Tributo a ALBERTO SORDI – (1920/2003)

Alberto sordi

Alberto Sordi (Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003) è stato un attore, regista, comico, sceneggiatore, compositore, cantante e doppiatore italiano.

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Fra i più importanti attori del cinema italiano, ha recitato in 160 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredii, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni. Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della romanità cinematografica.

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Nel 1937 trovò lavoro come comparsa a Cinecittà, apparendo nel film kolossal Scipione l’Africano in un ruolo da generico soldato romano. Nello stesso anno vinse un concorso indetto dalla Metro-Goldwyn-Mayer per doppiare la voce di Oliver Hardy (inizialmente presentandosi con lo pseudonimo Albert Odisor), insieme a Mauro Zambuto, che prestava la voce a Stan Laurel.

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Fu alla radio, tra il 1946 e il 1953, che cominciò a ottenere una certa notorietà. Nel 1946, ispiratosi agli ambienti dell’Azione Cattolica, ideò la sua satira dei personaggi de I compagnucci della parrocchietta, dal caratteristico parlato nasale e atteggiamento da “persona come si deve”. Uno di questi personaggi piacque talmente a Vittorio De Sica da proporre a Sordi la trasposizione cinematografica in Mamma mia, che impressione! del 1951, suo primo film da protagonista,

Tra il 1953 e il 1955 la popolarità di Sordi giunse sul grande schermo; dopo l’esiguo successo di pubblico de Lo sceicco bianco, diretto da Federico Fellini nel 1952, maggior riscontro ebbe il suo ruolo da non protagonista nel film I vitelloni, ancora diretto da Fellini l’anno successivo, e poi con alcuni di Steno:

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Un giorno in pretura (1953), Un americano a Roma (1954) e Piccola posta (1955), dove prese forma il personaggio del giovane vigliacco, approfittatore, indolente e scansafatiche, infantile e qualunquista che lo accompagnerà per tutti gli anni cinquanta.

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Con l’avvento della commedia all’italiana diede vita a una moltitudine di personaggi che la critica identificò come assimilabili all’italiano medio, spesso collaborando anche al soggetto e alla sceneggiatura dei film interpretati (190 in tutto, dei quali si ha certa partecipazione a “soli” 146/147) e alle diciannove pellicole da lui dirette. A partire da La grande guerra diretto da Mario Monicelli nel 1959 (nel quale interpreta un soldato indolente e imboscato, costretto suo malgrado a morire da eroe), si distinse come interprete versatile, calandosi anche in ruoli drammatici.

A dispetto della sua immagine pubblica estroversa e dalla personalità strabordante, Sordi mantenne sempre un estremo riserbo sulla sua vita privata, di cui sono noti pochi dettagli. Cattolico praticante, non ebbe figli e non si sposò mai e, al di là delle numerose vere o presunte relazioni attribuitegli dalle cronache rosa (tra le altre, con Katia Ricciarelli, Patrizia De Blanck, Silvana Mangano, Shirley MacLaine, Uta Franz e con la principessa Soraya Esfandiary Bakhtiari), l’unico rapporto sentimentale accertato fu quello avuto con Andreina Pagnani, quasi quindici anni più vecchia di lui, durato nove anni.

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Morì nella sua casa di Roma la sera del 24 febbraio 2003, all’età di 82 anni, afflitto durante l’intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite; la salma, successivamente sottoposta a imbalsamazione, venne traslata al Campidoglio nella Sala Giulio Cesare dove per due giorni ricevette l’omaggio della gente, compresi molti personaggi del cinema italiano e della politica; il 27 febbraio, si svolsero i funerali solenni nella Basilica di San Giovanni in Laterano ai quali presenziarono oltre 250 000 persone;

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