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LEVA MILITARE (Naja) ABOLITA – (Dal 1997/2005)

Leva Militare

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In Italia, la leva obbligatoria (volgarmente detta naja) è arrivata la prima volta ai tempi di Napoleone ed è poi stata in vigore dall’inizio del Regno d’Italia (1861) per 144 anni.

La durata della coscrizione è andata progressivamente diminuendo, l’ultima riduzione fu fatta nel 1997 (10 mesi), ed era obbligatoria per tutti gli uomini di sana e robusta costituzione (previo accertamento medico) di nazionalità italiana. La leva è stata sospesa a partire dal 1º gennaio 2005.

Caratteristiche

Si era chiamati alle visita medica di leva al compimento dei 18 anni (circa) e se dichiarati idonei si svolgeva servizio obbligatorio in marina, esercito o aeronautica solitamente con incarichi di bassa responsabilità (servizi) o incarichi di servizio nei corpi di combattimento (ad esempio fuciliere); solitamente dalla visita all’arruolamento passava al massimo un anno. L’esito delle visite, effettuate da medici militari e che duravano due o tre giorni a seconda dei casi, poteva essere di tre tipi:

  • Idoneo al servizio militare: In questo caso era, ovviamente, previsto l’arruolamento.
  • Rivedibile: In questo caso il coscritto era invitato a ripresentarsi l’anno seguente per effettuare nuovamente le visite in quanto giudicato temporaneamente inabile. Nel caso tale infermità perdurasse anche alla seconda visita il soggetto veniva riformato.
  • Riformato: Questo giudizio sanciva la permanente inidoneità al servizio militare.

L’esonero (o dispensa) al servizio militare (diverso dalla riforma, in quanto non prevedeva l’effettuazione degli accertamenti medici) era previsto solo per alcune situazioni familiari:

  • Figlio o fratello di militare deceduto in guerra;
  • Fratello di militare deceduto durante la prestazione del servizio;
  • Orfano di entrambi i genitori;
  • Vedovo o celibe con prole;
  • Arruolati con prole;
  • Unico fratello convivente di disabile non autosufficiente;
  • Primo figlio maschio di genitore invalido per servizio o caduto in servizio;
  • Terzo (o successivo) figlio maschio se (almeno) due fratelli avevano già assolto completamente il servizio di leva;
  • Responsabile diretto della conduzione di impresa familiare.
La temutissima puntura sul petto

L’esenzione era anche prevista per i ministri di culto delle religioni ammesse dallo Stato che lo richiedessero, e per i membri di organismi internazionali all’estero regolati da apposita convenzione su immunità e privilegi regolarmente ratificata.

Gli studenti delle scuole superiori e gli studenti universitari (per i quali era previsto un numero minimo di esami da superare per sessione per non perdere il beneficio) potevano domandare il rinvio del servizio ma non della visita (che comunque portava via, come accennato, solo 3 giorni – da qui l’appellativo di “tre giorni” usato come sinonimo di “visita militare”); negli ultimi anni fu ammesso anche il rinvio della visita.

Pro e contro

Tra le argomentazioni favorevoli alla leva vi sono queste:

  • la leva ha favorito la conoscenza, soprattutto per i giovani di realtà disagiate, di aree lontane, ed anche l’integrazione linguistica;
  • la leva garantiva un costante afflusso di soldati a costi poco elevati;
  • i giovani potevano conoscere realtà diverse da quelle quotidiane, con possibilità di stringere forti legami di amicizia;
  • la leva aiutava a dare una disciplina e uno spirito di cooperzione di gruppo;
  • secondo alcuni medici, l’abolizione della leva obbligatoria (con conseguente abolizione dell’obbligo di visita medica), non permetterà di identificare alcune patologie dell’apparato riproduttivo maschile che, molto spesso a causa di pigrizia o pregiudizi da parte dell’interessato, venivano identificati proprio dai medici militari durante la visita. Tra le patologie più comunemente riscontrate, la più frequente era il varicocele.

Tra le argomentazioni contrarie si distinguono:

  • la leva era un’imposizione contro la libertà personale, una sorta di schiavitù temporanea; alcune ideologie (come il pacifismo e l’antimilitarismo) erano contrarie per motivi legati alla loro etica;
  • un ambiente di rigorosa gerarchica disciplina non è adatto a tutti gli individui, tanto meno può essere imposto;
  • la leva sottraeva tempo utile alla vita civile, causando un costante danno economico, ritardando l’ingresso nel mercato del lavoro di migliaia di giovani;
  • il servizio poteva non dare una preparazione militare adeguata e sovente consisteva nel puro addestramento formale ed in lavori di manovalanza per il semplice mantenimento della struttura dove il coscritto era incorporato;
Il rito della vestizione
  • sovente i militari acquisivano, nel corso dello svolgimento della leva, vizi che prima non avevano, come quello il tabagismo, l’alcolismo, la bestemmia, e in casi non rari il frequentare prostitute;
  • a volte durante il servizio di leva non venivano rispettati i diritti umani dei militari, in particolare le reclute venivano vessate da militari più anziani, solitamente anch’essi di leva, con atti di bullismo e violenza. Queste deprecabili pratiche erano inquadrabili nel fenomeno chiamato nonnismo, poiché esercitate dagli anziani (i cosiddetti “nonni”);
  • la coscrizione esclusivamente maschile configurava una discriminazione sessuale. Essendo obbligatorio solo per i maschi, che perdevano un anno di studio o di lavoro.

Alternativa al Servizio Militare

In alternativa al servizio militare si poteva quindi chiedere di svolgere il cosiddetto servizio civile (nel caso degli obiettori di coscienza) dopo la dichiarazione di idoneità; chi si rifiutava di effettuare alcun tipo di servizio (obiezione totale) veniva dichiarato renitente alla leva e successivamente disertore. La possibilità di usufruire del servizio civile è stata contemplata con un’apposita legge nel 1972, prima di tale data chi si dichiarava obiettore di coscienza veniva considerato renitente alla leva e trattato di conseguenza.

La legge sull’Obiezione di Coscienza ha visto man mano con gli anni allargarsi le maglie, fino a vedere eguagliata la durata del servizio civile alternativo (che inizialmente era di durata superiore) e a non richiedere la verifica di particolari requisiti per venire accettata. Da allora, e finché c’è stata la Leva, il rapporto tra militari e obiettori è arrivato ad uno, e spesso è stato usato tale istituto non tanto per ragioni di vera coscienza, ma per paura dei già citati aspetti della vita militare.

Leva Militare – Fine

Leva militare – 1° scaglione 1983 – Io a Falconara Marittima nel 1983 durante il CAR

La sospensione della leva militare obbligatoria (non l’abolizione, visto che sarebbe stata necessaria una legge costituzionale di modifica del discusso articolo 52 che definisce “sacro dovere” la difesa della Patria e il servizio di leva obbligatorio nei termini di legge), che ha introdotto anche la possibilità di arruolamento delle donne è stata disposta con il Decreto legislativo 8 maggio 2001 n. 215 del secondo governo Amato, che recepì leggi del 1999 e del 2000 e introdusse nuove norme sul rinvio degli ultimi coscritti. Benché anelata da vari politici già negli anni immediatamente precedenti, a favorire accelerazione di tale cambiamento di rotta furono i fatti emersi nel 1999, con la morte del paracadutista della Brigata Folgore di Pisa Emanuele Scieri e la venuta alla luce di comportamenti ritenuti istigatori al razzismo da parte di alcuni ufficiali. Da allora si è sviluppata un’ampia maggioranza trasversale a favore della necessità di porre fine alla Leva Militare.

Tale sospensione, inizialmente prevista dopo la fine del dicembre 2006, ha avuto i termini di applicazione anticipati di due anni con la Legge 23 agosto 2004, n. 226 dal secondo governo Berlusconi; con il decreto legge del 30 giugno 2005 n.115, il 1º luglio 2005 è stata messa completamente fine all’obbligatorietà, permettendo ai soldati di leva di fare domanda per la cessazione del servizio. Una ricomparsa della leva è possibile solo in caso di carenza di soldati, e solo in caso di gravissime crisi internazionali in cui l’Italia sarebbe direttamente coinvolta sul proprio territorio. L’ultima classe chiamata a prestare servizio militare è stata quella dei nati nel 1985, tuttavia molti di questi (ma anche molti nati di anni precedenti), avendo rinviato per motivi di studio, non sono mai partiti; infatti dal 1º gennaio 2005 l’arruolamento è divenuto esclusivamente su base volontaria e a carattere professionale (VFP1). La parola Militesente è un aggettivo e sostantivo maschile per definire una persona libero dagli obblighi militari. A0065

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