MOTO GUZZI 8 CILINDRI – (1956) – Italia

Moto Guzzi 8 cilindri v8
Moto Guzzi V8

Ecco il V8 – Clicca Sopra 

VIDEO 2 – Finalmente in moto e che rombo – Clicca

L’ingegner Giulio Cesare Carcano nel 1954 ha progettato il Moto Guzzi 8 cilindri, un propulsore V8 motociclistico della casa di Mandello.

Questo motore, molto innovativo per la sua epoca ha fatto le prime apparizioni nelle corse nel 1955 e ha terminato la sua breve storia quando Moto Guzzi, Mondial e Gilera, di comune accordo, decisero di ritirarsi dalle corse con la motivazione dell’indiscussa superiorità tecnologica italiana che rendeva inutile qualsiasi altro confronto, in realtà per l’eccessivo costo dei reparti corse in un periodo in cui veniva già a delinearsi la crisi delle 2 ruote che avrebbe investito il motociclismo da lì a qualche anno.

Moto Guzzi 8 cilindri -scatola di distribuzione con pompa dell' olio e dell' acqua in evidenza
Il Motore della Moto Guzzi 8 cilindri – scatola di distribuzione con pompa dell’ olio e dell’ acqua in evidenza

Questo motore era un 8 cilindri 4 tempi a v di 90º, bialbero per bancata, con cilindrata unitaria di 62 cm³ per un totale di 500 cm³, il più alto frazionamento mai tentato nel motociclismo classe 500, raffreddato ad acqua con 2 valvole per cilindro, la valvola d’aspirazione era da 23 mm, per lo scarico 21 mm.

Perfezionamenti tecnici 

La grande modernità del progetto, caratterizzato da soluzioni tecniche molto innovative, doveva confrontarsi però con materiali non altrettanto avanzati, causa di numerosi problemi di affidabilità, inoltre l’elevata potenza del motore metteva in crisi il telaio a tubi. Il motore era alquanto delicato, nelle gare spesso la moto segnava il miglior giro ma altrettanto spesso era costretta al ritiro per guasti meccanici dovuti all’eccessivo stress dei materiali, per questo nella versione definitiva non compaiono più le bielle scomponibili e l’albero monolitico, sostituiti delle bielle monolitiche montate su un albero a gomiti di tipo Hirth, e le valvole comandate dai cosiddetti “bicchierini” al posto dei piattelli filettati sopra le molle di ritorno. A tutto ciò deve aggiungersi l’inadeguatezza per le doti dinamiche del motociclo degli pneumatici dell’epoca.

 

Il propulsore, nella versione definitiva, faceva segnare una potenza massima di 78 cv pari ad una potenza specifica di 156 CV/l, spingendo la moto ad una velocità massima di 285 km/h. Il cambio aveva 6 rapporti e frizione a secco, ma la notevole elasticità del motore rendeva necessarie sole 4 marce (come verrà adottato nella versione definitiva).

Interessante la soluzione adottata per il telaio, anche se concettualmente non si discostava dall’allora imperante monotrave superiore a doppia culla. Il trave superiore infatti, di diametro notevolmente superiore alla media, fungeva anche da serbatoio dell’olio e da serbatoio del liquido di raffreddamento, liberando così prezioso spazio intorno all’imponente motore e consentendo l’utilizzo di una carenatura (del tipo a campana, come allora era permesso dai regolamenti internazionali) stretta ed aerodinamica.

Le Competizioni  

Moto Guzzi 8 Cilindri
Moto Guzzi 8 Cilindri – Vista Globale della Motocicletta da record

Debuttò in gara il 2 aprile 1956 alla Coppa d’Oro Shell di Imola, pilotata da da Ken Kavanagh. La 8 cilindri inoltre ha abbattuto molti record, ad esempio i 10 km con partenza da fermo infranto nel 1957 a Terracinadal britannico Bill Lomas e il km e il miglio con partenza da fermo effettuato all’aeroporto di Brescia-Montichiari da Dickie Dale la cui 8 cilindri presentava la caratteristica che sulla solita carenatura a campana non erano presenti le “bocche” laterali per consentire il passaggio d’aria al radiatore, vista la brevità del tragitto.

Un modello della Moto Guzzi 8 cilindri è attualmente esposto nel museo della casa di Mandello del Lario con a fianco il propulsore che lascia sbalorditi ancora oggi i visitatori e chiunque capisca qualcosa di moto, basta vedere l’incredibile intreccio degli 8 carburatori Dell’Orto da 20 mm (da 21mm nella versione definitiva) costruiti appositamente per questo motociclo, con levette di sincronizzazione per avere una carburazione più omogenea.

Il sopraccitato ritiro dalle corse della casa dell’aquila ha tarpato per sempre le ali a questa straordinaria moto, che avrebbe potuto dire la sua ed affermarsi in tutto il mondo per anni.

Nel 1997 un mecenate lecchese ha deciso di finanziare un progetto di costruzione di alcuni esemplari copia in tutto e per tutto, materiali inclusi, dell’8 cilindri. La proposta è stata accolta da una piccola azienda mandellese (la Venini Tullio) che, col contributo di Todero e di alcuni ex dipendenti Guzzi, ha costruito questi esemplari. Uno è stato esposto durante il motoraduno internazionale all’interno dello stabilimento della Moto Guzzi nel 1997 stesso. Un altro esemplare, guidato dallo stesso Todero, è stato usato per la corsa storica sul circuito cittadino di Mandello sempre durante il motoraduno.

Curiosità  

  • Nel 1957, il solo albero motore della “V8”, costruito con macchinari di altissima precisione, da maestranze super specializzate e con materiali di elevato pregio, costava alla Moto Guzzi l’astronomica cifra di un milione di Lire, pari a circa 40.000 Euro, ovvero il corrispettivo a listino di venti ciclomotori dell’epoca.

Caratteristiche tecniche Moto Guzzi 8 cilindri

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Una risposta a “MOTO GUZZI 8 CILINDRI – (1956) – Italia”

  1. Mitica, innovazione tecnica, irraggiungibile Italia, la crisi di quegli anni ha bloccato un meraviglioso avvenire.

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