LE AVVENTURE DI PINOCCHIO – Sceneggiato TV – (1972)

Le avventure di Pinocchio

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Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è il titolo di un romanzo scritto da Carlo Collodi (pseudonimodello scrittore Carlo Lorenzini) a Firenze nel 1881 e pubblicato nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi con le illustrazioni di Enrico Mazzanti. Si tratta di un classico della cosiddetta letteratura per ragazzi, benché grazie al giudizio favorevole di Benedetto Croce, che ne scrisse nel 1903, sia rientrato a pieno titolo nella letteratura.

La sigla finale ed iniziale dello sceneggiato – Clicca Sopra

 VIDEO 2 – La canzone – Clicca

VIDEO 3 – Geppetto “incontra” Pinocchio – Clicca   

VIDEO 4 – La fatina – Clicca  

Il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto Pinocchio, che l’autore chiama impropriamente burattino, pur essendo morfologicamente più simile a una marionetta (corpo di legno, presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure.

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Il personaggio di Pinocchio – burattino umanizzato nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in rapporto ad ogni bugia che dice – è stato fatto proprio con il tempo anche dal mondo del cinema e da quello dei fumetti. Sulla sua figura sono stati inoltre realizzati album musicali e allestimenti teatrali in forma dimusical.

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Edizione del 1966

Nelle intenzioni di Carlo Collodi pare non vi fosse quella di creare un racconto per l’infanzia: nella prima versione, infatti, il burattino moriva impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle versioni successive, pubblicate a puntate su un quotidiano (il Giornale per bambini diretto da Ferdinando Martini, a partire dal n. del 7 luglio del1881), la storia venne prolungata anche dopo la sequenza dell’impiccagione, giungendo al classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa.

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Il calcolo delle copie vendute di Pinocchio in Italia e nel resto del mondo è praticamente impossibile, anche perché i diritti d’autore sono scaduti nel 1940, e quindi a partire da quella data chiunque ha potuto riprodurre liberamente l’opera di Collodi. Una ricerca degli anni settanta condotta da Luigi Santucci annoverava 220 traduzioni in altrettante lingue. Ciò significa che, all’epoca, si trattava del libro più tradotto e venduto della storia della letteratura italiana. Una stima più recente fornita dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi alla fine degli anni novanta, e basata su fonti UNESCO, parla di oltre 240 traduzioni.

Come fu accolto il libro

le avventure di pinocchio
Pubblicità della prima edizione del libro nel Corriere del Mattino del 14 febbraio 1883

L’accoglienza riservata all’opera non fu immediatamente cordiale: l’allora imperante perbenismo, rappresentato dalla moderata critica letteraria allora avvezza a testi più borghesi, ne sconsigliò, addirittura, la lettura ai ragazzi “di buona famiglia” (per i quali, taluno soggiunse, poteva trattarsi di una perniciosa potenziale fonte d’ispirazione).

Su tutt’altro versante, le istituzioni rabbrividirono nel vedere, per la prima volta, dei carabinieri coinvolti in un’opera di fantasia, e reagirono ricercando eventuali motivazioni per il sequestro del libro, scoprendo però che non ve ne era alcuna.

Come evidente, il libro incontrò invece un successo popolare di difficile paragone.

Le Avventure di Pinocchio

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Le avventure di Pinocchio è uno sceneggiato televisivo in cinque puntate, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Collodi, diretto dal regista Luigi Comencini e trasmesso per la prima volta dalla RAI nel 1972.

Ne è stata realizzata anche una versione leggermente più lunga (320 minuti rispetto ai 280 originari) in sei puntate, per la distribuzione francese, utilizzata successivamente anche per l’home video; e una versione più corta in forma di film tv (della durata di 134 minuti totali).

Descrizione

Pinocchio burattino

Comencini ha dato del “suo” Pinocchio una visione particolarmente delicata e poetica, restituendo una patina di sommessa malinconia all’intera vicenda, nonostante la partecipazione di alcuni attori conosciuti più che altro per le loro interpretazioni in ruoli comici. Secondo Paolo Mereghetti lo sceneggiato ebbe un “cast perfettamente azzeccato”, con una soddisfacente riduzione dal libro con “più realismo sociale a (lieve) discapito della componente fantastica”.

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Le avventure di Pinocchio … un cast eccezionale

Lo sceneggiato ebbe un grande successo nel 1972, confermato negli anni da diverse repliche televisive e anche dal successo della pubblicazione in home video.

La celebre colonna sonora fu eseguita da Fiorenzo Carpi, ed ha avuto molte reinterpretazioni.

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Le avventure di Pinoccho – Luigi Comencini e Andrea Balestri sul set

Gli attori protagonisti furono Andrea Balestri (Pinocchio), Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata Turchina), Franco Franchi (il Gatto), Ciccio Ingrassia (la Volpe), Vittorio De Sica (il Giudice).

Trama

Come nel celebre romanzo, vi si narrano le disavventure del famoso burattino, anche se, a differenza della versione letteraria, nello sceneggiato Pinocchio è impersonato da un bambino vero, che solo in alcuni punti si ritrasforma in un burattino (in questa serie, Pinocchio diviene burattino o bambino per essere punito o premiato dalla Fata).

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Primo episodio. Con un ciocco di legno parlante regalatogli da Mastro Ciliegia (Ugo D’Alessio), il falegname Geppetto (Nino Manfredi) si costruisce un burattino animato, che chiama Pinocchio. Durante la notte, nei panni di una fata, la moglie del falegname (Gina Lollobrigida), rimasto vedovo e solo, propone al burattino un patto preciso: quello di farlo diventare un bambino (Andrea Balestri), qualora si fosse comportato bene. Ma, travolto dalla sua smania di vivere liberamente la sua avventura umana, Pinocchio dimentica spesso la sua gratitudine per Geppetto: al termine della sua prima giornata, dopo aver rubato del formaggio e aver causato l’arresto di Geppetto, si trova già tramutato di nuovo in un burattino di legno e con i piedi bruciati.

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Secondo episodio. Tornato bambino dopo la liberazione del babbo, Pinocchio viene mandato a scuola, ma preferisce vendere l’Abbecedario per entrare al Teatro dei Burattini, dove finisce tra le mani del terribileMangiafoco (Lionel Stander). Geppetto, disperato, decide di partire per le Americhe, alla ricerca del figliolo. Mangiafoco poi, impietosito e commosso dalla storia del bambino, lo libera e gli regala cinque zecchini d’oro da portare a Geppetto.

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Terzo episodio. Pinocchio, avendo ceduto alle lusinghe di Gatto e Volpe (Franco Franchi e Ciccio Ingrassia), rischierebbe di perdere il denaro e la vita, se, all’ultimo momento, non intervenisse, ancora una volta, la Fata trasformando il bambino in burattino. Le monete d’oro finiscono comunque nelle grinfie di Gatto e Volpe, che convincono Pinocchio, ridivenuto bambino, a seppellirle al Campo dei Miracoli. 

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Quarto episodio. Geppetto, intanto, trova in riva al mare il vestitino di Pinocchio e si convince definitivamente che Mangiafoco ha rapito il suo bambino, per portarlo con sè nelle lontane Americhe. Non immagina, invece, che Pinocchio, credendo che la Fata sia morta, è più che mai deciso a ritornare da lui, per ripagarlo del suo amore e per porre fine alle proprie sventure. Sorpreso da un contadino (Carlo Bagno) a rubargli un grappolo d’uva, deve rassegnarsi perfino a fargli il cane da guardia. Recuperata la libertà, Pinocchio arriva al mare proprio nel momento in cui Geppetto, imbarcatosi alla sua ricerca, sta per essere travolto dalla tempesta.

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Quinto episodio. In un momento in cui Lucignolo (Domenico Santoro) lo lascia solo con la sua fame, la Fata lo convince a guadagnarsi il pranzo con la propria fatica e lo ospita a casa sua. Qui la Fata gli promette che gli restituirà il buon Geppetto, miracolosamente scampato, purché Pinocchio s’impegni sinceramente a divenire un ragazzo ed uno scolaro modello, cosa che effettivamente succede. Ma, sui banchi di scuola, Pinocchio ritrova Lucignolo, che propone maliziosamente al suo irrequieto compagno un viaggio favoloso nel Paese dei balocchi, dove i ragazzi possono giocare tutto il giorno senza pensare ad altro.

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Sesto episodio. Lucignolo e Pinocchio si risvegliano con orecchie da somaro e ben presto entrambi diventano ciuchini. Al momento della vendita dei somari, Pinocchio viene scelto da un compratore (Mario Colombaioni) e consegnato al direttore di un circo (Mario Adorf), che lo fa saltare e ballare nel suo spettacolo. Ma una sera Pinocchio riconosce tra il pubblico la Fata turchina, addolorata di vederlo in quello stato, e confuso si azzoppa scendendo alcuni gradini. Viene quindi comprato da un uomo (Willy Semmelrogge), che lo butta in mare per fare un tamburo con la sua pelle. Pinocchio, in acqua, ritorna ad essere un burattino come prima ma, mentre nuota per salvarsi, viene inghiottito da un pescecane. Qui trova Geppetto e, diventato definitivamente bambino, fugge con lui da quella insolita prigione grazie all’aiuto di un tonno generoso; giunti a terra, corrono insieme felici sulla spiagga.

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Luoghi delle riprese de Le avventure di Pinocchio

Lo sceneggiato non è stato girato in Toscana (regione dove è ambientata la novella di Collodi), ma principalmente nel Lazio, tra le province di Roma e di Viterbo:

  • Farnese (Viterbo) – Il paese di Geppetto, dove inizia la vicenda.
  • Isola Farnese (Roma) – L’Osteria del Gambero Rosso.
  • Lago di Martignano – La casina della Fata, la tomba della Fata.
  • Colle Fiorito (Guidonia) – Il Paese dei Balocchi; le scene furono girate nei Baracconi, dei capannoni adibiti alla essiccazione del tabacco, poi demoliti a metà degli anni novanta per costruire il primocentro commerciale della zona: Piazza Italia, Centro commerciale La Triade.
  • Saline di Tarquinia (Viterbo) – Il paese dove Pinocchio conosce Lucignolo, ritrova la Fata creduta morta, con la sua casina sul lago, e frequenta la scuola.
  • Teatro Sociale di Amelia (Terni) – Il circo in cui Pinocchio, tramutato in somaro, è maltrattato dal direttore e finisce con il rompersi una zampa.
  • Spiaggia di Torre Astura (Nettuno) – La spiaggia dove approdano Pinocchio e Geppetto fuggiti dalla pancia del pescecane, alla fine dello sceneggiato. a0654

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Pinocchio

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Una risposta a “LE AVVENTURE DI PINOCCHIO – Sceneggiato TV – (1972)”

  1. Veramente molto bello! L’unica secondo me a non essere in parte era la Lollo… una fisicità troppo dirompente per essere l’eterea fatina

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