
La stufa elettrica è un elettrodomestico utilizzato per riscaldare velocemente dei piccoli ambienti oppure per potenziare un impianto di riscaldamento ambientale. Una volta collegato ad una presa elettrica e azionato l’interruttore di cui è provvisto, una corrente elettrica fluisce nelle resistenze contenute al suo interno, e da esse viene generato il calore. I modelli recenti dispongono generalmente anche di una ventola che trasferisce il calore generato nell’ambiente tramite un flusso d’aria mentre, ai nostri tempi, il riscaldamento era dato esclusivamente dalle resistenze.

Il design delle stufe elettriche privilegia in genere oggi materiali quali plastica e alluminio ed è volto a garantire leggerezza e trasportabilità mentre ai nostri tempi l’alluminio o similari era l’unico materiale utilizzato.

Alcuni modelli sono oggi predisposti per essere fissati alla parete, altri dispongono di un timer per l’accensione e lo spegnimento ma quelle che vogliamo ricordare in questo articolo erano soltanto da posizionare a terra o, al massimo, con un piedistallo per poterle utilizzare sopra un mobiletto, Nessuna aveva altri particolari accessori e/o accorgimenti.

Unico vezzo erano le resistenze che potevano essere due, ovvero sdoppiate, in modo di avere la possibilità di avere più livelli di calore, azionandone una sola (solitamente una è più potente dell’altra, quindi le potenze ottenibili sono in totale tre) o entrambe, tramite un selettore di comando.

E’ superfluo dire che quasi tutte le case di allora ne avevano almeno una … soprattutto quelle che non avevano un impianto a termosifoni ma solo con stufe a Kerosene come a casa mia. Nel bagno senza quella non potevi proprio stare …..

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