SUBBUTEO – (Dal 1947 In Italia – Anni 70/80)

subbuteo il mio stadio
Il mio stadio del Subbuteo

Alcuni stadi – Clicca  Sopra

VIDEO 2Varie partite mondiali  –  Clicca  

VIDEO 3L’arte del pallonetto – Clicca

Subbuteo

Il Subbuteo è un gioco da tavolo nel quale viene riprodotto, in miniatura, il gioco del calcio. Esistono inoltre edizioni “storiche” del gioco (prodotte in Gran Bretagna negli anni cinquanta del XX secolo) anche per il rugby, il cricket, il baseball e il calcetto.

Il gioco nacque in Gran Bretagna nel 1947 da un’idea dell’ornitologo Peter Adolph, che riprendeva, però, quella di un gioco già esistente dagli anni trenta, il New Footy, creato da W.L. Keelings.

subbuteo_prime_confezioni_anni_50
Una delle prime confezioni del Subbuteo

Originariamente Adolph avrebbe voluto chiamare il gioco The Hobby; il termine in inglese significa “passatempo”, ma designa anche una specie di falco diffuso – tra l’altro – in Toscana, il lodolaio. Dal momento che il termine “Hobby”, secondo l’Ufficio Brevetti inglese, non era registrabile, l’inventore del gioco prese in prestito parte del nome scientifico: quello di Falco subbuteo.

Il gioco ha avuto grande diffusione anche in Italia soprattutto durante gli anni settanta e ottanta. Nel corso degli anni novanta l’azienda produttrice del gioco (la Subbuteo Sports Games Ltd, compagnia della Waddingtons Games), fu acquisita dall’azienda statunitense produttrice di giocattoli Hasbro la quale, però, nel 2000 interruppe la produzione del gioco considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico.

subbuteo_gioco_in_scatola_anni_70

La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata “Zëugo” (gioco in genovese). Il marchio Subbuteo è ricomparso ufficialmente in Italia nel 2009, grazie ad una collana edita dalla Fabbri Editori su licenza Hasbro e distribuita nelle edicole. In Italia esiste un movimento organizzato, detto Old Subbuteo, che tende a replicare il medesimo gioco degli anni ’70 ed ’80 utilzzando materiali dell’epoca oppure fedeli riproduzioni attuali.

Le miniature vengono colpite dai giocatori “a punta di dito” e così sospinte verso la palla. Le regole ricalcano, con i dovuti adattamenti, quelle del vero gioco del calcio: rimesse laterali, calci di punizione e di rigore, fuorigioco e calcio d’angolo.
Uno degli aspetti più avvincenti è che non esistono schemi preordinati o vincoli meccanici di alcuna sorta, quindi ogni giocatore è libero di disporre e muovere le proprie miniature sul campo di gioco come ritiene più opportuno.

subbuteo-anni-60
Ecco come si presentavano i giocatori nei ’50

Inizialmente le miniature erano figure bidimensionali disegnate su del cartoncino ed inserite su di una base semisferica. Questa versione, conosciuta come “flats” venne soppiantata negli anni sessanta dall’introduzione di miniature tridimensionali realizzate in plastica e con un peso all’interno della base che conferiva maggiore stabilità e precisione di gioco. Di questo tipo di miniature si susseguirono negli anni diverse versioni. Le prime a comparire sul mercato erano composte da una figura di calciatore che costituiva un unico corpo con un piedistallo di forma circolare che a sua volta veniva incastrato nella base di gioco. Successivamente vennero prodotte delle miniature composte di tre parti: la base di gioco, il dischetto dotato di una fenditura trasversale, e la figura di calciatore con i piedi che terminavano su di una barretta che serviva ad incastrarla sul dischetto.

La mitica vetrinetta SUBBUTEO

Questa sicuramente è stata la più diffusa ed anche la più bella tra i tipi di miniatura prodotti dalla Subbuteo, inoltre, la qualità di gioco che si riusciva a raggiungere era di buon livello; purtroppo la produzione cessò all’inizio degli anni ottanta quando iniziò il lento declino della diffusione del gioco.

Negli anni seguenti si verificò un progressivo peggioramento della qualità delle miniature prodotte: se da un lato il nuovo tipo di figura, dotata di un perno centrale al posto della classica barretta, rendeva più difficile la rottura della miniatura, dall’altro le basi di appoggio diventavano sempre più tondeggianti ed irregolari non consentendo così una resa agonistica accettabile.

E’ proprio per questi motivi che iniziarono a comparire miniature prodotte in maniera semi-artigianale da alcuni appassionati. La federazione internazionale F.I.S.T.F. stabilì i vincoli di dimensione e peso a cui le miniature dovevano sottostare per poter essere utilizzate nei tornei ufficiali. Cominciò così la distinzione tra il Subbuteo ed il Calcio Tavolo.
La multinazionale Hasbro, che nel frattempo aveva rilevato la Waddington come produttrice del Subbuteo, nel frattempo introdusse un nuovo tipo di miniatura più vicina come caratteristiche a quelle professionali; la figura rimaneva quella classica con il perno centrale, ma la base di gioco era completamente ridisegnata ed era formata da un unico pezzo di plastica piena senza nessun peso all’interno.

La parte a contatto con il campo di gioco è notevolmente più ampia di quella delle versioni precedenti e consente una maggiore scorrevolezza a scapito però della possibiltà di praticare il gioco di effetto.

A partire dai primi anni ’70, la Waddington, produttrice inglese del Subbuteo, organizzò delle competizioni internazionali dedicate al gioco in punta di dito. Il torneo che diede avvio ad una lunga tradizione di competizioni internazionali fu il 1º Campionato Mondiale Subbuteo, organizzato a Londra il 22 e il 23 agosto 1970. Dal 1970 fino al 1990, in concomitanza con i mondiali di calcio, la Waddington organizzò continuativamente i mondiali di Subbuteo, a cui si aggiunse, a partire dal 1980 e fino al 1992, anche il Campionato Europeo.

Nel mondo numerosissime erano le federazioni nazionali di Subbuteo, diffuse non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Tutte le federazioni e associazioni nazionali di Subbuteo, facevano comunque capo alla FISA, Federation International Subbuteo Association.

In Italia i tornei e le manifestazioni agonistiche furono organizzate prima dalla FICMS (Federazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo) e successivamente dall’AICIMS (Associazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo). Anche per quanto riguarda l’aspetto agonistico del gioco, fondamentale fu il ruolo di Edilio Parodi, importatore e distributore in Italia del gioco.

Negli anni d’oro i tornei di Subbuteo in Italia erano frequentissimi, ma il sogno dei subbuteisti italiani era indubbiamente partecipare e conquistare il Guerin Subbuteo. Il Guerin Subbuteo, organizzato per la prima volta nel 1978, è stato per quasi vent’anni la maggiore manifestazione di Subbuteo a carattere nazionale. Organizzato in collaborazione tra Parodi e il settimanale calcistico Guerin Sportivo, era aperto a tutti poiché si svolgeva attraverso una prima fase di selezione regionale e una fase finale di carattere nazionale, suddivisa nelle due categorie juniores e seniores. Di pari prestigio era anche il Campionato italiano, organizzato per la prima volta nel 1974;

tutti i più grandi giocatori di Subbuteo italiani hanno almeno una volta iscritto il loro nome nell’albo d’oro di uno di questi tornei, o nell’albo d’oro del Torneo Primavera, storico torneo organizzato annualmente a Genova in occasione della Fiera campionaria. Tra i più forti giocatori bisogna certamente ricordare Stefano Beverini, Andrea Piccaluga, Edoardo Bellotto, Davide Massino, Mario Baglietto (campione del mondo categoria juniores nel 1982), ma soprattutto Renzo Frignani, il quale fu per ben sei volte vincitore del Guerin Subbuteo, ma fu soprattutto Campione del Mondo nel 1982 a Barcellona e Campione d’Europa due anni più tardi a Parigi.

Ai club era invece destinata la Coppa Italia, organizzata dal 1977 al 1983, e poi sostituita dal 1984 con il Campionato Italiano Subbuteo per squadre di club, suddiviso in una serie A di carattere nazionale e una serie B di carattere regionale. Dopo i mondiali del 1990, svoltisi a Roma, e gli Europei tedeschi di Amburgo nel 1992, l’organizzazione agonistica del Subbuteo gestita dalla Waddington andò in crisi, generando un lento passaggio dei migliori giocatori verso la ETF European Table Football, nonostante l’ultimo tentativo di organizzare negli Stati Uniti, per la prima volta oltre oceano, il 7° Mondiale di Subbuteo, in concomitanza con i mondiali di calcio di USA’94. 

web
free counters

Chiunque vanti titoli sulle foto di questo articolo mi contatti subito per la loro immediata rimozione

Per contattare l’amministratore di questo sito invia una mail a: francoberte1963@virgilio.it

oppure mi invii un messaggio sulla pagina Facebook

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.