IF YOU LEAVE ME NOW / HARD TO SAY I’M SORRY – Chicago – (1976/1982)

Chicago

chigago

If you leave me now LIVE 1977  HQ – Clicca sopra 

Hard to say I’m sorry LIVE 1982 – Clicca sopra 

Chicago

Chicago sono un gruppo rock americano, formatosi proprio a Chicago nel 1967, attualmente in attività. Nel corso della sua storia ha variato tra il progressive rock, jazz rock, e atmosfere più melodiche. Ha conosciuto l’apice del suo successo negli anni settanta, quando spesso raggiunse il numero 1 delle classifiche di Billboard.

In Italia sono ricordati per due grandi hit: If You Leave Me Now del 1976, e Hard to Say I’m Sorry”. del 1982.

Dal volgere degli anni ottanta, pur mantenendo una notevole fama, hanno visto un lento e graduale declino delle loro fortune discografiche.

Chicago

Storia del Gruppo

Walter Parazaider, Lee Loughnane e James Pankow sono tre giovani musicisti studenti alla DePaul University. Si fanno le ossa nei club della città, suonando qualsiasi genere di musica, dall’R&B alla musica irlandese. Incontrano così il chitarrista Terry Kath e il batterista Danny Seraphine; a metà degli anni sessanta si aggiunge Robert Lamm.

La band prende il nome di The Big Thing e incomincia a suonare cover tratte dal repertorio di James Brown e Wilson Pickett, ma un loro amico, James William Guercio, che nel frattempo è diventato un produttore della Columbia Records, li incoraggia a scrivere dei pezzi propri. Nello stesso periodo al sestetto si unisce Peter Cetera, già cantante e bassista degli Exceptions.

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Guercio finanzia la band e la fa trasferire a Los Angeles nel giugno 1968. Quasi contemporaneamente riesce a procurare ai Chicago un ingaggio alla Columbia per un doppio album (cosa assai rara per una prima uscita), decidendo anche che il gruppo venga rappresentato sulla cover del disco da un logo invece che da una fotografia. Dopo aver firmato con la Columbia, i The Big Thing cambiano il loro nome in Chicago Transit Authority. Esce così – nell’aprile del 1969 – l’eponimoThe Chicago Transit Authority, che porta i sette in un tour nazionale. In giugno il disco raggiunge la top 20, ma senza un singolo di supporto: diventa infatti un successo underground grazie ai passaggi di alcune stazioni radio di musica rock. L’album comunque riesce a divenire disco d’oro e a vendere alla fine dell’anno due milioni di copie. Poco dopo l’uscita dell’album, la band cambia il nome in Chicago su minaccia di azione legale da parte della vera Chicago Transit Authority, l’azienda municipale dei trasporti di Chicago.

Nel 1970, sempre sotto la supervisione di Guercio, viene poi pubblicato il secondo album del gruppo, l’altro doppio Chicago. Il primo singolo, Make Me Smile, diventa un successo della Top 100. In primavera la Columbia Records realizza Does Anybody Really Knows What Time It Is?, che riprende alcuni brani del primo album e i successivi singoli.

Chicago III, ancora altro doppio, è pronto nel 1971, riuscendo a vendere sempre molto bene pur non piazzando nessun singolo nella Top Ten. A questo segue illive intitolato Chicago at Carnagie Hall, che vende milioni di copie. Chicago V – questa volta un unico LP – viene pubblicato nel giugno del 1972, rimane nove settimane primo in classifica e vende più di due milioni di copie, forte del traino del singolo Saturday in the Park.

chicago if you leave me now copertina 45 giri

Chicago VI esce a un anno di distanza e ripete lo stesso successo, lanciando brani come Feelin’ Stronger Every Day e Just You ‘n’ Me. La successiva hit (I’ve Been) Searchin’ So Long fa da apripista a Chicago VII del 1974. La storia si ripete: milioni di copie vendute e grandissimo successo, così come Chicago VIII(1975), Chicago IX (sempre 1975) e Chicago X, che fa conquistare alla band anche un Grammy per la canzone If You Leave Me Now. Anche il successivo Chicago XI (1977) raggiunge ottimi risultati. Se i riscontri sono più che positivi, cominciano a nascere delle discussioni tra i Chicago e la parte produttiva, la cui pressione non è vista di buon occhio dal gruppo che decide di fare anche a meno di Guercio. A ciò si aggiunge l’improvvisa scomparsa di Kath, che muore per un colpo accidentale di arma da fuoco nel gennaio del 1978.

Nonostante l’enorme perdita, i rimanenti membri decidono di continuare e Donnie Dacus, scelto tra molti aspiranti successori, prende il posto di Kath.

chicago hard to say i'm sorry copertina

A questo si aggiunge la presenza di Bill Champlin, un polistrumentista molto capace. Il gruppo, con questa nuova formazione, firma con la Full Moon Records e realizza Chicago XVI nell’inverno del 1982, anticipato dal singolo Hard to Say I’m Sorry. Il disco ritorna a vendere milioni di copie; a esso segue Chicago XVII(1984), forse il miglior successo del gruppo, poiché vende sei milioni di copie. Tuttavia, nonostante il successo riconquistato, nel 1985 Cetera decide di lasciare il gruppo per una carriera solista. A lui si sostituisce Jason Scheff, che ha una voce molto simile a quella di Cetera, ricreando così le stesse atmosfere delle ballate tipiche della band. Lo strappo con Cetera si fa sentire, anche se i due album successivi, Chicago XVIII e Chicago XIX, vengono accolti bene. La fine degli anni novanta vede ancora un cambio nella formazione: Chicago XX non ha il successo sperato. 

chicago live

 
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