BIA la sfida della magia (in Italia 1981)

BIA la sfida della magia

Bia, la sfida della magia, è un anime realizzato in Giappone nel 1974 dalla Toei Animation e trasmesso in Italia per la prima volta nel marzo del 1981 su Rai 2.

  La mitica Sigla iniziale – Clicca Sopra

E la mitica Sigla Finale – Clicca Sopra

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VIDEO 4 – Ancora una censura – Clicca QUI  

Fanservice       

Anche se non apertamente come in Cutie Honey, Bia, la sfida della magia aveva una componente sorprendentemente voyeuristica per quel periodo. Bia era frequentemente raffigurata svestita (in intimo o mentre si faceva il bagno) e queste scene anticiparono il sorgere dei fan service negli anime; lo stesso brano della sigla originale ne era una prova: Futatsu no mune no fukurami wa/Nandemo dekiru shouko na no … Shinji no namida wo ukabetara/Otoko no ko nante ichikoro yo! (tradotto: “I miei seni sono la prova che posso fare qualsiasi cosa… Le mie lacrime fanno mettere i ragazzi in ginocchio!”. La sensualità di Bia era spesso rimarcata.

Numerose erano le scene nelle quali Bia indossava una vestaglia da notte trasparente sotto la quale era visibile la sua biancheria intima. Rapi faceva inoltre una serie di scherzi con l’intento di svestire la sua “sorellona”, come togliere le coperte dal letto di Bia alla mattina, per poi usare una canna da pesca per alzarle la gonna/sottoveste.

Rapi non era il solo voyeur contro cui Bia doveva fare i conti, c’era anche il vile Ciosa, l’ agente della regina delle streghe inviato per sabotare le possibilità di Bia di vincere il trono. Un personaggio che era lo stereotipo del pervertito in tutti i sensi del termine: Ciosa spendeva gran parte del suo tempo spiando Bia ed architettando mille piani per umiliare pubblicamente la ragazza.

bia la sfida della magia sigla
Copertina del magico 45 giri

In un episodio, Ciosa aveva  tentato di indurre Bia a spogliarsi grazie all’uso di un orologio a cucù ipnotizzatore; solo l’intervento di Noa all’ultimo minuto salvò Bia dallo spogliarsi completamente. In un’altra scena Ciosa irrompe nella sua casa, sperando di rapire la ragazza nel sonno (fortunatamente lei si sveglia in tempo e lo caccia dall’abitazione). Anche se le sue intenzioni non erano mai svelate esplicitamente, le sue motivazione implicite erano sempre ovvie.

Anche il vestito normalmente indossato da lei indossato costituiva lo spunto per vari fanservice, infatti aveva una gonna corta ed in alcune circostanze venivano messe ben in evidenza le gambe della ragazza.

Bia la sfida della magia – Edizione italiana

La serie in Italia è stata adattata da Gabriele Mattioli (fino al 57° ep.) e Fabio Traversa per i dialoghi, e si è avvalsa della voce di Cinzia de Carolis per la protagonista. Dei 72 episodi otto non sono mai stati doppiati in Italia, probabilmente perché le puntate in questione erano piuttosto noir, affrontando temi quali il suicidio e la violenza.

bia la sfida della magia

Tra le modifiche maggiori che ha subìto la serie a parte la mancanza di tali episodi, c’è stato il cambio dei nomi delle protagoniste Meg (Bia) e Non (Noa), della famiglia di Meg, che fu cambiata da Kanzaki a Japo (parola con cui probabilmente si voleva indicare il termine Giappone); Choo-san è stato adattato in Ciosa (seguendo dunque la lettura giapponese), Kurou (letteralmente “corvo”) divenne Cra Cra e la gatta Furu Furu cambiò in Fru Fru.

A contribuire alla vasta fortuna di questa serie in Italia è stata in parte anche la caratteristica sigla italiana che nel ritornello, quasi come una cantilena, sembra voler insegnare l’alfabeto ai bambini. La sigla è stata scritta e cantata da Andrea Lo Vecchio e i Piccoli Stregoni.

bia la sfida della magia bambola
Giocattolo originale anni ’80

Bia la sfida della magia è copyright © Toei Animation, Makihorita, Satori Inoue e degli aventi diritto, i nomi e le immagini vengono qui utilizzati a scopi conoscitivi e divulgativi.

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Bia,_la_sfida_della_magia

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