Tributo a JAMES HUNT – (1947/1993)

James Hunt

James Hunt

James Simon Wallis Hunt (Londra, 29 agosto 1947 – Londra, 15 giugno 1993) è stato un pilota automobilistico e commentatore televisivo britannico, vincitore del Campionato mondiale di Formula 1 1976. Soprannominato Hunt “The Shunt”, cioè “Hunt lo schianto” per indicare i suoi frequenti incidenti, corse per la maggior parte della sua carriera in Formula 1, categoria in cui vinse 10 Gran Premi. Terminata la carriera di pilota a soli 31 anni divenne commentatore televisivo per la BBC, mantenendo tale ruolo fino alla morte, avvenuta il 15 giugno 1993 a seguito di un attacco cardiaco.

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Carriera

James Hunt

Fin da bambino aveva una personalità ribelle e, secondo i genitori, cominciò a fumare fin dall’età di dieci anni. Nonostante i tentativi di indurlo a smettere Hunt continuò a praticare il suo vizio. Mentre era in vacanza con la famiglia in Galles, imparò a guidare utilizzando un trattore in una fattoria. Inizialmente però si sentiva frustrato per non avere la forza necessaria per cambiare la marcia del mezzo. Una settimana dopo il suo diciassettesimo compleanno prese la patente e affermò che da quel momento la sua vita era veramente iniziata.

Hunt cominciò la propria carriera di pilota nelle corse con le Mini.

Nel 1968 passò alla Formula Ford, correndo con una Russell-Alexis Mk 14 che il pilota pagò a rate. All’esordio, nonostante un errore nel settaggio dell’accensione del motore, che gli fece perdere 15 cv, riuscì a concludere al quinto posto. Ottenne la sua prima vittoria sul circuito di Lydden Hill e a Brands Hatch fece segnare il giro record.

Il 10 agosto del 1969 a Mallory Park, Hunt fece il suo debutto nel campionato inglese di Formula 3 alla guida di una Brabham BT21 della Motor Racing Enterprises, arrivando all’ottavo posto. Già nella gara successiva a Brands Hatch, Hunt stupì tutti, conquistando un ottimo terzo posto dietro ad Emerson Fittipaldi e a Roy Pike.

Formula 1

James hunt
James Hunt alla Hesketh nel 1974

1973

Hunt fece il proprio debutto in Formula 1 nel 1973 al Gran Premio di Monaco, alla guida di una March 731 acquistata dal team di Lord Alexander Hesketh. Lo sviluppo della monoposto fu invece affidato a Harvey Postlethwaite. Inizialmente le altre scuderie non presero troppo sul serio la partecipazione della squadra inglese al campionato, ma ben presto Hunt cominciò a ottenere risultati rilevanti: in Francia conquistò un sesto posto, mentre in Gran Bretagna giunse quarto e fece segnare il giro più veloce. Andò, poi, a podio due volte, arrivando terzo in Olanda e secondo negli Stati Uniti. Concluse quindi all’ottavo posto in campionato con quattordici punti ottenuti.

1974-1975

Nel 1974 fu pilota della Hesketh. Nella prima stagione ottenne tre podi, mentre nel 1975 conquistò una grande vittoria in Olanda e giunse quarto in classifica piloti.

Il passaggio in McLaren e il titolo mondiale (1976-1978)

James hunt

Hunt ottenne i migliori risultati alla guida della McLaren. Uomo dal carattere irruente ed anticonformista, ebbe spesso contrasti con l’ambiente delle corse automobilistiche. Nel 1976 si aggiudicò il titolo di campione del mondo di Formula 1 precedendo di un solo punto il ferrarista Niki Lauda. La stagione sembrava ormai di marchio Ferrari con Lauda protagonista. L’incidente al Gran Premio di Germania occorso a Lauda permise a James Hunt di recuperare gran parte dello svantaggio accumulato in campionato, proponendosi come principale avversario del pilota Ferrari. Lauda tornò al volante dopo soli 42 giorni dall’incidente, al Gran Premio di Italia. Il duello con Hunt proseguì fino all’ultima gara, il Gran Premio del Giappone sul circuito del Fuji.

James Hunt

Hunt festeggia l’affermazione nel Gran Premio d’Olanda 1976; al termine dello stesso anno vincerà il suo unico titolo mondiale di Formula 1.

La gara venne corsa sotto una pioggia torrenziale, e Lauda, nel corso del secondo giro, preferì fermarsi ai box e ritirarsi per la pericolosità delle condizioni, causando, tra l’altro, l’ira di Enzo Ferrari in persona. Hunt proseguì ed ottenne il piazzamento necessario a vincere il titolo. L’inglese rimarrà in McLaren anche per i due anni successivi, conquistando tre vittorie (Gran Bretagna, Stati Uniti Est e Giappone), tutte nel 1977. Con questo episodio, Hunt siglò un record anomalo: è infatti riuscito a essere in testa alla classifica mondiale solamente una volta, ma fu proprio quella della sua vittoria del mondiale, record eguagliato nel 2010 da Sebastian Vettel.

James Hunt

Fece scalpore, la stagione successiva, la sua polemica con Riccardo Patrese riguardo alle cause dell’cidente in cui perse la vita a Monza Ronnie Peterson nel corso del Gran Premio d’Italia 1978: inizialmente fu attribuita a Patrese la causa del terribile incidente con le accuse che partirono da Hunt prima di essere appoggiate dagli altri corridori. Successivamente nuove riprese televisive evidenziarono come le “responsabilità” dovessero essere ripartite fra più piloti, tra cui lo stesso Hunt.

L’addio al mondo delle corse (1979)

james hunt

Nel 1979 passò alla Wolf, sostituendo Jody Scheckter e firmando un contratto annuale da ottocento milioni di lire. Il pilota inglese, in cerca di rilancio, sperava di poter competere, se non per la vittoria del titolo mondiale, almeno per la conquista di qualche gara. In realtà la WR7, con cui la scuderia canadese intendeva disputare la stagione, si rivelò scarsamente competitiva e molto difficoltosa nella messa a punto. Hunt, sempre più demotivato di gara in gara, alla vigilia del Gran Premio del Sudafrica, annunciò il suo ritiro a fine anno, salvo poi anticiparla al termine della corsa di Monaco. L’addio che diede al mondo delle corse fu al vetriolo: “Lascio ora e definitivamente perché – nel mondo della F1 – l’uomo non conta più!”, ebbe a dire durante un’intervista.

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Risultati completi

1973 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of Spain (1945 - 1977).svg Flag of Belgium.svg Flag of Monaco.svg Flag of Sweden.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of Italy.svg Flag of Canada.svg Flag of the United States.svg     Punti Pos.
March 731           Rit   6 4 3   Rit NP 7 2     14
1974 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of Spain (1945 - 1977).svg Flag of Belgium.svg Flag of Monaco.svg Flag of Sweden.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of Italy.svg Flag of Canada.svg Flag of the United States.svg     Punti Pos.
March
Hesketh[13]
731
P308
Rit 9 Rit 10 Rit Rit 3 Rit Rit   Rit 3 Rit 4 3     15
1975 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of Spain (1945 - 1977).svg Flag of Monaco.svg Flag of Belgium.svg Flag of Sweden.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of Italy.svg Flag of the United States.svg       Punti Pos.
Hesketh P308 2 6 Rit Rit Rit Rit Rit 1 2 4 Rit 2 5 4       33
1976 Scuderia Vettura Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of the United States.svg Flag of Spain (1945 - 1977).svg Flag of Belgium.svg Flag of Monaco.svg Flag of Sweden.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of Italy.svg Flag of Canada.svg Flag of the United States.svg Flag of Japan.svg   Punti Pos.
McLaren M23 Rit 2 Rit 1 Rit Rit 5 1 SQ 1 4 1 Rit 1 1 3   69
1977 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of the United States.svg Flag of Spain (1977 - 1981).svg Flag of Monaco.svg Flag of Belgium.svg Flag of Sweden.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of Italy.svg Flag of the United States.svg Flag of Canada.svg Flag of Japan.svg Punti Pos.
McLaren M23 e M26 Rit 2 4 7 Rit Rit 7 12 3 1 Rit Rit Rit Rit 1 Rit 1 40
1978 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of the United States.svg Flag of Monaco.svg Flag of Belgium.svg Flag of Spain (1977 - 1981).svg Flag of Sweden.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of Italy.svg Flag of the United States.svg Flag of Canada.svg   Punti Pos.
McLaren M26 4 Rit Rit Rit Rit Rit 6 8 3 Rit SQ Rit 10 Rit 7 Rit   8 13º
1979 Scuderia Vettura Flag of Argentina.svg Flag of Brazil (1968-1992).svg Flag of South Africa (1928-1994).svg Flag of the United States.svg Flag of Spain (1977 - 1981).svg Flag of Belgium.svg Flag of Monaco.svg Flag of France.svg Flag of the United Kingdom.svg Flag of Germany.svg Flag of Austria.svg Flag of the Netherlands.svg Flag of Italy.svg Flag of Canada.svg Flag of the United States.svg     Punti Pos.
Wolf WR7 Rit Rit 8 Rit Rit Rit Rit                     0  
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto=Pole position
Corsivo=Giro più veloce
Solo prove/Terzo pilota Non qualificato Ritirato/Non class. Squalificato Non partito

Dopo la Formula 1

In seguito al ritiro dalle corse si occupò delle telecronache dei Gran Premi, innescando anche violente polemiche con i colleghi, da lui spesso aspramente criticati.

james hunt

La morte prematura

Hunt fu trovato morto nella sua casa di Londra il 15 giugno 1993. Alla morte, giunta a soli 45 anni di età e attribuita ufficialmente a infarto, forse non furono estranei l’abuso di fumo e alcool specialmente negli ultimi anni di vita. Il corpo di Hunt venne cremato e le ceneri vennero inumate nel cimitero di Putney Vale, a Londra. ( 4ago17 )

Di seguito carrellata di Foto del James Hunt Playboy

james hunt

james hunt
JAMES HUNT con sua moglie SUZI – BRANDS HATCH 1974. Mandatory Credit: Allsport UK/ALLSPORT
(Photo by Gray Mortimore/Getty Images)
James Hunt – Photo by Gray Mortimore/Getty Images

Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/James_Hunt

Articolo in collaborazione con : http://autoemotodepoca.altervista.org/

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2 Risposte a “Tributo a JAMES HUNT – (1947/1993)”

    1. Non saprei come aiutarti ….. magari cerca di capire, se esiste, la provenienza della foto forse li sarebbe più semplice contattare il fotografo o l’agenzia.

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