Tributo a DELIA SCALA – (1929/2004)

Delia Scala

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Da Che Combinazione del 1978 – Clicca Sopra

Delia Scala, pseudonimo di Odette Bedogni (Bracciano, 25 settembre 1929 – Livorno, 15 gennaio 2004), è stata un’attrice, showgirl e ballerina italiana, il cui nome è legato alla stagione pionieristica della televisione da intrattenimento.

Delia Scala

Proveniente dalla danza classica, diede una nuova statura artistica alla figura della soubrette. A differenza infatti delle primedonne che l’avevano preceduta, talvolta semplici indossatrici di un vistoso guardaroba, era un’artista poliedrica in grado di ballare, cantare e recitare a ottimi livelli.

Colpita da una neoplasia intorno ai 35 anni, fu costretta a ridurre drasticamente l’attività nello spettacolo.

La scuola di danza

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Trasferita a Milano ancora bambina con la famiglia, venne iscritta alla scuola di danza della Scala. La frequentò per circa sette anni e prese parte a numerosi balletti tra cui La bottega fantastica, su musiche di Rossini, e La bella addormentata nel bosco, di Čajkovskij. Partecipò col suo vero nome anche al suo primo film nel 1943, Principessina diretto da Tullio Gramantieri, dove interpretò una collegiale. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale affrontò una vera e propria attività di attrice cinematografica, dapprima con lo pseudonimo di Lia Della Scala ed infine con quello di Delia Scala, in omaggio al teatro che l’aveva diplomata ballerina.

Il cinema

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Con Armando Francioli in Roma ore 11 – Anno 1952

Delia Scala interpretò circa 40 film, tra cui Anni difficili (1947) di Luigi Zampa, Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo, Roma ore 11 di Giuseppe De Santis (il suo unico film neorealista), Grisbi (1954) di Jacques Becker e, tra le commedie, Bellezze in bicicletta (1951) di Carlo Campogalliani insieme a Silvana Pampanini e Signori si nasce (1960) di Mario Mattòli, accanto a Totò, dove interpretò una soubrette ambiziosa fidanzata con un uomo geloso e rissoso (Riccardo Garrone) che per ottenere una rivista tutta sua deve fingere di essere una collegiale morigerata.

La commedia musicale

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Di maggior successo fu la carriera percorsa nel teatro di rivista: questo genere di spettacolo le consentì di lavorare con i principali attori italiani del tempo e di raggiungere la notorietà. Debuttò a 25 anni, nel 1954 con Carlo Dapporto in Giove in doppiopetto e sotto l’egida della ditta Garinei e Giovannini raccolse buoni successi nel teatro leggero con: Buonanotte Bettina nel 1956 con Walter Chiari, L’adorabile Giulio nel 1957 sempre con Dapporto, Un trapezio per Lisistrata nel 1958, quindi Rinaldo in campo nel 1961 accanto a Domenico Modugno, nel 1964 la versione italiana del successo internazionale My Fair Lady, tratto dal Pigmalione di George Bernard Shaw, accanto a Gianrico Tedeschi ed infine Il giorno della tartaruga del 1965, lo spettacolo di addio ai palcoscenici.

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Durante il periodo di massima popolarità arrivò a rifiutare un’offerta per esibirsi a Broadway. L’unica sua esperienza nel teatro classico fu nel luglio 1957, quando impersonò Ariele in La tempesta di Shakespeare per la regia di Franco Enriquez al 9º Festival del Teatro Drammatico a Verona nei giardini di Palazzo Giusti.

La televisione

Sul piccolo schermo si fece notare una prima volta nel 1956, con il varietà di Marcello Marchesi e Vittorio Metz Lui e lei, insieme a Nino Taranto, ma tre anni dopo ottenne un grande successo con l’edizione di Canzonissima del 1959, in compagnia di Paolo Panelli e Nino Manfredi.

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Paolo Panelli Delia Scala e Nino Manfredi in Canzonissima 1959

Il successo fu replicato, sempre in televisione, nel 1961 con uno show costruito appositamente per lei: il Delia Scala Show e nel 1968 con Delia Scala Story; nel corso dei quali vennero invitati ospiti illustri. Nel 1970 prese parte a quella che è considerata una delle prime sitcom italiane, Signore e signora, che la vedeva in conflitto amoroso con il coniuge Lando Buzzanca.

Delia Scala

In seguito continuò saltuariamente la carriera sul piccolo schermo con alcune commedie musicali adattate, con piccole partecipazioni in alcuni spettacoli di varietà e con l’interpretazione di due fiction televisive: Casa Cecilia, del 1982, diretta da Vittorio De Sisti per la Rai, e l‘ultima sua apparizione, nella sitcom Io e la mamma, andata in onda tra il 1996 e il 1998 su Canale 5 per la regia di Fosco Gasperi, dove recita accanto a Gerry Scotti. La Rai la ricordò il 3 gennaio 2004 in occasione dei cinquant’anni di televisione, una decina di giorni prima della sua scomparsa.

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Teatrografia

  • Giove in doppietto (1954)
  • Buonanotte Bettina (1956)
  • L’adorabile Giulio (1957)
  • La tempesta (1957)
  • Un trapezio per Lisistrata (1958)
  • Delia Scala Show (1961)
  • Rinaldo in campo (1961)
  • My Fair Lady (1964)
  • Il giorno della tartaruga (1965)   
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  Varietà televisivi

  • Lui e lei, regia di Vito Molinari (1956)
  • Canzonissima, regia di Antonello Falqui (1959-1960)
  • Delia Scala Story, regia di Vito Molinari (1968)
  • Signore e Signora, regia di Eros Macchi (1970)

Delia Scala

  • Colazione allo studio sette, regia di Alda Grimaldi (1972)
  • Che combinazione, regia di Luigi Turolla (1978-1979)
  • Una rosa per la vita, regia di Daniele D’Anza (1980-1983)
  • Casa Cecilia, regia di Vittorio De Sisti (1982-1983-1987)
  • Io e la mamma, regia di Fosco Gasperi (1996-1998)

Vita Privata

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Delia Scala fu colpita da una neoplasia della mammella che di fatto condizionò la sua salute per buona parte della vita. La patologia le venne diagnosticata nel 1967 dal professor Pietro Bucalossi e dal suo aiuto Umberto Veronesi che dapprima la operarono e poi la sottoposero alla chemioterapia e alla telecobaltoterapia. Le terapie a cui si sottopose, all’epoca ai primi passi, riuscirono a ottenere buoni risultati e la portarono a diventare una sostenitrice della ricerca contro il cancro per il resto della vita. Lasciò i palcoscenici a soli 36 anni a causa di un’appendicite fulminante che le aveva provocato svenimenti in scena.

Delia Scala
Della Scala con il fidanzato pilota Castelletti morto nel 1957

Anche la vita sentimentale le riservò sofferenze: sposata già nel 1944 a soli quindici anni con l’ufficiale greco Nikiphorous Melitsanus, se ne separò appena due anni dopo, ottenendo nel 1956 l’annullamento del matrimonio. A lungo fidanzata con il popolare pilota di Formula 1 Eugenio Castellotti, dopo la tragica scomparsa di questo avvenuta in un incidente durante delle prove private Ferrari all’autodromo di Modena nel 1957, si sposò una seconda volta nel 1966 con Piero Giannotti, un suo ammiratore di Viareggio che morì nel 1982 per infarto durante un incidente stradale, e una terza volta nel 1984 con l’armatore livornese Arturo Fremura del quale rimase vedova nel giugno 2001. A1169

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Delia Scala nel Carosello

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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Delia_Scala

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