Muore FREDDIE MERCURY – 24 Novembre 1991

 FREDDIE MERCURYfreddie mercury statua

Tributo a Freddie Mercury – Clicca  Sopra

 VIDEO 2 – L’ultima sua apparizione in pubblico – Clicca   

 VIDEO 3 –  il funerale – Clicca  

Freddie Mercury

Freddie Mercury, pseudonimo di Farrokh Bulsara (Stone Town, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991), è stato un cantante, compositore e musicista britannico di origini indiane.

Considerato un vero e proprio frontman, Freddie Mercury fu nel 1970 uno dei fondatori della rock band britannica dei Queen, in cui ricoprì il ruolo di leader fino al 1991, anno della morte. Era noto per l’abilità vocale (con un’estensione pari a tre ottave senza l’uso del falsetto) e per le memorabili esibizioni dal vivo.

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Come compositore scrisse, tra gli altri, brani quali Bohemian Rhapsody, We Are the Champions, Somebody to Love, Killer Queen, Don’t Stop Me Now, tutte canzoni che hanno fatto la storia del Rock melodico, del Glam Rock e dell’Eagle Rock. Oltre all’attività con i Queen, negli anni ottanta intraprese la carriera da solista che lo portò a pubblicare due album: Mr. Bad Guy e Barcelona, il cui omonimo singolo fu frutto della collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat Caballé e fu scelto come inno ufficiale dei XXV giochi olimpici.

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Malato da tempo di AIDS, decedette a seguito di una broncopolmonite contratta e mortalmente sviluppatasi per via della deficienza immunitaria legata alla malattia stessa, il 24 novembre 1991, il giorno dopo la pubblica confessione del suo grave stato di salute. Tutt’oggi è considerato uno dei più grandi artisti nella storia del rock e, nel 2008, il magazine statunitense Rolling Stone lo ha collocato al 18º posto nella classifica dei migliori 100 cantanti di tutti i tempi.

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L’origine del nome d’arte “Mercury”, nasce da un verso scritto dallo stesso Freddie per la canzone “My Fairy King” per il primo album “Queen”. Pare che egli ripensando a un verso della sua canzone, “Mother Mercury Look what they’ve done to me”, vide la figura di sua madre nel verso da Lui composto e così decise di cambiare nome in “Freddie Mercury“,come racconta lo stesso Brian May nel DVD per i sessant’anni di Freddie “Lover Of Life Singer Of Songs.

Freddie Mercury – La Sessualità

Il 1976 segna un’altra importante svolta nella sua carriera musicale e nella sua vita privata: Mercury, probabilmente conscio di non essere totalmente eterosessuale, trasforma il suo rapporto di amore e passione con Mary Austin in un rapporto di amore fraterno. Nemmeno i suoi genitori sono al corrente della sua bisessualità: quando sono in visita a Garden Lodge, Freddie Mercury chiama sempre Mary per creare un’atmosfera di “normalità” agli occhi dei genitori. Mary Austin gli rimase vicino fino all’ultimo, occupandosi di lui, costretto a letto dalla sua malattia. Secondo dichiarazioni da lei rilasciate, Mercury andava a trovarla frequentemente sul posto di lavoro e prima di trovare il coraggio di chiederle di uscire passarono cinque o sei mesi.

Freddie Mercury e Mary Austin

Mercury conobbe la Austin perché amica di Brian May: gli venne presentata durante una discussione che lui ebbe con May riguardo al nome da dare al gruppo. Mary Austin è sempre stata messa in cattiva luce da molti amici di Freddie Mercury, soprattutto dopo che egli le lasciò la metà del suo patrimonio, facendole ereditare così oltre quattro milioni di sterline (come testimonia il testamento dell’artista); Mary Austin inoltre ereditò da Mercury la Garden Lodge, la sua casa di Londra, nella quale andò ad abitare. Molti collaboratori del cantante, tra i quali l’ex giardiniere Jim Hutton, ultimo amante di Freddie Mercury, furono così costretti ad abbandonare la dimora di Garden Lodge. Nonostante i dissapori con alcuni amici gay dell’artista, Mary Austin fu una presenza costante nella sua vita, partecipando spesso alle tanto amate feste organizzate da Mercury.

freddie mercury e michael jackson

Nel 1980 Freddie Mercury si mostrerà al pubblico con un look vistosamente differente: capelli corti e baffi, secondo il look detto “clone”, come a segnare una rottura con il passato. Il 1981 sarà un anno di transizione, la vita pazza e sregolata di Monaco mette a dura prova la sua persona e alcune sue amicizie. Le sue feste erano sempre dei grandi eventi in maschera, dove si mischiavano molte diversità sessuali in modo molto aperto (come si vede nel video di Living On My Own, ambientato a Monaco durante il trentanovesimo compleanno di Mercury all’Henderson’s Club).

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Gli ultimi anni di vita di Freddie Mercury

Nel 1987 aveva ormai abbandonato la sua vita attiva. Infatti, non partecipò più a concerti, asserendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare e cantare su un palco con una calzamaglia indosso. Alcune testate scandalistiche cominciavano a sospettare che Mercury fosse effettivamente malato. Si fecero sempre più rare le apparizioni pubbliche e Freddie si rifugiò sempre più nella Garden Lodge, la sua villa di Earls Court a Londra.

Queen

Freddie Mercury nascose il segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen, quando nel 1989 fu costretto a fare ulteriori accertamenti clinici più specifici. Gli fu asportato parte di pelle dalla spalla sinistra e l’analisi non smentì. Sicuro della malattia la confessò agli amici più intimi nonché ai membri del gruppo.

Morte

Come dichiarò il suo compagno Jim Hutton, nella primavera del 1987 fu diagnosticata a Mercury l’AIDS, sebbene il cantante proprio in quel periodo avesse dichiarato pubblicamente di essere risultato negativo al test. Nonostante le smentite, la stampa britannica seguì le voci sempre più numerose sulla malattia dell’artista, alimentate dall’aspetto particolarmente asciutto, dalla sospensione improvvisa dei tour dei Queen e dalle confessioni di alcuni amanti pubblicate sulle pagine dei tabloid inglesi del tempo.
 
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Qualche anno dopo, il 22 novembre 1991, Mercury convocò nella sua casa di Earls Court il manager dei Queen Jim Beach per redigere un comunicato ufficiale. Il giorno dopo, il 23 novembre, fu fornito alla stampa il seguente annuncio:

  « Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV, ho contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia] »

 

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A poco più di 24 ore dal comunicato, Mercury morì il 24 novembre 1991 all’età di 45 anni. Causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS. I funerali furono celebrati da un sacerdote zoroastriano. Freddie, secondo le sue volontà, fu cremato e le sue ceneri sparse nei pressi del Lago di Ginevra. Tra i presenti alla cerimonia, oltre ai familiari anche i suoi compagni John Deacon, Brian May e Roger Taylor, il suo amante Jim Hutton e i cantanti Elton John Michael Jackson e David Bowie. Il rito si svolse al Kensal Green Cemetery.

L'ultima foto di Mercury - Primavera 1991
L’ultima foto di Mercury – Primavera 1991

Nel testamento il cantante affidò la maggior parte dei suoi beni a Mary Austin (un milione di sterline), mentre il resto del patrimonio fu diviso tra i genitori e la sorella (Cash Bulsara). Inoltre, lasciò 500.000 sterline allo chef privato Joe Fanelli, 500.000 all’assistente personale Peter Freestone, 100.000 all’autista Terry Giddings e 500.000 a Jim Hutton. Mary Austin continuò a vivere per poco tempo con i genitori di Mercury nella Garden Lodge. Jim Hutton invece si trasferì quattro anni più tardi in Irlanda e qui dimorò fino al 2010, anno della morte.

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The Show Must Go On  (VIDEO è una canzone della rock band inglese Queen, dodicesima ed ultima traccia dell’album Innuendo del 1991. Fu pubblicata come singolo nel Regno Unito il 14 ottobre 1991 in promozione del disco Greatest Hits II, appena sei settimane prima che Freddie Mercury morisse e interpretata dallo stesso Freddie in maniera superlativa nonostante la malattia fosse arrivata oramai ad un punto devastante.

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Inizialmente si è pensato che questo brano fosse un testamento di Freddie Mercury e che parlasse del suo stato d’animo prima di morire, invece è una poesia triste e struggente nata dalla penna di Brian May. Il risultato finale, in ogni modo, è frutto della partecipazione attiva di tutti i membri del gruppo. La successione di accordi dell’introduzione (Bm, G, Em, F#, con passaggi di sus2 e sus4), suonati da una tastiera, è infatti opera di John Deacon, mentre Mercury e Roger Taylor contribuirono alla stesura del testo. Il videoclip di The Show Must Go On è un collage di vecchi video, concerti e altri momenti della band (dal 1981 in poi). Questa scelta fu dettata dalla salute di Mercury, che ai tempi si trovava nelle ultime settimane di vita. A1299

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Freddie_Mercury

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