SPAZIO 1999 – Serie Televisiva – (1976)

Spazio 1999                        Spazio 1999

Spazio 1999

Spazio 1999 (titolo originale: Space: 1999) è una serie televisiva italo-britannica di fantascienza ideata nel 1973 dalla coppia Gerry e Sylvia Anderson. I due produssero anche la prima stagione di episodi, dopo di che il sodalizio professionale si sciolse (per sopraggiunto divorzio) e la seconda stagione fu prodotta da Gerry Anderson e Fred Freiberger.

La prima sigla di Spazio 1999 – Clicca Sopra 

VIDEO 2 – UFO e Spazio 1999 – La storia 

La prima stagione fu realizzata tra la fine del 1973 e l’inizio del 1975. Alla produzione parteciparono la britannica ITC e l’italiana RAI; la seconda fu realizzata nel 1976 e partecipò la sola ITC. Spazio 1999 fu l’ultima produzione della coppia inglese, che già vantava al suo attivo numerosi successi televisivi quali Thunderbirds, UFO, Stingray, Captain Scarlet, Fireball XL5 e Joe 90.

Furono realizzati 24 episodi per stagione, per un totale di 48.

spazio 1999 maya

Spazio 1999 fu trasmesso in Gran Bretagna e negli USA a partire dal 1975 (ma il primo episodio era stato realizzato come pilota nel 1973). In entrambi i casi non furono network ma syndication a trasmettere la serie, ragion per cui non fu mai trasmessa in contemporanea sui rispettivi interi territori nazionali. In Italia e nel resto d’Europa la serie arrivò nel 1976.

 Origine di Spazio 1999

Spazio 1999 nacque dal progetto abortito del 1970 di una seconda stagione della serie UFO. Gerry Anderson aveva in mente un sequel di detta serie, in cui il comandante Straker sarebbe riuscito a realizzare una base lunare per la SHADO ben più grande di quella operativa nel 1980. La serie avrebbe dovuto chiamarsi UFO: 1999ma non trovò mai il favore di chi avrebbe dovuto finanziarla, per cui il progetto venne prima accantonato e in seguito ripreso e trasformato drasticamente.

Effetti speciali e colonna sonora 

La produzione degli effetti speciali fu molto accurata. La serie utilizzava soluzioni di alto livello in particolare per quanto riguarda il design delle Aquile e l’arredamento futuristico degli interni. Il direttore degli effetti speciali Brian Johnson e buona parte del suo team lavorarono in seguito per i film Alien eL’Impero colpisce ancora. Tutte le astronavi e i veicoli presenti nella serie erano modelli in scala realizzati con grande attenzione. Sebbene concepiti per essere inseriti in una serie TV erano della migliore qualità cinematografica.

Spazio 1999 gli effetti speciali
Effetti speciali sul set di Spazio 1999

Unico veicolo utilizzato in scala 1:1 era il Moon Buggy, una sorta di ATV a 6 ruote che gli alphani utilizzavano per gli spostamenti sul suolo lunare. Il veicolo in realtà derivava da un veicolo anfibio denominato Amphicat. La produzione ne apportò poche modifiche tra le quali la colorazione in giallo in sostituzione dell’originale rosso, poco visibile sullo sfondo del suolo lunare in considerazione anche del fatto che in molti paesi dove Spazio 1999 andava in onda le trasmissioni erano ancora in bianco e nero (Italia compresa).

Gran parte della colonna sonora, compresi i titoli di apertura e chiusura della prima stagione, furono composti da Barry Gray, che già aveva composto le musiche di ThunderbirdsUFO e molte altre serie degli Anderson. Altre musiche furono composte da Ennio Morricone per la versione cinematografica italiana. Per la seconda stagione fu chiamato invece Derek Wadsworth.

Messa in onda in Italia

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L’edizione italiana fu anticipata di un anno da un’omonima trasposizione cinematografica, montando gli episodi “Separazione“, “Questione di vita o di morte” e “Un altro tempo un altro luogo“. Al contempo Spazio 1999 diventava familiare ai giovanissimi attraverso immagini sulle copertine di quaderni scolastici e l’edizione di libri illustrati (da ingrandimenti fotografici di bassa qualità tratti da copie in 16 mm), editi dalla casa editrice AMZ.

La prima stagione fu trasmessa dall’allora Secondo Programma RAI nel gennaio 1976, e precisamente i primi sei episodi nella seconda fascia serale di sabato, i seguenti sei il giovedì in prima serata, d’estate, e gli ultimi dodici la domenica pomeriggio nell’inverno. La seconda stagione fu trasmessa su Rai Uno in fascia preserale a partire dalla primavera 1979, dividendo ciascun episodio in due serate. Tra le novità, una sigla finale musicata dal duo degli Oliver Onions, che ricicla il tema di un loro precedente lavoro, la colonna sonora di un film con Bud Spencer, Lo chiamavano Bulldozer.

L’episodio The Last SunsetL’ultimo tramonto, ebbe un’unica trasmissione in Rai nell’estate del 1976, in quanto, secondo un comunicato ufficiale, l’unica copia in Italiano sarebbe andata poi perduta. Nell’edizione in DVD della serie, la pista audio in Italiano si basa su una registrazione su audiocassetta, fornita da un telespettatore. Si tratta ovviamente di una registrazione dozzinale, in un’epoca anteriore all’introduzione del videoregistratore, dove si faceva uso di magnetofono con microfono posto accanto all’apparecchio televisivo. A tale penuria si aggiunge una lacuna dei primi minuti. In quella data infatti, vi fu uno sciopero dei giornalisti televisivi e la soppressione dell’edizione serale del telegiornale, con la trasmissione anticipata dell’episodio senza alcun preavviso.

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Il telespettatore si sarebbe sintonizzato, come tantissimi altri, a trasmissione iniziata. I minuti mancanti sono in audio originale sottotitolato. Un comunicato del 1º aprile 2007 da un sito web che opera nel settore del commercio di DVD  ha ufficializzato il ritrovamento della copia italiana in 16 mm dell’episodio in questione, con il doppiaggio integro in Italiano. Il 5 febbraio 2009 alle ore 01:30 (in replica il giorno successivo alle 15.20) il canale digitale terrestre Steel ha trasmesso “L’ultimo tramonto” con audio italiano integrale e totalmente restaurato, direttamente tratto dalla pellicola 16mm ritrovata ad aprile 2007. Dall’agosto 2007 la Rai ha proposto sul proprio sito internet alcuni degli episodi della prima stagione ed in ordine cronologico.

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Pausa sul set d SPAZIO 1999

Finale mai realizzato 

Esiste un possibile finale di Spazio 1999 mai realizzato, dal titolo Children of the Gods (Figli degli Dei): in un futuro lontano (il XXIV secolo) i discendenti degli Alphani si sono stabiliti su un nuovo pianeta e da lì hanno iniziato a colonizzare altri mondi. Una civiltà aliena più avanzata sorveglia questa espansione e, per sondare la natura di questi discendenti della razza umana, ne rapisce due bambini, li dota dei loro poteri e lascia che essi si sviluppino secondo i propri naturali istinti.

Li rimanda poi indietro nel tempo al XXI secolo su Alpha, dove essi dimostrano perfidia (che mette in grave pericolo la sopravvivenza della comunità alphana) alternata a generosità, enfatizzate dai poteri di cui dispongono. Il comandante Koenig riesce a scoprire che i bambini sono in realtà dei loro discendenti ed oggetto di un esperimento che la civiltà aliena sta conducendo sugli umani: se i bambini distruggeranno la vita sulla base lunare, gli Alphani non avranno discendenza, dimostrando che la razza umana non merita di sopravvivere. Un inaspettato atto di sacrificio da parte di uno dei due bambini convince l’osservatore alieno che nella razza umana si può trovare qualcosa di buono: gli alieni lasceranno che gli Alphani crescano e si espandano, preludendo a un futuro contatto tra umani e alieni e a una loro pacifica convivenza.

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Spazio_1999

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