LANCIA FULVIA Coupé
Lancia Fulvia Coupé
Dalla non fortunatissima berlina derivò, nel 1965, un’elegante e sportiva coupé, che divenne un enorme successo commerciale, grazie alla bellezza della linea e, in un secondo tempo, all’impulso derivante dalle numerose vittorie nelle gare di rally, culminate con la conquista nel Campionato del Mondo nel 1972.
Ecco la Lancia Fulvia Coupé HF – Clicca Sopra
VIDEO 2 – Una bella presentazione di una Lancia Fulvia Coupé – Clicca
Disegnata da Piero Castagnero, che s’ispirò (secondo le sue dichiarazioni) al motoscafo Riva, la Fulvia Coupé è una berlinetta sportiva a 2 posti più 2, dall’aspetto elegante, dalle finiture curate (come la plancia rivestita in vero legno) e dalle prestazioni sportive. In realtà, sono piuttosto evidenti le similitudini del frontale e della linea di fiancata, con il prototipo presentato da Giovanni Michelotti al Salone di Torino del 1961, su meccanica Fiat 1300/1500.
Realizzata sul pianale accorciato (il passo era di 2330mm, cioè di 150mm più corto) della berlina, la compatta coupé Lancia era spinta, al momento del debutto da una versione di 1216 cm³ da 80 CV del V4 a di 12º53’28”. L’alimentazione era a due carburatori a doppio corpo Solex, mentre il cambio (a 4 marce) aveva la leva a cloche tra i sedili. Grazie al peso contenuto in 950kg, la piccola sportiva raggiungeva i 160 km/h.
Incoraggiata dall’ottima tenuta di strada e dalle doti telaistiche della vettura, la Lancia introdusse subito (1966) un potenziamento a 88 CV del motore sulla versione HF alleggerita con cofani e portiere in una speciale lega d’alluminio e magnesio denominata Peraluman. La carrozzeria venne alleggerita, grazie all’eliminazione dei paraurti, alla semplificazione dell’allestimento interno, all’utilizzo di lamiere più sottili nelle parti non strutturali e all’adozione di lunotto e vetri posteriori in plexiglas. Esteticamente la Coupé HF era riconoscibile per la banda verniciata giallo/blu su cofani e tetto e per l’elefantino sui parafanghi anteriori nonché la verniciatura in Amaranto di Montebello.
Con l’introduzione del motore 1298 da 87 CV della Rallye 1,3 il motore della coupé 1,2 venne portato a 1231 cm³ per uniformare il ciclo di produzione e l’offerta della motorizzazione 1,2 venne mantenuta per motivi esclusivamente fiscali. Le nuove motorizzazioni vennero modificate nell’angolo di bancata, riducendolo a 12º45’28”, per ottenere un alesaggio maggiore. Era il preludio al lancio di una vera versione sportiva da far correre nei Rally, che avvenne l’anno successivo con la presentazione della versione Rallye 1,3 HF. Le novità apportate all’HF, rispetto alla versione standard, furono molte e sostanziali e grazie ad una serie di modifiche (pistoni, albero motore,rapporto di compressione, carburatori), la potenza crebbe a 101cv.
I successi di categoria ottenuti dalla HF, ispirarono la versione Rally 1.3 S che, con propulsore potenziato a 93 CV e dotato di radiatore dell’olio, prese il posto della versione standard nel 1968.
Intuendo le potenzialità della vettura, che però non poteva competere, coi suoi 1298 cm³, per il titolo assoluto, Cesare Fiorio, responsabile del reparto corse Lancia, ottenne, nonostante le risicate risorse finanziarie, il benestare per sviluppare ulteriormente l’HF. Il risultato fu la Rallye 1,6 HF del 1969 (detta anche “Fanalone”, per via della coppia di fari più interna più grandi di quella esterna): 1584 cm³, 120cv (160cv la versione da corsa), 850kg, cambio a 5 marce, assetto da corsa (camber negativo), sterzo diretto e cerchi in lega con pneumatici maggiorati. La “fanalone” permise alla Lancia di aggiudicarsi numerosi rally ed il Campionato del Mondo del 1972.
Nel frattempo la Lancia era stata acquisita dalla Fiat, che non vedeva di buon occhio gli elevati costi di produzione dei modelli in listino. La Fulvia Coupé era all’apice della carriera e non era pensabile dismetterla, ma occorreva, secondo Fiat, intervenire per ridurne i costi produttivi, migliorando i profitti unitari. Fu questo il principale scopo delrestyling del 1970.
I risparmi, però, erano realizzati sui materiali interni (il legno della plancia era impiallacciato su un supporto d’alluminio) ed esterni (vennero eliminate le parti in peralluman che però compaiono casualmente su alcune vetture). Oltre alla Coupé 1.3 S, la gamma includeva la Coupé 1600 HF (1584 cm³, 115 CV) e la 1600 HF Lusso. La prima aveva carrozzeria priva di paraurti, sedili sportivi, allestimento semplificato; la seconda, aveva dotazioni più raffinate come i sedili con poggiatesta, i deflettori sulle portiere, insonorizzazione completa. Le Coupé 1600 HF erano entrambe dotate di cerchioni Cromodora in lega leggera e la carrozzeria è caratterizzata da parafanghi allargati che le distinguono dalle 1,3s. Per celebrare la vittoria del Rallye di Montecarlo del 1972 venne allestita una serie di Coupé 1,3s con livrea analoga alla vettura da corsa. Anche questa vettura presenta i passaruota allargati similmente alla Coupé 1600 HF. Tuttavia i lamierati della Fulvia Montecarlo sono differenti rispetto a quelli delle Coupé 1600 HF.
Quando, alla fine del 1972, la Fulvia berlina venne tolta di listino, la Coupé vendeva ancora bene e rimase in produzione. Per non far concorrenza alla nuova Beta Coupé, tuttavia, nel 1973 la gamma venne ridotta alla sola versione 1.3 da 90 CV che, per l’occasione, venne sottoposta ad leggero aggiornamento che ne trasformò il nome in Fulvia 3. I ritocchi, ancora una volta, erano mirati ad aggiornare l’estetica ed aggiornarne la sicurezza sebbene riducendo i costi:
la mascherina divenne in plastica nera conformemente alla moda dell’epoca, il volante in materiale sintetico imbottito, vennero adottate cinture di sicurezza fisse a 3 punti ed i poggiatesta; la leva del cambio inlegno (come sulla Beta Coupé e sulla Stratos). Il restyling segnò anche l’abbandono delle competizioni, dove venne (molto degnamente) sostituita dalla plurivittoriosaStratos. Dalla 3 vennero prodotte anche le versioni Montecarlo e la Safari, invariate nella meccanica. La produzione cessò definitivamente nel 1976, quando venne lanciata la versione 1300 della Beta Coupé.
La Fulvia Coupé venne prodotta in 140.454 esemplari, di cui 6.419 HF.
Lancia Fulvia Coupè HF
La Lancia Fulvia Coupé HF è una versione sportiva della Lancia Fulvia Coupé, specificatamente elaborata per partecipare al Campionato del mondo rally, campionato in cui ha gareggiato dal 1970 al 1974, vincendo il titolo campionato internazionale costruttori nel 1972.
Storia
La Lancia Fulvia Coupé HF, nella sua versione 1600 cm³, fu tra le principali protagoniste delle competizioni di rally sul finire degli anni 1960 e nei primi anni 1970. Il debutto avviene al Tour de Corse del 1965, pochi mesi dopo la sua presentazione al Salone dell’automobile di Torino.
Nel campionato del mondo rally ottenne solamente un 3º posto (al Safari Rally del 1974 con Sandro Munari), ma la Fulvia Coupé aveva consumato i suoi successi negli anni precedenti, conquistando anche un mondiale marche nel 1972, che già dall’anno successivo sarebbe diventato l’attuale campionato del mondo costruttori.
Palmarès
- 1 Campionato internazionale costruttori (1972)
Podi nel mondiale rally
Nella tabella sono considerati anche i risultati degli anni 1970-1972 quando ancora il Campionato del mondo rally era il Campionato internazionale costruttori. A0800
Di seguito alcune altre belle immagini di Lancia Fulvia Coupé nelle varie configurazioni
Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Fulvia_Coup%C3%A9_HF
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