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CAMPIONATO ITALIANO CALCIO Serie A 80/81 – (Juventus)

campionato italiano calcio

La controversa stagione 1979-80 aveva lasciato più di un segno sul campionato: in quella turbolenta estate, lo scandalo legato al Totonero portò all’assenza del blasonato Milan e alla penalizzazione di tre squadre, Avellino, Bologna e Perugia, costrette a partire da quota -5, penalizzazione che rese più aspra la lotta per la salvezza.

Il progressivo impoverimento della qualità del gioco e del numero di gol, portò alla riapertura delle frontiere con la possibilità per ogni club di ingaggiare un giocatore non italiano. Lo scudetto fu vinto dalla Juventus allenata da Giovanni Trapattoni e rinforzata a centrocampo dall’irlandese Liam Brady. Anche Roma, Napoli e i Campioni in carica dell’Inter misero a segno ottimi colpi, ingaggiando rispettivamente il brasiliano Paulo Roberto Falcão, l’olandese Ruud Krol e l’austriaco Herbert Prohaska.

La prima giornata venne giocata il 14 settembre 1980: l’avvio fu favorevole alla Roma, che dopo aver staccato la Fiorentina e respinto l’Inter, mantenne un passo spedito che permise ai giallorossi di chiudere in testa il girone d’andata il 1º febbraio 1981, con un punto di vantaggio sui nerazzurri. Intanto la Juventus, dopo un avvio in sordina, si riavvicinava alla testa della classifica. L’Inter ed il Napoli di Krol (entrambe le formazioni si qualificarono alla fine del torneo per il posto UEFA) navigavano nelle zone alte della classifica.

Il girone di ritorno fu caratterizzato da numerosi sorpassi nelle prime posizioni: il 1º marzo l’Inter perse a Napoli, cedendo il secondo posto agli stessi partenopei e alla Juventus; la settimana dopo fu di nuovo il Napoli a frenare la corsa della Roma e a permettere ai torinesi l’aggancio. Il 22 marzo la Juventus approfittò dello stop dei giallorossi a Catanzaro e volò in testa con un punto di vantaggio, ma la settimana dopo furono i bianconeri a cadere a Milano e a cedere la vetta. Si arrivò a 5 giornate dalla fine con il trio Napoli (grazie ad una serie di successi interni ed esterni), Juventus e Roma in testa alla classifica, a pari punti, a quota 35. Il 26 aprile, però, il Napoli (che gli esperti pronosticavano vincente, grazie a un finale di campionato più agevole rispetto alle altre due concorrenti) perse inopinatamente in casa al San Paolo, contro il già retrocesso Perugia, mentre la Roma venne fermata sul pareggio ad Ascoli Piceno: restò così la Juventus al primo posto solitario.

Il Napoli poi cedette di colpo e si arrivò allo scontro diretto tra Juve e Roma del 10 maggio, terz’ultima giornata, al Comunale con un punto di vantaggio per i bianconeri. Al 75′, con la Juventus in dieci uomini e il risultato inchiodato sullo 0-0, un gol del romanista Maurizio Turone venne annullato dall’arbitro Bergamo per un fuorigioco segnalato da un guardalinee. Le immagini televisive non chiarirono pienamente la posizione del giocatore ma, per i sostenitori della Roma e per molti appassionati (soprattutto per i tifosi caldi), quel gol fu occasione negli anni a seguire di accese discussioni sulla regolarità degli arbitraggi circa la sudditanza psicologica.

La domenica successiva la Juventus vinse l’altro scontro diretto contro il Napoli al San Paolo grazie ad un’autorete di Guidetti e, il 24 maggio, i bianconeri, battendo a Torino la Fiorentina, si laurearono campioni d’Italia, mentre la Roma pareggiava ad Avellino per 1-1. Alle due inseguitrici non rimase se non la consolazione della qualificazione europea, risultato conseguito poi anche dall’Inter dopo la vittoria dei capitolini in Coppa Italia.

In zona-retrocessione, riuscirono nell’impresa di annullare le penalizzazioni sia il Bologna, settimo in classifica, che l’Avellino. Missione fallita invece per il Perugia, che rimase per tutto il campionato ben lontano da ogni speranza di salvezza. In un emozionante sprint finale retrocesse, a causa della classifica avulsa (ovvero calcolata sulla base dei soli incontri diretti), il Brescia che aveva terminato a pari punti con Avellino, Ascoli, Udinese e Como (i lariani si salvarono rispetto ai bresciani per un solo gol); cadde inoltre, con largo anticipo, la matricola Pistoiese, al secondo campionato di serie A.

Campionato italiano calcio 80/81 – Classifica finale

    Classifica finale 1980-1981 Pt G V N P GF GS
1.               Juventus 44 30 17 10 3 46 15
2.      Roma 42 30 14 14 2 43 20
3.       Napoli 38 30 14 10 6 31 21
4.    Inter 36 30 14 8 8 41 24
  5.              Fiorentina 32 30 9 14 7 28 25
  6.         Cagliari 30 30 8 14 8 29 30
  7.         Bologna 29 30 11 12 7 32 27
  8.             Catanzaro 29 30 6 17 7 24 27
  9.      Torino 26 30 8 10 12 26 29
  10.        Avellino 25 30 10 10 10 36 33
  11.    Ascoli 25 30 7 11 12 18 34
  12.     Udinese 25 30 6 13 11 24 39
  13. Como 25 30 8 9 13 25 33
14.      Brescia 25 30 4 17 9 19 25
15.      Perugia 18 30 5 13 12 18 31
16.        Pistoiese 16 30 6 4 20 19 46

Verdetti

Classifica dei marcatori

  Giocatore Squadra Nazionalità Reti Rigori
Roberto Pruzzo Roma 18 7
Massimo Palanca  Catanzaro 13 4
Alessandro Altobelli Inter 12 4
Francesco Graziani Torino 11
  Claudio Pellegrini Napoli 11
Giancarlo Antognoni Fiorentina 9 6
  Vito Chimenti  Pistoiese 9
  Paolo Pulici Torino 9
Liam Brady Juventus 8 2
  Franco Selvaggi  Cagliari 8 4
  Nicola Zanone  Udinese 8 3
           

La serie B è vinta dal Milan seguto in A da Genoa e Cesena.

In serie C vincono rispettivamente i propri gironi Reggiana/Cremonese e Cavese/Sambenedettese.

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Serie_A_1980-1981

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