Mondiali di calcio 1970
Italia – Brasile 1970 – La finale – Clicca Sopra
Italia Germania 4 – 3 (Nando Martellini originale) – Clicca
VIDEO 2 – Italia – Germania 4 – 3 Radiocronaca di Enrico Ameri originale – Clicca
Mondiali di Calcio 1970
Il campionato mondiale di calcio 1970 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1970 (noto anche come Messico 70) è stata la nona edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Si tenne in Messico dal 31 maggio al 21 giugno 1970 e fu l’ultima edizione del campionato del mondo a chiamarsi con il nome di “Coppa del mondo Jules Rimet”. Infatti, fu vinta dal Brasile, che se la aggiudicò definitivamente avendola vinta per 3 volte. Dall’edizione successiva (1974) il campionato del mondo prese il nome di “Coppa del mondo FIFA”.
Il nono campionato del mondo di calcio, in programma in Messico dal 31 maggio al 21 giugno del 1970, presentava alcune singolarità: innanzitutto per la prima volta vi erano presenti tutte le squadre che avessero vinto almeno una volta il campionato del mondo. Anzi, ben tre su cinque delle Nazionali fino ad allora campioni (Brasile, Italia e Uruguay) avevano già vinto la coppa Rimet per due volte.
Ad esse si aggiungeva l’Inghilterra, campione uscente, che aveva vinto quattro anni prima la Coppa in casa propria, di fronte alla Regina Elisabetta, battendo la Germania Ovest (già campione in Svizzera nel 1954) con un goal dubbio.
Comunque sia, la bizzarrìa del caso volle che in semifinale arrivassero proprio tutte e tre le squadre bicampioni del mondo, per cui vi era un’alta probabilità che la Coppa Rimet avrebbe trovato un padrone definitivo proprio a Mexico ’70, essendo tale coppa appannaggio della nazionale che la vincesse per tre volte anche non consecutive.
Una seconda novità fu l’introduzione dei cartellini colorati per segnalare le ammonizioni ed espulsioni, volute dall’arbitro della “Battaglia di Santiago”, Aston.
Squadre partecipanti
Fase a gruppi
Poche sorprese nella prima fase, nella quale tutte le squadre rispettarono più o meno il pronostico. L’Italia, capitata con Uruguay, Svezia e Israele in un girone sorteggiato quando ancora non esistevano le cosiddette “teste di serie”, passò il turno con il minimo sforzo, avendo regolato la Svezia con una “ciabattata” di Domenghini nella partita inaugurale degli azzurri e poi pareggiando per 0-0 sia con l’Uruguay che con Israele. Alla fine il girone italiano si sarebbe dimostrato – nonostante la sparagninità, solo sei goal segnati in tutto – quello di ferro, avendo espresso due semifinaliste su quattro. Soliti fuochi d’artificio per il Brasile, otto goal nel suo gruppo, mentre Germania, Inghilterra e URSS avrebbero svolto il loro compito passando il turno diligentemente ma senza incantare.
Quarti di finale
Nella norma anche i quarti di finale: la Germania Ovest si prese la rivincita per 3-2 sugli inglesi e ribaltò ai supplementari lo 0-2 col quale i campioni uscenti conducevano fino a circa venti minuti dalla fine; il Brasile, dopo aver faticato un po’ contro il Perù impose la sua classe superiore alla lunga e si impose per 4-2; l’URSS fece dannare l’anima all’Uruguay che dovette aspettare fino alla fine del secondo tempo supplementare per segnare e passare alla semifinale; infine l’Italia – come spesso ai mondiali, non favorita dai sorteggi – pescò la squadra di casa, e andò a Toluca per conquistare la semifinale con un perentorio 4-1 davanti alla platea messicana che non sapeva se essere incredula per l’eliminazione o contenta per essere arrivata quantomeno ai quarti.
Semifinali
Ma furono le semifinali a costituire il vero clou della manifestazione, anzi, addirittura Italia-Germania Ovest allo stadio “Azteca” di Città del Messico è ancora oggi considerata come la partita del secolo e, depurata dall’iconografia e dall’epica, rimane tuttora sicuramente uno dei più alti momenti di trance agonistica e fonte di forti emozioni per gli spettatori, ma sul piano tecnico e tattico è ancora considerata una delle più grandi scelleratezze mai perpetrate su un campo di calcio in occasione di una partita di alto livello al campionato del mondo.
L’altra semifinale, Brasile–Uruguay, procedette senza scossoni verso il suo naturale epilogo: il Brasile vinse e, grazie al fatto che l’Italia la appaiava per numero di mondiali vinti, la Coppa Rimet sarebbe stata definitivamente assegnata il 21 giugno 1970 alla vincente della finale.
Finali
L’antipasto fu la finalina per il terzo posto, che vide la Germania Ovest ampiamente rimaneggiata vincente per 1-0 contro l’Uruguay che aveva ormai visto sfumare il sogno di far sua la coppa per sempre
Gli azzurri non partivano certo come favoriti: la stanchezza accumulata nella semifinale è tanta e la stessa tifoseria è ostile all’Italia. L’avversario poi è quella che è considerata la più forte squadra di tutti i tempi: il Brasile di Pelé che, oltre all’asso dei Santos, schierava anche altri campioni come Jairzinho, Carlos Alberto e Paulo Cèsar. Il tifo messicano si schiera con i brasiliani, poiché l’Italia aveva eliminato i padroni di casa ai quarti per un sonoro 4-1.
A tener banco furono – ancora una volta – il dualismo Mazzola-Rivera e le difficoltà di Valcareggi nella gestione del gruppo.
Nel primo tempo, al goal iniziale di Pelé (con un fenomenale stacco di testa su Burgnich) l’Italia rispose stringendo i denti e trovando il pareggio al trentasettesimo con Boninsegna che, sfruttando una grave indecisione della difesa carioca, rimise in gioco le sorti dell’incontro con un gol di rapina anticipando con decisione anche il suo stesso compagno di reparto Gigi Riva.
Il secondo tempo, però, premiò i brasiliani; l’altitudine e la stanchezza accumulata bloccarono gli azzurri, incapaci di reagire alle veementi iniziative dei sudamericani che passarono per altre tre volte con Gerson, Jairzinho e Carlos Alberto. L’ingresso in campo di Rivera a tempo quasi scaduto (i sei minuti di Rivera) servì solo a riaccendere le polemiche, e non certamente a riequilibrare una gara ormai dominata dai carioca. il 4-1 finale, se da una parte mortificò l’Italia, brillante protagonista del mondiale, dall’altra sancì in modo inequivocabile la superiorità di quel Brasile ancor oggi ritenuto fra le migliori formazioni della storia del calcio.
È importante rilevare che l’immenso potenziale tecnico del Brasile era bilanciato da una cronica carenza difensiva e da un portiere (Felix) non all’altezza dei migliori nel ruolo.
Quella del ’70 fu forse la migliore nazionale italiana del dopoguerra, con Albertosi preferito a Zoff (gia’ titolare nel vittorioso campionato europeo del 1968), una difesa solida, un centrocampo che poteva permettersi di tenere fuori il pallone d’oro Rivera ed una coppia d’attacco eccellente Boninsegna-Riva.
La Coppa Rimet volò in Brasile e la nazionale azzurra volò in Italia: a Fiumicino i ragazzi furono accolti trionfalmente, mentre per Valcareggi e l’accompagnatore Walter Mandelli vi furono solo pomodori e insulti.
Albero della fase ad eliminazione diretta
Quarti di finale
León 14 giugno 1970 ore 12:00 |
Germania Ovest | 3 – 2 (d.t.s.) referto |
Inghilterra | Estadio Nou Camp (23.357 spett.)
|
Beckenbaue 76’ Müller 108’ |
Marcatori | 31’ Mullery 49’ Peters |
Guadalajara 14 giugno 1970 ore 12:00 |
Brasile | 4 – 2 referto |
Perù | Stadio Jalisco (54.270 spett.)
|
Rivelino 11’ Tostão 15’ 52’ Jairzinho 75’ |
Marcatori | 28’ Gallardo 70’ Cubillas |
Toluca 14 giugno 1970 ore 12:00 |
Italia | 4 – 1 referto |
Messico | Stadio Luis Dosal (26.851 spett.)
|
Peña 25’ (aut.) Riva 63’ 76’ Rivera 70’ |
Marcatori | 13’ González |
Città del Messico 14 giugno 1970 ore 12:00 |
Uruguay | 1 – 0 (d.t..s) referto |
URSS | Stadio Azteca(24.550 spett.)
|
Espárrago 116’ | Marcatori |
Semifinali
Guadalajara 17 giugno 1970 ore 16:00 |
Brasile | 3 – 1 referto |
Uruguay | Stadio Jalisco (51.261 spett.)
|
Clodoaldo 44’ Jairzinho 76’ Rivelino 89’ |
Marcatori | 19’ Cubilla |
Città del Messico 17 giugno 1970 ore 16:00 |
Italia | 4 – 3 (d.t.s.) referto |
Germania Ovest | Stadio Azteca (102.444 spett.)
|
Boninsegna 8’ Burgnich 98’ Riva 104’ Rivera 111’ |
Marcatori | 90’ Schnellinger 94’ 110’ Müller |
Finale 3º posto
Città del Messico 20 giugno 1970 ore 16:00 |
Germania Ovest | 1 – 0 referto |
Uruguay | Stadio Azteca (104.403 spett.) |
Overath 26’ | Marcatori |
Finale
Città del Messico 21 giugno 1970 ore 12:00 |
Brasile | 4 – 1 referto |
Italia | Stadio Azteca (107.412 spett.)
|
Pelé 18’ Gérson 66’ Jairzinho 71’ Carlos Alberto 86’ |
Marcatori | 37’ Boninsegna |
Mondiali di Calcio 1970 – Vincitore
Campione Brasile – 3º titolo Mondiale |
Classifica marcatori
10 reti
7 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
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