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PUGACIOFF ( LUPOSKI DELLA STEPPAF ) – (1959/1970)

Pugacioff

Pugaciòff, il “luposki della steppaff”, è un personaggio umoristico ideato nel 1959, ed inserito come comprimario nelle storie di Cucciolo e Beppe, pubblicate dalle Edizioni Alpe, all’interno di un universo narrativo rivitalizzato dall’abilità di Giorgio Rebuffi.

Pugacioff – Personaggio

All’inizio, e per diverso tempo, ha vere e proprie sembianze di un canide a quattro zampe, e si esprime solo attraverso la rappresentazione dei propri pensieri. In seguito assumerà le fattezze di un animale antropomorfo (come fecero Cucciolo e Beppe medesimi) ed eretto e acquisirà anche il “dono” della parola, esprimendosi con un russo maccheronico esilarante. È un tipetto sovversivo e spinto da una fame atavica (con particolare fissazione per il malvagio e corpulento Bombarda).

Nella prima storia, “Il lupo della steppa” (“Cucciolo” n.10/1959), verrà presentato a Cucciolo e Beppe, che lo “adotteranno” come cane da guardia, da un buffo ometto, cosacco del Don, chiamato Ivan Ilià.

Racconta Gianpaolo Bombara, vicepresidente dell’associazione culturale ComixCommunity, sul sito di Rebuffi, che a fine Settecento, c’era un rivoluzionario cosacco del fiume Don, chiamato Emel’jan Ivanovič Pugačëv (e talvolta italianizzato in Pucaciof), al cui nome forse Rebuffi si è ispirato.

Storia editoriale

Tra il 1959 e il 1970 vengono pubblicate un centinaio di storie sul albo “Cucciolo” e “Almanacchi e Strenne di Cucciolo”, pubblicate da Edizioni Alpe. Il suo crescente successo tra il piccolo pubblico fa sì che il luposki divenga, nel giro di un paio d’anni, il grande mattatore del giornalino. Il suo frasario russo-maccheronico con le parole terminanti in off, oski, aski entra presto nel gergo dei ragazzi d’allora, anche in terra di Francia, ed anche gli adulti ne apprezzano la verve. Nel 1962 Rebuffi accentua ulteriormente la stilizzazione dei personaggi, dei paesaggi e degli ambienti, decidendo di passare dal vecchio pennellino al pennino, più dinamico e incisivo.

In seguito alla chiusura della casa editrice, a metà anni ottanta, altre storie vedranno la luce per conto della Vittorio Pavesio Production, sul Tiramolla di A. Vallardi Editore ed altri. A1235

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