PUFFI …. quando li collezionavamo tutti !

Puffi

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Puffi sono delle piccole creature immaginarie celesti simili agli gnomi che vivono in una foresta europea nell’epoca medievale sita dietro un antico borgo, in casette a forma di funghi che costituiscono un villaggio invisibile agli occhi degli umani. Quasi tutti indossano berretto e pantaloni bianchi mentre il loro capo, il Grande Puffo, è vestito di rosso. Il loro antagonista principale è il mago Gargamella che, residente in un castello, prova a catturarli più volte senza successo aiutato dal suo gatto Birba. Inizialmente erano tutti di sesso maschile, ma Gargamella, per arrecare disordine nel loro mondo, creò Puffetta.

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Apparsi inizialmente come personaggi secondari del fumetto John e Solfamì di Pierre Culliford detto Peyo, si sono presto guadagnati una loro pubblicazione autonoma, ad opera dello stesso Peyo, in collaborazione con Yvan Delporte, giornalista belga. La loro notorietà è poi aumentata grazie alla realizzazione di un lungometraggio (Il flauto a sei Puffi, tratto dalla loro prima apparizione) ed a diverse serie di cartoni animati prodotte da Hanna-Barbera.

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Il loro nome originale “Schtroumpfs” nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli una saliera, della quale sul momento non gli sovviene il nome. “Passe-moi le… schtroumpf” (“Passami il… Puffo”), gli dice, e scoppia in una risata. L’amico scherzosamente risponde: “Ecco il tuo puffo. Quando avrai finito di puffare, ripuffalo al suo posto!”. Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.

Puffi nel collezionismo

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Molte figure e situazioni degli ometti blu sono state riprodotte in svariate forme giocattolo per bambini: dai puzzles alle figurine, ai pupazzetti di svariate dimensioni e forme tra cui i più noti sono rimasti quelli in plastica dura (pvc) di 4 o 5 cm. Inizialmente e principalmente prodotti in Belgio ed in Germania per i mercati interni e in seguito in tutto il mondo, il merchandising dei puffi ha letteralmente fatto compiere a questi pupazzi un salto di qualità notevole.

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Il puffo è diventato un “fatto di costume”, da esibire, magari in ufficio sulla scrivania, fino agli adolescenti che li usavano in sostituzione del biglietto augurale (tra i più gettonati il puffo con il cuore, il cupido, il postino e le puffette).

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La Schleich, azienda produttrice ufficiale dei puffi, produce otto Puffi nuovi ogni anno; ecco che nascono la serie dedicata agli sport (calcio, rugby, tennis, canottaggio, motociclismo ecc.), la serie dedicata alle professioni (falegname, pompiere, vigile, poliziotto, medico, infermiere, magistrato ecc.), al mondo della scuola (alunno, accademico ecc.), fino ad arrivare alle più moderne: “Puffi per il 50esimo anniversario”, o “Puffi segni zodiacali (2010)” e così via.

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Inutile dire che raccogliere tutti i pezzi è diventata una moderna forma di collezionismo minore, da cui la pubblicazione di interi cataloghi e siti internet esclusivamente dedicati alle figure ed agli accessori (casette del villaggio a forma di fungo, mulino a vento ed altri accessori).

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I pezzi più vecchi, oramai fuori produzione da anni, hanno assunto quotazioni spesso impensabili per essere semplici oggetti di plastica. I Puffi sono stati e continuano ad essere spesso allegati come sorpresa negli Happy Meal di McDonald’s e negli ovetti Kinder Sorpresa della Ferrero. A0095

Alcuni altri pezzi rari

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2 Risposte a “PUFFI …. quando li collezionavamo tutti !”

  1. Il primo me l’ha regalato mio papa’ 33 anni fa… oggi ne ho quasi 400 e li adoro ancora come quando ero piccola.

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