Macchina da scrivere OLIVETTI VALENTINE – (1968)

Olivetti Valentine

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Olivetti Valentine

Olivetti Valentine è una macchina per scrivere della Olivetti nata nel 1968, per poi essere messa in produzione l’anno successivo, dal progetto di Ettore Sottsass e Perry A. King, che valse a Sottsass il Premio Compasso d’oro nel 1970.

In Italia è conosciuta soprattutto come la rossa portatile, ma ne sono state prodotte anche bianche per l’Italia e blu e verdi rispettivamente per la Francia e Germania, oggi praticamente introvabili.

macchina scrivere olivetti valentine

Caratteristiche

Caratteristica principale della Valentine, ripresa molto chiaramente anche dalla campagna pubblicitaria, è la trasportabilità della macchina, che a differenza delle precedenti, non aveva una valigetta esterna in cui chiuderla, ma era essa stessa la valigetta: la parte posteriore della macchina è stata progettata come “chiusura” della valigetta, comprensiva della maniglia, mentre l’unica parte esterna è un guscio-scatola, in ABS, per proteggerla da qualsiasi colpo, esso si fissa alla macchina grazie a due sicure di gomma laterali poste, appunto, sul guscio esterno.

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Nel suo design è ben rappresenta la cultura contemporanea in cui è stata progettata, periodo di rotture politiche, sociali e artistiche, e cultura pop art, che la differenzia dalla linea tradizionale dell’Olivetti: essa non è la rivisitazione della Lettera 22 di Nizzoli, chic ed elegante, rivestita con un carter di alluminio di estrema precisione, ma, fatta eccezione per il meccanismo cinematico di scrittura a più elementi, la Valentine è interamente in plastica, ABS lucido, che ne caratterizza la leggerezza, con la maniglia per essere trasportata e le due manopole per l’avvolgimento del nastro gialle.

L’importanza della Valentine è sottolineata dalla sua presenza dagli inizi degli anni settanta nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York.

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Commercializzazione

L’industria eporediese chiese ad Ettore Sottsass di disegnare una macchina per scrivere portatile, a basso prezzo, della quale non progettò solo il design, “pensata come una nuova penna biro, un oggetto da pochi soldi pronto per essere venduto anche nei mercati di paese”, ma ne inventò anche la campagna pubblicitaria.

Per la campagna pubblicitaria, infatti, sono stati chiamati artisti famosi come Roberto Pieracini e Milton Glaser, oltre allo stesso Sottsass.

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Le pubblicità prodotte sono ancora attuali, risaltano la macchina per scrivere, la ambientano, non erano pubblicità prettamente informative, come lo erano le altre contemporanee; le informazioni sul prezzo e le caratteristiche erano riportate sulla documentazione informativa, mentre nella pubblicità è mostrata la Valentine così com’è, in mezzo alla gente, o addirittura in un quadro famoso.  A0985

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2 Risposte a “Macchina da scrivere OLIVETTI VALENTINE – (1968)”

  1. Buon giorno,
    sono uno studente di primo anno d’economia, per un lavoro di gruppo di Storia Economica sto trattando l’industria elettronica del presente e passato. Avrei bisogno di usare alcune delle vostre immagini sulla macchina da scrivere Valentine.
    Cordiali saluti

    Filippo

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