LIQUORE STREGA – Storia e pubblicità

Liquore Strega

liquore strega

Liquore Strega nel cinema dal film Kitty Foyle del 1940 – Clicca Sopra

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Il liquore Strega è un liquore a base di erbe prodotto dal 1860 dalla Strega Alberti di Benevento.

Il suo colore giallo è dovuto a uno degli ingredienti, lo zafferano. Lo Strega ha una gradazione alcolica del 40%. È composto da circa 70 erbe, fra cui la menta e il finocchio. Lo Strega è considerato un digestivo, da bere dopo i pasti. Il liquore Strega è utilizzato per insaporire molti dolci.

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Etichette vintage originale

Liquore Strega – Il nome

La denominazione “Strega” si ricollega alle leggende sulla stregoneria a Benevento che risalgono ai tempi dell’antichità classica.

La ricetta

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Manifesto pubblicitario del ‘900

La ricetta per la produzione dello Strega è, analogamente a quella di molti altri liquori, segreta. Essa è nota solo a poche persone addette a preparare le dosi dei vari ingredienti, che vengono numerati e riposti in apposite cassette di legno. Gli operai che poi preparano materialmente la miscela delle 70 erbe sanno solo i quantitativi degli ingredienti numerati, ma non ne conoscono la natura.

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Manifesto pubblicitario del ‘900

In tal modo la ricetta può essere preparata da chiunque senza che ne sia rivelato il segreto.

Alcuni ingredienti, preziosi e costosi, come appunto lo zafferano, vengono inoltre conservati sotto chiave.

Lo Strega ha un aspetto simile al Galliano (anche se il suo giallo è meno brillante). È piuttosto dolce, semiviscoso, ed ha un gusto pronunciato e complesso, con forti note di camomilla, conifere, noce moscata e cannella.

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Poster pubblicitario del 1951

Il premio Strega

Il Premio Strega, il più prestigioso premio letterario italiano odierno, fu istituito nel 1947 da Guido Alberti, allora proprietario dell’azienda, insieme ai suoi amici: la scrittrice Maria Bellonci e suo marito Goffredo.

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Due bottiglie Mignon da collezione

Riferimenti nel cinema, nella musica e nella letteratura

Nel film Made – Due imbroglioni a New York diretto da Jon Favreau e interpretato da Favreau e Vince Vaughn, il personaggio di Vaughn (Ricky) ordina uno Strega in un ristorante italiano, sentendosi rispondere da P. Diddy, il personaggio capo della banda (Ruiz): “Tu che prendi lo witch dopo mezzanotte? Non hai alcuna classe!”. Il cameriere concorda con Ruiz nel dire che lo Strega è un aperitivo, ma si sbagliano entrambi.

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Frame Carosello Strega con Sylva Koscina

Nella canzone “Con una rosa” di Vinicio Capossela, contenuta nell’album Canzoni a manovella, vi è un esplicito riferimento al famoso liquore: “Gialla come la febbre che mi consuma, come il liquore che strega le parole, come il veleno che stilla dal tuo seno, gialla non è la rosa che porto a te”. Anche nel brano che dà il titolo all’album vi è un riferimento: “savoiardi nella congrega / inzuppati dentro la strega”.

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Frame Carosello Strega con Sylva Koscina

In numerose occasioni, nel romanzo Il padrino di Mario Puzo, Don Vito Corleone e i suoi pari bevono Strega.

Nel film con Totò “Il ratto delle Sabine”: il capocomico della compagnia Tromboni (Totò) viene accolto, in casa del professor Molmenti (Campanini), dalla domestica che gli offre “Strega e biscottini”.

Nel film con Edoardo De Filippo “Cinque poveri in automobile” (1952) lo stesso De Filippo entrando in un bar ordina un liquore costoso e gli viene servito lo Strega.

Nel romanzo Fiesta di Ernest Hemingway, il protagonista Barnes paragona il sapore dell’Izarra, un liquore dei Paesi Baschi, a quello dello Strega. ( 1ago18 )

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Mezzo pubblicitario Strega al seguito del Giro d’Italia
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Posacenere da BAR vintage anni ’70

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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Liquore_Strega

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Una risposta a “LIQUORE STREGA – Storia e pubblicità”

  1. Lo Strega è: Gusto,equilibrio di fragranze, tradizione,genuinità,semplicemente buono. La sua fragranza ti fa sentire a casa in qualunque parte del mondo ti trovi. La bottiglia unica, con l’etichetta ed il marchio invariato negli anni sono diventanti come un monumento ad un liquore che già per se stesso è un mito.
    Complimenti anche per il Vs. sito ben curato e facile da consultare.Mi è piacuto molto leggere la storia dei Vs. Antenati e dello Stabilimento. Dal canto mio, ho conosciiuto per la prima volta il liquore Strega fin da bambino.Nei primi anni ’60 Avevo una cara zia (Laura),non accanita bevitrice, ma appassionata del Vs. Liquore, che per lei aveva anche un benefico effetto terapeutico; ella asseriva che faceva passare il mal di denti e di testa. Per cui Io ed i miei cugini quando andavamo a casa sua fingevamo sempre di avere mal di denti o di testa, per scroccargli qualche bicchierino di Strega, con questo banale sistema. Inoltre da studente , d’ estate lavoravo nel Bar di Famiglia denominato BAR ITALIA (Sant’ Agnello di Sorrento-NA). D’ estate i turisti stranieri specie quelli americani, ordinavano il Galliano; ma io puntualmente gli consigliavo di provare lo Strega. Puntualmente essi passavano allo Strega, mi ringraziavano e mi lasciavano una mancia. Poi prima della loro partenza ne compravano una o due bottiglie per assicurarsi di poterlo ancora gustare per un pò al loro Paese. Una turista Olandese dopo averlo gustato, compro delle bottigliette di Strega mignon per usarlo come profumo. Diceva che il profumo e la fragranza era meglio dell’ aqua di Colonia. Inoltre ho scoperto in vacanza in sicilia che molte pasticcerie Siciliane hanno adottato il vostro dolce specialmente per bagnare il pandispagna dell più rinomate cassate. Forse negli ultimi decenni è il liquore base della ricetta della cassata….. Avrei altro da raccontare … ma per il momento mi fermo qui e vado a sorseggiare un bel bicchierino di Strega con mia moglie. Ciao a tutti, Continuate bene così la vostra strada, non cambiate mai la bottiglia e l’ etichetta, che danno veramente la sensazione di bere un raggio di sole. Un abbraccio Giovanni DE ANGELIS – Sant’ Agnello di Sorrento (NA).

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