e presentato nel 1975 al salone dell’automobile di Torino nello stand Pininfarina. Il telaio e la meccanica sono di derivazione Alfetta GT; il prototipo è stato realizzato con l’obiettivo di dimostrare che era possibile costruire un’auto aperta mantenendo una buona sicurezza passiva. Si noti a tal proposito l’ampio rollbar .

Alfa Romeo 33-2 / Carabo / Iguana

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L’Alfa Romeo Tipo 33 è un’autovettura da competizione prodotta dall’Alfa Romeo dal 1967 al 1977. Ha partecipato principalmente al Campionato del Mondo Sport Prototipi, al Campionato CanAm e alle cronoscalate. Nel 1967 dal modello strettamente da competizione sono stati derivati alcuni esemplari omologati per la circolazione su strada, chiamati Alfa Romeo 33 Stradale.

Sviluppata nei primi anni ‘60 del secolo scorso, i primi prototipi utilizzavano il motore a 4 cilindri da 1.570 cm³ già montato dalla TZ. Questa prima versione fu perfezionata dall’Auto Delta, a cui vennero trasferiti i prototipi nel 1963, che sviluppò un nuovo propulsore da 1.995 cm³, 8 cilindri a V di 90° che erogava una potenza di 273 CV (201 kW) a 9.600 giri/min. Il primo esemplare fu prodotto nel 1965.

Dell’automobile sono stati prodotti in seguito altre 5 versioni, 33/2, 33/3, T33/4, 33TT12, e 33SC12.

Nel 1969, su progetto di Leonardo Fioravanti, la Pininfarina propose una concept car su base 33/2 chiamata appunto Alfa Romeo 33.2 concept, che era dotata di un motore V8 1.995 cm³ da 245 CV (a 8.800 giri/min) derivato dalla Alfa Romeo 33 Stradale. La linea si era fortemente ispirata alla concept Ferrari P5 esposta un anno prima al salone di Ginevra. Oltre alla 33.2 concept, ci sono anche altre due concept car derivate dalla 33, la Bertone Carabo e la Italdesign Iguana. Tutte e tre le concept car portano il marchio e nome Alfa Romeo e sono esposte al Museo Storico Alfa Romeo.

Renault Le Car Van (1979)

renault 5 r5 le car van

La Renault 5 è un’utilitaria prodotta dalla Casa automobilistica francese Renault dal 1972 al 1984.

Nel 1979 la carrozzeria specializzata Heuliez aderì al progetto di studiare una Renault 5 dallo stile americano con ruote di scorta sul portellone, specchietti e paraurti stile Alpine. Nacque così la Le car van.

All’ Hulliez credevono molto nel progetto mentre la Renault aderì mettendo la sua rete di distribuzione vendita a disposizione. Si riusciva ad avere l’auto con il 40% del prezzo di listino e all’Heuliez  ebbero anche l’intuizione di offrire l’auto anche a piccoli commercianti o aziende personalizzando la vettura con la livrea della ditta stessa che, con l’acquisto di almeno 10 auto, otteneva anche un cospicuo sgravio fiscale.

Il modello, tuttavia, non ebbe un grande successo e nel 1981 (con 450 unità prodotte) usciva di produzione.

Altro progetto interessante ma che non ha avuto seguito questa Renault 5 super van sicuramente antisegnana di modelli che, negli anni 90/00, hanno avuto diverso successo.

Volkswagen Porsche Murene

Heuliez realizzò anche prototipi per altri costruttori esteri, come la Murène per Porsche che condivideva piattaforma e meccanica della Volkswagen-Porsche 914. Il prototipo fu esposto al Salone di Parigi del 1970 ma la Casa di Zuffenhausen si dimostrò disinteressata al progetto

Panda Torpedo

La Panda Torpedo fu un prototipo realizzato nei primi anni novanta su commessa dell’Esercito Italiano, in due soli esemplari, come mezzo leggero ad elevata mobilità, su base Panda 4×4. Lo sviluppo non superò mai la fase di prototipo perché non fu finanziato dall’arma. Anche noto come “Pandone” per le sue dimensioni leggermente superiori rispetto alla comune utilitaria, aveva paraurti in ferro, fari tondi simili a quelli del Defender, capote in tela e specchietti retrovisori laterali più larghi rispetto a quelli montati sui modelli di serie.

Uno dei due esemplari, di cui ora si sono perse le tracce, è stato a lungo parcheggiato in un cortile dello stabilimento Fiat a Torino.

Lancia Stratos Zero VIDEO – Clicca

Il prototipo Bertone Zero fu utilizzato nel 1988 nel film Moonwalker di Michael Jackson. Ora si trova nello show room del Centro Stile Bertone a Caprie (in Valle di Susa). A1145

Seguitemi perchè presto, se l’articolo piacerà,  inserirò nuovi modelli……………….

Ford Maya del 1984

Articolo in collaborazione con : http://autoemotodepoca.altervista.org

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