AIAZZONE Mobili – Guido Angeli – (Anni 80)

 

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Aiazzone era il nome commerciale di un noto gruppo imprenditoriale operante originariamente nel settore della produzione di mobili, passato poi alla loro commercializzazione ma sviluppatosi anche in quello delle televisioni commerciali, fondato a Biella dall’imprenditore Giorgio Aiazzone;

Uno dei primi spot Aiazzone – Clicca Sopra

 

Il simpatico motivetto – Clicca

VIDEO 3 – VIDEO 4 – Alcuni spot della ditta Aiazzone anche con Guido Angeli…provare per credere – Clicca 

Il gruppo si caratterizzò negli anni settanta e ottanta per l’utilizzo intensivo della pubblicità televisiva.

Crebbe sino alla morte del fondatore, avvenuta in un incidente aereo il 6 luglio 1986, nei cieli di Sartirana Lomellina.

Storia del mobilificio Aiazzone

Giorgio Aiazzone e Guido Angeli spot

Il “mobilificio Piemontese” fondato nel 1981 a Biella, in seguito ribattezzato “mobilificio Aiazzone”, fu fondato dall’imprenditore biellese Giorgio Aiazzone, che lo guidò fino alla sua morte, avvenuta nel 1986, a 39 anni, in un incidente aereo. Il marchio venne reso noto negli anni settanta e ottanta da una serie di pubblicità televisive.

Aiazzone fu tra i primi sponsor nella prima fase pioneristica delle televisioni locali, allora nelle prime fasi della loro diffusione. Dopo il 1983 la notorietà di Aiazzone divenne nazionale quando il conduttore televisivo e televenditore Guido Angeli legò il suo nome e la sua immagine all’azienda. Lo slogan delle campagne curate da Angeli era “Provare per credere“.

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Al momento della scomparsa del suo fondatore, l’azienda aveva 170 dipendenti, nelle sua unica sede, a Biella (allora in provincia di Vercelli) e un budget pubblicitario di oltre 3 miliardi all’anno. Il fatturato era di circa 30 miliardi di lire dell’epoca. Negli anni novanta la notorietà del mobilificio inizia lentamente a decadere, la sede centrale di Biella è costretta a licenziare parte del personale, provvedendo tempestivamente a raggiungere accordi di cooperazione e fusione aziendale. Il mobilificio perde la sua originaria indipendenza produttiva e commerciale. Nel 1999 il fatturato era di circa 17 miliardi di lire. Sull’eredità di Giorgio Aiazzone si trascinò tra gli eredi una vertenza annosa.

pubblicità aiazzone

L’incidente aereo

Con la morte in un incidente aereo di Giorgio Aiazzone, l’impresa in breve andò in crisi ed anche la formula da lui inventata fu abbandonata. I giornalisti Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini, nel loro testo Il mucchio selvaggio, dedicarono rilievo alla commemorazione televisiva tenutasi su Rete il 15 luglio 1986.

Il rilancio del marchio e la nuova caduta

Nel 2008 il marchio “Aiazzone” viene totalmente rilevato da Renato Semeraro, che, insieme a Mete spa della famiglia Borsano (vedi Gian Mauro Borsano), “risuscitano” il marchio aprendo dapprima alcuni punti vendita nelle province di Torino e Milano, poi convertendo a insegna Aiazzone nel corso del 2009 la rete Per Sempre Arredamenti e una parte della rete Emmelunga (acquistata nel 2009), con una presenza in gran parte delle regioni italiane.

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Il 2009 e il 2010 sono anche caratterizzati da grossi problemi economici, finanziari, fiscali e da insurrezioni sindacali, dovute alla nuova gestione delle due famiglie (Borsano e Semeraro riunite nella società B&S S.p.A).

Nel luglio 2010 Emmelunga e Aiazzone, marchi detenuti da B&S, Holding dell’Arredamento, Emmedue ed Emmecinque, vengono ceduti in affitto alla società torinese Panmedia.

Nel 2011 Emmelunga ed Aiazzone attraversano una grave situazione finanziaria tanto da non riuscire a rispettare i contratti di vendita con i clienti e non riuscendo ad onorare gli emolumenti ai dipendenti.

Dal marzo del 2011 il mobilificio, le cui filiali risultano chiuse «per inventario sino a nuova comunicazione», ha smesso di effettuare consegne e ne è stata presentata istanza di fallimento da parte di fornitori e clienti.

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Il 2 giugno del 2011 all’incirca duecento persone, con un centinaio di automezzi, scassinano un magazzino di mobili di Aiazzone, portandosi via tutto, smontando perfino parti dell’edificio. Si pensa che molti di coloro che l’hanno svuotato fossero clienti che avevano pagato merce che non hanno mai ricevuto oppure dipendenti che hanno mesi di stipendi arretrati. L’assalto è avvenuto nel magazzino Aiazzone di Pognano, dove già dal mese precedente si verificavano dei furti saltuari.

Intorno alla fine del 2011, alcuni punti vendita sono stati convertiti in Semeraro, un’altra azienda italiana di arredamenti che però possiede un punto vendita anche in Croazia.               

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