ROMEO e MOTRON – (1961/2000)

Romeo e Motron

 

La Romeo è una casa motociclistica italiana, fondata nel 1961, rinominata Motron nel 1976, che ha concluso la propria attività costruttiva nel 2000.

Romeo e Motron – Il Contesto  

Tutto iniziò a Modena, sul finire degli anni cinquanta, nell’officina dei fratelli PO, un’azienda familiare specializzata nella riparazione e vendita di biciclette e ciclomotori Cimatti.

Visto il fiorente mercato, Edoardo Po decise di iniziare in proprio la costruzione di ciclomotori, fabbricando i telai a cui assemblare motori e altra componentistica prodotta da aziende specializzate. Peraltro, un forte incoraggiamento venne anche Vittorio Minarelli, disposto a fornire le motorizzazioni con pagamento dopo la vendita.

La scelta del marchio venne fatta seguendo le orme di un’altra piccola azienda vicentina, appena affacciatasi sul mercato: la Giulietta dei F.lli Peripoli. Per contrapposizione, fu scelta la dicitura Romeo dei F.lli Po.

La Romeo

Romeo Superturismo

I primi tre modelli, il “Superturismo”, l'”Italia” e lo “Zeta”, tutti motorizzati con propulsori Minarelli, vennero messi in vendita nel 1961.

Anche grazie alla grande richiesta di ciclomotori economici dell’epoca, il successo locale fu immediato e invogliò la Romeo ad ampliare la gamma ed espandere i propri orizzonti di vendita. In quest’ottica, nacquero i modelli “Sprint Sport” e “Sprint Supersport”, ciclomotori subito graditi all’utenza giovane del tempo, che varcarono i confini del mercato regionale, anche grazie all’accorta strategia di vendita del “patron”, il quale provvedeva a consegnarli direttamente ai concessionari in conto vendita.

In seguito al boom economico, nella seconda metà degli anni sessanta, il mercato dei ciclomotori conobbe una formidabile impennata di vendite, essendo divenuti anche un mezzo di svago per i giovanissimi.

In ricordo di Edoardo Po fondatore della Romeo e Motron deceduto il 03 ottobre 2018

Nel 1968 il “Fujihama”, primo ciclomotore da cross della marca. Dotato di un leggero telaio monoculla e di un motore potenziato, il “Fujihama” divenne subito un oggetto del desiderio per molti ragazzini dell’epoca, ma non arrivò ad essere prodotto in serie, osteggiato dalle rigide concezioni di sicurezza strutturale di Edoardo Po. Il sasso, però, era stato lanciato e la Romeo aveva dimostrato la capacità di realizzare ciclomotori esclusivamente pensati per lo svago dei quattordicenni.

Romeo Monster P4

Risolti i problemi strutturali con la creazione di telai a doppia culla chiusa in tubi d’acciaio di generose dimensioni, nel 1970 la Romeo rinnovò completamente la propria gamma e sfornò tre modelli destinati ad ottenere un duraturo successo di vendite: il Monster, in allestimento turistico o sportivo, lo Scorpion da cross ed il Pedrito, un ciclomotore con ruote da 10″ e propulsore monomarcia, particolarmente apprezzato dall’utenza femminile. A questi si aggiunse, nel 1973, il modello Tentation, capostipite d’una fortunata serie di tuboni, rimasta in produzione fino agli anni novanta.

Romeo e Motron
Romeo Scorpion

Romeo Pedrito

La Motron 

Le richieste piovvero copiose anche dai mercati esteri, costringendo l’azienda ad organizzare turni di lavoro notturni per poter far fronte agli ordinativi. Ben presto la Romeo si trovò a dover affrontare un salto qualitativo che appariva inevitabile. La metà degli anni settanta videro la costruzione della nuova sede produttiva e l’ingresso in azienda dei figli di Edoardo Po, Ermanno e Adriano, che vollero subito modernizzare il marchio, prima con Motrom (acronimo di MOTori ROMeo), poi modificato in Motron al fine di eliminare l’assonanza con il marchio concorrente Motom.

I ciclomotori più famosi della ditta Motron sono i tuboni GL 4 Flash e GTO i cui successi di vendita fecero sì che nell’immaginario collettivo il termine Motron divenisse indicativo dei ciclomotori tubolari prodotti dalla casa modenese.

Negli anni l’azienda si è modificata seguendo le evoluzioni del mercato dei ciclomotori e commercializza i modelli GtoStingSpike e Sinkro grazie alla trasformazione da azienda manifatturiera ad azienda puramente commerciale. Infatti, l’intera gamma prodotta dalla Motron viene assemblato all’estero.

Motron SV3R

Il Motron SV3R è un ciclomotore facente parte dei tuboni, prodotto dalla casa motociclistica Motron.

Adotta il propulsore Minarelli P6R, un’unità dotata di cambio a 6 marce. A questo motore era abbinata una ciclistica con sospensioni composte da forcella ForAl idraulica con steli da 28 mm all’avantreno e doppio ammortizzatore Paiolia gas al retrotreno; l’impianto frenante presentava un freno a disco idraulico Grimeca con pompa a doppio pistoncino contrapposto all’anteriore ed un freno a tamburo al posteriore. Il Motron SV3R fu costruito sino al 1984, quando il codice della strada limità a 4 il numero massimo di marce per un veicolo 50 cm³. Il suo posto al top della gamma Motron fu preso dal GL4 ID, una versione accessoriata del modello con motore Minarelli P4. L’ultimo Motorn SV3R, denominato ID per via della presenza degli indicatori di direzione, era dotato di faro quadrato, mascherina bassa sul faro anteriore (sostituita con quella alta sugli ultimissimi esemplari), carenature laterali sopra il motore.

Motron GL 4 Flash

Motron GL 4 Flash

Il Motron GL 4 Flash è un ciclomotore tubolare nato nel 1981, come il Peripoli Oxford, esso rispecchiava i canoni dei classici tuboni anni ’80 cioè ruote in lega leggera, freni a tamburo sulle 2 ruote, motore a 4 marce di 50 cm³ e uscì di produzione nel 1995. Ebbe un notevole successo commerciale, particolarmente accentuato nelle zone limitrofe alla sede della Motron.

Il motore Minarelli P6/4 montato di serie si prestava molto alle elaborazioni (utilizzabili nelle competizioni motociclistiche ma vietate per la circolazione stradale dal nostro codice della strada): già con la sostituzione delcarburatore (dal 14-12 di serie si poteva passare al phbg 19) si ottenevano notevoli incrementi di prestazioni, mentre con l’installazione di un 80 cm³ di derivazione Polini si potevano sviluppare potenze dell’ordine dei 14 cv.

Motron GTO

Il Motron GTO era la versione più esclusiva dei tuboni della gamma Motron.

Come nel Malaguti Fifty fanno la prima apparizione nel segmento dei tuboni il raffreddamento a liquido e una consistente carenatura. Dal 1986 al 1990 è prodotto in una sola versione, mentre in seguito la gamma si ampliò: all’apice del successo commerciale, tra il 1993 e il 1994, veniva prodotto in ben 8 versioni.

Il 1998 fu l’ultimo anno di produzione.

La Produzione 

  • Principali modelli Romeo

  • Romeo Superturismo
  • Romeo Italia
  • Romeo Zeta
  • Romeo Sprint Sport
  • Romeo Sprint Superport
  • Romeo Fujihama
  • Romeo Bibò
  • Romeo Pony
  • Romeo Paco
  • Romeo Pedrito
  • Romeo Monster
  • Romeo Scorpion
  • Romeo Tentation
  • Romeo Pioneer
  • Romeo Primeiro

  • Principali modelli Motron

    • Motron Primeiro
    • Motron SV3R
    • Motron Compact
    • Motron GL 4 Flash
    • Motron GTO
    • Motron Magnum
    • Motron Shopping
    • Motron Spartamet
    • Motron Spike
    • Motron Sting
    • Motron Syncro
    • Motron Thunder
    • Motron XLE ( 2ott15 )

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3 Risposte a “ROMEO e MOTRON – (1961/2000)”

  1. Buon giorno sono Micozzi
    Dato che vorrei rimontare una moto Romeo Fabrizio da Enduro
    Partendo da una base scorpion o primero io ricordo al tempo e parliamo anni 1975 1976, ricordo che fu fatti dei prototipi per il sig. pò (moto Romeo) da valutarne una eventuale messa in serie.
    Non ne conosco i motivi per cui il progetto non andò avanti.
    Quindi le chiederei se avesse della documentazione in merito, o mi può confermare quanto segue.
    Avendo un librettino di circolazione, e un telaio prototipo mi piacerebbe metterlo in strada e magari partecipare a delle gare vintage.
    mi può aiutare?
    Così facendo io avrei un bel ricordo della mia storia vissuta con la Romeo Fabrizio, come pure non faremo morire il glorioso nostro Italiano come la Romeo.
    In attesa spero di una sua collaborazione distinti saluti
    Adriano Micozzi

  2. Buon Giorno
    Bella storia ben dettagliata.
    Noto che non si parla mai della collaborazione del Sig.Guidotti Fabrizio che fingeva da reparto corse della Romeo che per anni da prima vennero modificati i telai e motori dallo stesso artigiano Guidotti a Firenze, poi da ultimo vennero fatti dei prototipi di produzione sempre dello stesso Guidotti di cui ne facevo parte lavorando nella sua officina.
    Le moto si chiamavano appunto Romeo Fabrizio, se ha bisogno di altre informazioni non esiti a contattarmi, cosi potrà mettere a punto un quadro generale del prestigioso marchi ROMEO.
    Grazie distinti saluti Adriano Micozzi.

    1. Puoi inviarmi quello che desideri … integrerà sicuramente l’articolo. (Se hai anche FOTO inedite 🙂

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