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La Storia Dell’Auto: ABARTH

Abarth

Un giro da urlo con una Fiat 128 Abarth – Clicca Sopra

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VIDEO 4 – Secondo me la più bella di tutte – Clicca  

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Abarth, fondata nel 1949 dall’ingegner Karl A barth, è una casa automobilistica italiana. Il successo dell’azienda dell’italo-austriaco si deve soprattutto alle marmitte omonime, prodotte per un gran numero di vetture, oltre alle Fiat anche Alfa Romeo, Lancia, Simca e Porsche. Attualmente l’azienda è una società controllata al 100% dalla Fiat Group Automobiles. Rilanciata nel 2007, con il nome A barth & C. SpA, l’azienda si occupa della produzione e commercializzazione di versioni sportive ed elaborazioni di vetture FIAT con il marchio Abarth.

Abarth – L’azienda

Marmitte Abarth – Fiat Multipla –

Il logo aziendale fu fin dall’inizio uno Scorpione, dal segno zodiacale del fondatore, e cominciò ad ornare ben presto delle autovetture da competizione, le prime delle quali assemblate partendo da telai acquisiti dal fallimento di una storica casa automobilistica, la Cisitalia. L’azienda rimase indipendente fino al 1971, anno in cui venne acquistata dalla Fiat e da quel momento rimase come denominazione delle versioni maggiormente sportive di vari marchi del gruppo, oltre che della capofila anche dell’Autobianchi. La collaborazione avvenne anche a livello progettuale con la Lancia, per la quale, in collaborazione anche con Pininfarina, venne ad esempio concepita la Lancia Rally 037.

L’inizio

L’a barth al Salone di Ginevra

Nel dopoguerra, si era affacciata la Cisitalia, che si avvaleva dell’esperienza di un giovane elaboratore, mutuato direttamente dall’azienda motociclistica Motor Thun, dove si fece conoscere anche come pilota, Carlo Abarth. Dopo il fallimento della Cisitalia, A barth riutilizzò alcune auto che ebbe come saldo. Ma il vero successo iniziò con un accessorio che avrà molta popolarità: la Marmitta A barth, inizialmente solo per la Topolino, che riusciva ad aggiungere alla piccola utilitaria un suono aggressivo, oltre ad un piccolo aumento di potenza. Tuttavia l’auto era un’utopia, fino all’arrivo della proletaria Fiat 600, che diede ad A barth un ottimo trampolino per far conoscere la sua innata abilità di elaboratore.

Le prime trasformazioni in “Derivazione”

Abarth, come lui stesso amava definirsi, era un creatore di auto “elaborate non preparate“. Ed infatti il suo primo passo verso la gloria fu una cassetta di trasformazione A barth per la Fiat 600. Questa idea gli venne quando presentò alla stampa la prima auto della sua casa automobilistica in serie, la “Fiat 600 derivazione A barth 750”. Come si deduce dal nome il primario intervento fu effettuato sulla cilindrata, ma mantenendo impostazione meccanica e componenti principali in comune con la berlina di serie, anche il telaio, per esempio, che nella versione speciale aerodinamica carrozzata Pininfarina, stabilì parecchi record internazionali, aumentando la fama che la casa dello Scorpione era riuscita a costruirsi.

La cassetta Kit A barth per le trasformazioni

La Abarth oggi

La caratteristica e rievocativa cassetta di trasformazione A barth contenente il kit “SS” (al suo interno contiene il kit per la Grande Punto A barth o per la A barth 500)

Nel 2007 Fiat Group rilancia il leggendario marchio sportivo, che diventa il quarto brand del gruppo; le sue vetture saranno vendute solo in 26 concessionarie scelte. La Abarth Grande Punto, uscita in autunno in due versioni da 155 e 180cv (con kit “esseesse”), è la prima ad aprire le danze per il rinato scorpione, seguita, nel 2008, dalla Abarth 500, che, (anch’essa con relativo kit “SS”) può essere potenziata da una versione a 135cv a una da 160cv. Nel giugno del 2009 viene invece lanciata la Grande Punto A barth Supersport. Caratteristiche base di questa versione, sono il kit “esseesse” già installato dalla casa madre con il motore potenziato fino a 180cv e gli interni sportivi con sedili A barth by Sabelt. Si approfitta del lancio di questa versione per riproporre tra i colori disponibili lo specifico tono di grigio denominato Grigio Campovolo, già appannaggio delle vecchie A barth.

Fiat 500 Abarth

Interessante è la nuova politica adottata dalla A barth riguardo ai componenti “avanzati” dopo aver portato una A barth in una delle concessionarie per installarvi il kit “esseesse”: infatti le concessionarie autorizzate Abarth sono anche delle vere e proprie officine dove si può, in caso si sia in possesso di una A barth, aumentare ancora di più le prestazioni tramite l’installazione di un kit. Tale passaggio può prevedere anche installazioni di elementi quali cerchi da 18 pollici, molle ribassate, freni maggiorati e (come optional) anche elementi estetici quali sedili racing, copripedali specifici, poggiapiede in alluminio, ecc.).

Fiat 500 Abarth 2010

Le autovetture

Particolarmente famose sono le Abarth derivate dalla Fiat 600, la prima di queste fu la Fiat-Abarth 750 che entrò in produzione nel 1956; per questo modello venne messo in vendita anche un kit di trasformazione per gli automobilisti amanti del “fai da te”.

Furono inoltre importanti anche i popolari kit di trasformazione A barth per la vecchia Fiat 500, che la rendevano più aggressiva e sportiva, senza limitarne la circolazione alla sola “pista”: nel 1963 fu presentata la 595 A barth, prodotta prima su base Fiat 500 D e poi su Fiat 500 F sino alla fine del 1971, mentre nel 1964 venne invece presentata la Fiat A barth 595 SS.

Nello stesso anno furono presentate anche la Fiat A barth 695 e la Fiat Abarth 695 SS, entrambe con una cilindrata totale di 689 cm3. Le parti speciali caratterizzanti le versioni elaborate da Abarth erano composte da cruscotto (con strumentazione specifica provvista di tachimetro, contachilometri, contagiri, indicatore livello benzina e indicatore temperatura olio), volante a 3 razze, carburatore doppio corpo Solex C 28 PBJ montato su apposito alloggiamento in alluminio, coppa olio in alluminio, sistema di aspirazione e scarico dei gas specifici, ecc. Da menzionare anche il fatto che su queste versioni il portellone posteriore, che chiudeva il motore posto nel retro della vettura, veniva rialzato con dei fermi per aumentare il raffreddamento del motore stesso e quindi la sua efficienza.

Alla fine del 1960 la Abarth iniziò a costruire la Abarth 850 TC (Turismo Competizione), la cui versione stradale rimase in produzione fino al 1966. La Fiat forniva le 600 prive di alcune parti meccaniche, (albero motore, freni, carburatore e scarichi) che venivano montate dalla Abarth trasformando la 600 in 850 TC.

Nel corso del 1962, furono realizzate due varianti della 850:

Le sigle “esse” ed “esseesse”

Le versioni speciali dei modelli A barth si sono sempre distinte fra “esse” (Sport) ed “esseesse” (SuperSport). Le differenze fra le due versioni sono sempre state più particolarmente meccaniche Anziché estetiche, tradizione ripresa anche oggi per i nuovi modelli del gruppo su base Fiat.

  Modelli del passato

  Modelli attuali

Carrellata di alcuni stupendi modelli della Abarth

Fiat Abarth Bat1 Bertone del 1952
Articolo in collaborazione con: http://autoemotodepoca.altervista.org
 

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