SUZUKI GSX-R (Dal 1984) – Giappone

Suzuki GSX-R

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Due Suzuzi GSX-R 1100

Una bella Suzuki GSX-R 400 “smarmittata” – Clicca Sopra

VIDEO 2 – Una Suzuki GSX-R 1300 Turbo – Clicca

La serie GSX-R è la serie più sportiva della Casa giapponese Suzuki, disponibile nelle cilindrate da 600, 750, 1000 e 1300 cm³. Sono moto di largo successo, tanto in strada quanto in pista, per la loro nota affidabilità e semplicità di guida.

Suzuki GSX-R 250

suzuki gsx-r 250 1987

Questa moto venne prodotta dal 1987 al 1990 in un’unica serie; al contrario delle moto moderne, era munita di una carenatura bombata molto avvolgente, la quale non permetteva di intravedere ne il telaio ne il motore.

Caratteristiche tecniche – Suzuki GSX-R 250

Dimensioni e pesi
Ingombri(lungh.×largh.×alt.) 2.000 × 700 × 1.105 mm
Altezze Sella: 770 mm – Minima da terra: 125 mm
Interasse: 1.370 mm Massa a vuoto: in ordine di marcia 138 kg Serbatoio: 21 l
Meccanica
Tipo motore: 4 tempi, 4 cilindri in linea Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 248 cm3 (Alesaggio 49 x Corsa 33 mm)
Distribuzione: DOHC a quattro valvole per cilindro Alimentazione: due carburatori Mikuni BSW 27
Potenza: 45.00 CV (32.8 kW)) a 15.000 rpm (rpm max 20.000) Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco in bagno d’olio Cambio: sequenziale a 6 marce (sempre in presa)
Accensione elettronica CDI
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio in acciaio
Sospensioni Anteriore: Forcella telescopica / Posteriore: Monoammortizzatore
Freni Anteriore: doppio freno a disco da 275 mm / Posteriore: freno a disco singolo da 210 mm
Pneumatici anteriore:100/80 17; posteriore: 130/70 17

Suzuki GSX-R 400

Suzuki Gsx-R 400
Suzuki 400 Gsx-R 

La versione da 400 cm³, nata nel 1984, è stata la capostipite del marchio GSX-R. La prima serie era dotata di una carena molto avvolgente, con sella pilota e passeggero unite in un unico pezzo e due grandi fari rotondi, oltre ad una carena molto avvolgente tipica di quegli anni (ma tuttavia priva della parte più bassa, aggiunta nel 1986.

La seconda serie, costruita dal 1989 al 1990, subisce varie modifiche estetiche: la sella pilota viene divisa da quella del passeggero, viene adottato un telaio di nuova concezione e della carene dalle forme più sinuose.

La terza serie ed ultima serie (dal 1991 al 1999) viene ulteriormente rivista, con una carena decisamente più aggressiva e l’adozione del monofaro rettangolare; vengono inoltre rovesciate le forcelle e rivisto il telaio, che ora ricorda molto quello della GSX-R 1100.

Caratteristiche tecniche – Suzuki GSX-R 400 ’92

Dimensioni e pesi
Ingombri(lungh.×largh.×alt.) 1.995 × 695 × 1.110 mm
Altezze Sella: 735 mm – Minima da terra: 125 mm
Interasse: 1.375 mm Massa a vuoto: in ordine di marcia 165 kg Serbatoio:
Meccanica
Tipo motore: 4 tempi, 4 cilindri in linea Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 398 cm3 (Alesaggio 56 x Corsa 40,4 mm)
Distribuzione: DOHC a quattro valvole per cilindro Alimentazione: due carburatori Mikuni BSW 27
Potenza: 59 CV a 12.000 rpm Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco in bagno d’olio Cambio: sequenziale a 6 marce (sempre in presa)
Accensione elettronica CDI
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio in acciaio
Sospensioni Anteriore: Forcella telescopica / Posteriore: Monoammortizzatore
Freni Anteriore: doppio freno a disco / Posteriore: freno a disco singolo
Pneumatici anteriore:110/70 R 17 ; posteriore: 140/60 R 18

Suzuki GSX-R 600 

Suzuki 600 GSX-R del 2001
Suzuki GSX-R 600 del 2001

Prodotta a partire dal 1992, la GSX-R 600 (al pari della 750 e della 1000) viene profondamente modificata a partire dal 2000: i modelli K1, K2 e K3 sono i primi 600 della loro generazione ad abbandonare i carburatori in favore dell’iniezione elettronica, beneficiando di un considerevole aumento di prestazioni e di una riduzione dei consumi; vengono inoltre apportate importanti modifiche alla ciclistica, ed oltre alle classiche colorazioni blu/bianco, rosso/nero e grigio/nero, viene proposta nelle livree replica Telefonica Movistar e Alstare Corona.

Le caratteristiche peculiari di questa moto sono la leggerezza, l’agilità e la stabilità in curva, conferite dal telaio doppio trave di alluminio, oltre ad una coppia motrice particolarmente brillante rispetto alle concorrenti dell’epoca (Yamaha R6, Kawasaki ZX6-R e Honda CBR). Per questo motivo, la GSX-R K1 ha goduto della fama di piccola sportiva temuta anche da moto dotate di più cavalli e maggior cubatura. L’erogazione tranquilla l’ha resa una moto accessibile a tutti, ideale per i piloti poco esperti o meno smaliziati.

La carenatura “tondeggiante”, in grado di offrire un riparo aerodinamico efficiente al pilota. rappresenta una inversione di tendenza rispetto alle concorrenti, che invece erano dotate di carene più “spigolose”. Lo 0-100 km/h avviene in meno di 3,5 secondi e raggiunge i 270 km/h.

Anche dopo il pesante restyling estetico operato nel 2007, resta una moto molto diffusa per la sua proverbiale affidabilità meccanica, unita ad una elettronica inizialmente problematica ma prontamente ottimizzata dalla Casa già nei primi mesi di lancio in garanzia.

Suzuki GSX-R 750

Suzuki GSX-R 750 del 1996
Suzuki 750 GSX-R del 1996

Lanciata nel 1985, la GSX-R 750 nasce con un motore con raffreddamento misto ad aria ed olio (SACS) dotato di 106  CV di potenza erogati a 10.500 giri al minuto, ed un peso a secco di 179 kg. Dopo il restyling del 2000, che ha apportato gli stessi vantaggi avuti sulla 600 cm³, si è arrivati al modello attuale (prodotto a partire dal 2008) con 150 CV ed un peso di circa 200 kg in ordine di marcia.

Suzuki GSX-R 1000 

Suzuki 1000 GSX-R- K7 del 2001
Suzuki GSX-R- 1000 K7 del 2001

La GSX-R 1000, la cui produzione è iniziata nel 2001, può essere considerata il fiore all’occhiello della Casa giapponese, sia per i consensi degli acquirenti, sia per il successo in pista.

Contrariamente alle abitudini del marketing del mercato delle due ruote andò a sostituire nel listino un modello di cilindrata superiore, la GSX-R1100, adottando fin dall’inizio le migliorie apportate sulle due cilindrate inferiori e facendo largo uso di materiali pregiati quali il titanio.

La stessa moto in vendita al pubblico, modificata in maniera più o meno sostanziale, corre nelle varie competizioni motoristiche quali la Superbike e la Superstock, ottenendo ottimi risultati. Nel 2005 nella versione K5 vince il mondialeSuperbike con l’australiano Troy Corser ed il mondiale costruttori della stessa categoria grazie al Team Alstare, mentre nel2006 vince con l’americano Ben Spies del Team Suzuki Yoshimura il Campionato Americano Superbike (AMA Superbike), il Mondiale Superstock 1000 con il giovane pilota italiano Alessandro Polita del Celani Team Suzuki Italia e il campionato endurance con il Team Suzuki Castrol.

Suzuki GSX-R 1100

Suzuki 1100 GSX-R del 1986
Suzuki 1100 GSX-R del 1986 

Questa moto è stata prodotta dal 1986 al 1997, in quattro serie diverse.

La prima serie (dal 1986 al 1988) era caratterizzata da un motore con raffreddamento misto aria-olio (sistema SACS) di 1052 cm³ con una potenza di 130 CV a 9.500 rpm, oltre a dei peculiari cerchi da 18 pollici. Può essere considerata la capostipite delle supersportive estreme: era infatti estremamente precisa in velocità, a scapito di una scarsa manegevolezza e una certa durezza di guida, adattissima alla pista ma molto più scomoda su strada.

Nella seconda serie (dal 1989 al 1990) il motore sale di cubatura, portandosi a 1127 cm³, con una potenza di 140 CV a 9.600 rpm, e vengono introdotti i cerchi da 17 pollici, ormai consuetudine per le supersportive. Venne rivista la ciclistica, in modo da migliorare la maneggevolezza e la facilità di guida a scapito della precisione, decisione criticata dagli amanti della pista ma apprezzata dai motociclisti di strada.

La terza serie, prodotta dal 1991 al 1992, pur mantenendo lo stesso motore subisce dei miglioramenti che portano la potenza massima a 145 CV a 9.600 rpm. La quarta ed ultima serie, che va dal 1993 al 1997, adotta un motore raffreddato a liquido da 1074 cm³ dotato di 155 CV a 10.000 rpm.

Nel corso della sua evoluzione, la GSX-R 1100 non ha subito particolari modifiche alle carene, eccezion fatta per la forma dei fari; è stato invece più volte modificato il telaio, per rendere la moto come già detto più maneggevole in strada.

Caratteristiche tecniche – Suzuki GSX-R 1100 ’97

Dimensioni e pesi
Ingombri(lungh.×largh.×alt.) 2.130 × 755 × 1.190 mm
Altezze Sella: 815 mm – Minima da terra: 130 mm
Interasse: 1.485 mm Massa a vuoto: in ordine di marcia 221 kg Serbatoio: 21 l
Meccanica
Tipo motore: 4 tempi, 4 cilindri in linea Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 1.075 cm3
Distribuzione: DOHC a quattro valvole per cilindro Alimentazione:
Potenza: 155.00 CV (113.1 kW)) a 10.000 rpm Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco in bagno d’olio Cambio: sequenziale a 5 marce (sempre in presa)
Accensione elettronica CDI
Trasmissione a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio a doppia trave in alluminio
Sospensioni Anteriore: Forcella telescopica a steli rovesciati pluriregolabile / Posteriore: Monoammortizzatore
Freni Anteriore: doppio freno a disco / Posteriore: freno a disco singolo
Pneumatici anteriore: 17; posteriore: 17

Suzuki GSX-R 1300 Hayabusa 

Suzuki 1300 GSX-R
Suzuki 1300 GSX-R

La Suzuki GSX-R 1300 Hayabusa (spesso indicata come GSX 1300 R Hayabusa o semplicemente Hayabusa) prende il nome dal falco pellegrino, l’uccello più veloce al mondo, capace di toccare i 320 km/h in picchiata. Tale accostamento è quantomai azzeccato, dato che fin dal suo debutto nel 1999 la Hayabusa è stata considerata la moto più veloce del mondo, con una velocità massima di 312 km/h.

Tale velocità è stata ben presto fonte di dibattiti, tanto che si arrivò a ipotizzare una messa al bando del veicolo in Europa; la questione si risolse nel 2000 con un gentlemen’s agreement tra le quattro principali Case giapponesi (Suzuki, Honda,Kawasaki e Yamaha), che fissarono la velocità massima dei loro modelli di punta a 299 km/h mediante l’uso di un limitatore elettronico. Per questo motivo, la Hayabusa prima serie è l’unica dotata di tachimetro con fondoscala fissato a 350 km/h (340 più una tacca), mentre nelle successive è a 300 km/h (280 più due tacche).

La strumentazione della 1300 ritoccata al ribasso
La strumentazione della 1300 ritoccata al ribasso

La Hayabusa risulta essere molto curata sotto tutti i punti di vista: il motore da 1298cc è alimentato da una centralina con sei mappature specifiche per ogni marcia, caricate automaticamente grazie ad un sensore posto sul selettore delle marce, che viene utilizzato anche dal contamarce posto sul cruscotto. Il comparto freni è costituito da un doppio disco da 320mm sull’anteriore e da un disco da 240mm sul posteriore, con pinze Tokiko a sei pistoncini. Il forcellone è dotato di una capriata di irrigidimento e i leveraggi di collegamento al mono sono di tipo progressivo. Il monoammortizzatore è completamente regolabile.

La carenatura, uno dei tratti distintivi di questa moto, è improntata all’areodinamicità, tanto che in luogo della sella passeggero vi è una protuberanza ideata per opporre la minima resistenza possibile quando il pilota si trova rannicchiato sotto al cupolino (posizione usata nei rettilinei per migliorare l’areodinamica e raggiungere una velocità maggiore). Altro stilema della Hayabusa è il muso, la cui forma richiama il becco di un falco. ( 4mag16 )

Di seguito altre belle Suzuki GSX-R nelle varie configurazioni

Suzuki 600 GSX-R del 1992
Suzuki 600 GSX-R del 1992

 

Suzuki 750 GSX-R del 1990
Suzuki 750 GSX-R del 1990

 

Suzuki 1300 GSX-R Hayabusa
Suzuki 1300 GSX-R Hayabusa

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Testo tratto ma modiciato:  http://it.wikipedia.org/wiki/Suzuki_GSX-R

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