ALAN FORD – L’era d’oro ….. (1969/1984)

Alan Ford

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Alan Ford

Alan Ford è un albo a fumetti che racconta le avventure di uno squinternato gruppo di agenti segreti, il Gruppo TNT; il titolo dell’albo deriva dal nome di uno dei componenti, il “bello e ingenuo” Alan Ford. I personaggi, frutto di una lunga gestazione durata circa tre anni, sono stati creati dalla mente di Max Bunker (Luciano Secchi) e dalla matita di Magnus (Roberto Raviola). Tutti i numeri sin qui pubblicati sono stati sceneggiati solo ed esclusivamente da Max Bunker e contengono un sapiente mix di avventura, umorismo e presa in giro della società italiana che sfocia spesso nella critica o nella satira di costume.

Li riconoscete ?
         Li riconoscete ?

Anche se inizialmente le storie dei primi episodi ruotavano principalmente sulle avventure dell’agente segreto Alan Ford, con il proseguire della serie, egli divenne solo un altro dei principali personaggi facenti parte del Gruppo TNT, strampalati agenti segreti male in arnese, con sede in un negozio di fiori a New York, che serve loro da copertura. Il loro capo è un vecchissimo uomo su una sedia a rotelle, misteriosamente chiamato “Il Numero Uno”, che intasca i lauti compensi elargiti dal governo statunitense o da ricchi cittadini per adempiere a svariate missioni segrete, lasciando ai propri agenti “le briciole” dei guadagni.

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Uno dei più rari dei gadget Editoriale Corno

Si tratta del più longevo fumetto italiano di stampo umoristico-sociale con riferimenti all’attualità seppur filtrati da una spiccata propensione per il grottesco. In edicola sin dal 1969, è sempre uscito in formato tascabile economico nel quale viene ancora oggi proposto. Il primo numero uscì nel maggio del 1969 per l’Editoriale Corno. A seguito della chiusura della casa editrice nel 1982 la testata passò alla Max Bunker Press, casa editrice di proprietà dallo stesso Luciano Secchi, che ne continuò la pubblicazione fino al dicembre 2012 per poi passare mano alla piccola casa editrice 1000VolteMeglio Publishing gestita dalla figlia di Secchi.

  Storia editoriale

La “nascita” di Alan Ford – Stentato inizio e successo

Grazie di essere esistiti .... Secchi, Pifferaio, Bunker, Maria Grazia Perini ai tempi della Corno
Grazie di essere esistiti – Bunker, Pifferaio, Magnus, Maria Grazia Perini ai tempi della Corno

Il primo numero di Alan Ford uscì nel maggio del 1969 al prezzo di 150 lire, nel formato a 128 pagine 12×17 cm. Inizialmente le vendite furono alquanto deludenti, tanto che intorno al numero 4 si ventilò una quasi sicura chiusura anticipata della testata. Pian piano le vendite iniziarono però ad aumentare in maniera lenta ma costante, giungendo al pieno successo dopo circa due anni in concomitanza con la prima comparsa dell’arcinemico del gruppo TNT, Superciuk, nella celebre trilogia dei numeri 26 Superciuk, 27 La minaccia alcoolica, e 28 Il fiasco spezzato; diventando un piccolo fenomeno editoriale e di costume nell’Italia dei primi anni settanta.

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Sino al n. 75 l’albo venne disegnato ininterrottamente da Magnus, che si occupò della caratterizzazione grafica di tutti i personaggi impostando quello che sarebbe stato il tono generale di tutta la serie. In seguito si sono avvicendati vari disegnatori, tra i quali Paolo Piffarerio, Raffaele Della Monica e Dario Perucca, senza però mai raggiungere il livello eccelso e il gradimento dei lettori riscosso dal lavoro di Magnus. Eccezionalmente, lo stesso Magnus tornò a disegnare il n. 200, importante non solo come “ricorrenza”, ma anche per lo svelamento di un mistero che aveva tenuto a lungo in sospeso i lettori (la presunta morte del Numero Uno).

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Dopo i primi 16 numeri, Magnus fu coadiuvato alle chine da Giovanni Romanini, suo allievo (dal n. 16, agosto 1970), da Paolo Chiarini (dal n. 21, febbraio 1971) e, in seguito, anche da Luigi Corteggi e dallo stesso Paolo Piffarerio che dal n. 76 disegnerà, quasi ininterrottamente, anche le tavole di ben 90 numeri.

Le prime dieci copertine, caratterizzate da un particolare tratto “pittorico”, furono realizzate da Luigi Corteggi; in seguito sono state disegnate dallo stesso Magnus e, comunque, quasi sempre dal disegnatore di turno del fumetto.

Satira della società italiana

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Una delle caratteristiche principali che decretarono il successo del fumetto fu la presenza nelle storie scritte da Max Bunker di una costante parodia della società italiana dell’epoca, una forte satira che non risparmiava nessuno: politici, mode, malasanità, lotta di classe (di capitale importanza in quegli anni di contestazione generale e particolare clima politico in Italia).

1975: L’abbandono di Magnus

Al di là dei meriti artistici, il fondamentale contributo del disegnatore alla serie non era solo di carattere grafico, ma anche nei contenuti e nella creazione delle gag. Sebbene i testi fossero scritti da Bunker, Magnus vi contribuiva con le proprie idee, discutendo con lui le soluzioni migliori da mettere in scena dopo che gli era stata consegnata la sceneggiatura dell’episodio. 

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Il numero 75, Cala la tela su Superciuk (settembre 1975), sancisce la fine della collaborazione del disegnatore Magnus alla testata (tornerà solo eccezionalmente in occasione del numero 200, undici anni dopo). La premiata ditta Magnus & Bunker si separa in quanto Magnus vuole seguire un suo percorso artistico diverso, dedicandosi ad altri progetti senza i vincoli della serialità commerciale ormai raggiunta da Alan Ford, con forte rischio di una stanca e monotona ripetizione dei vecchi schemi narrativi. Sulla copertina dell’albo in questione, il personaggio di Superciuk saluta i lettori sventolando commosso un fazzoletto, in una sorta di messaggio di congedo dell’artista ai suoi lettori. Per gran parte della critica di settore e degli appassionati con questo albo si chiude il periodo d’oro di Alan Ford, l’unico artisticamente rilevante.

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Alan Ford numero 100

Dopo l’abbandono da parte di Magnus, alle matite arriva Paolo Piffarerio, già vecchio amico e collaboratore di Max Bunker, con il quale aveva realizzato progetti come Maschera Nera e Atomik. Piffarerio disegnerà un numero non indifferente di albi, restando alla guida di Alan Ford fino al febbraio 1984. Seppur molto prolifico, nel 1984 anche Piffarerio annuncia il suo abbandono della serie per il troppo logoramento. Tutto ciò porta a un lungo periodo di incertezza dove iniziarono ad avvicendarsi alle matite svariati disegnatori occasionali, più o meno dotati.

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Alan Ford numero 50

La ricerca del nuovo disegnatore fisso della serie terminò con l’arrivo del giovane Dario Perucca nel 1986, che ancor oggi si occupa di disegnare Alan Ford. Caratteristica del periodo in questione è la graduale eliminazione dei personaggi di Cariatide e Geremia, sempre più emarginati al ruolo di semplici comprimari confinati nel negozio di fiori, e la lunga vicenda della “morte” del Numero Uno (che riesce, anche se in minima parte, a risollevare le vendite ormai in declino da tempo). ( 3apr18 )

Di seguito ancora delle storiche copertine della collana…!

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      Alan Ford numero 200
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       Alan Ford numero 300
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       Alan Ford numero 400
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       Alan Ford numero 500

Ed ora via con i Gadgets …… un vero tuffo nella memoria !

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       Manifesto del numero 50
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       Il mitico Albo raccolta Figurine
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Busta Corno con il numero 1 di Alan Ford ancora sigillata…introvabile
 
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2 Risposte a “ALAN FORD – L’era d’oro ….. (1969/1984)”

  1. la serie è ancora in edicola, pur con alcune varianti ( alan si è sposato con la francese minuette e ha aperto un’agenzia investigativa in proprio), mentre gli altri personaggi appaiono sporadicamente, tranne il numero uno

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