Gli oggetti del nostro passato: VIDEOCASSETTA

Videocassetta

vhs photo videocassetta

La videocassetta è stata un dispositivo di memorizzazione sequenziale di tipo magnetico utilizzato per la distribuzione di film e la memorizzazione delle immagini nella maggior parte delle videocamere e dei videoregistratori. Dal punto di vista costruttivo, una videocassetta, di qualunque formato, è formata da due bobine, dette debitrice e raccoglitrice, e da un nastro magnetico agganciato permanentemente alle stesse. La disposizione delle due bobine è di solito affiancata ma non sono mancati esempi di bobine sovrapposte. Nel tratto esposto, il nastro è di solito protetto da un coperchietto sollevabile. Inoltre, la videocassetta è dotata di solito di un dispositivo meccanico, tipicamente una linguetta scorrevole o asportabile, che permette di attivare una protezione in scrittura, segnalando al videoregistratore di non registrare sulla stessa. Rispetto alla bobina aperta, la videocassetta permette un più agevole caricamento del nastro.

Nel corso degli anni sono stati proposti vari formati di videocassetta che vanno distinti tra quelli destinati ai videoregistratori o alle videocamere professionali (U-matic, Betacam, MII) e quelli destinati a videoregistratori o videocamere amatoriali (DV, Betamax, VHS, VHS-C, Video 2000, Video8, Hi8, DVC).

I Primi apparecchi

U matic sony videocassetta
U Matic Sony videocassetta

Già dalla fine degli anni sessanta esistevano i grossi registratori a bobina, prodotti soprattutto dalla Ampex per l’industria televisiva. Successivamente, arrivò l‘U-matic, prodotto dalla Sony, il primo sistema che sostituiva le ingombranti e scomode bobine con le prime cassette compatte contenenti un nastro da 3/4 di pollice, quindi ancora inadatto ad un uso domestico. Nel 1972 la Philips introdusse in Gran Bretagna l’N1500, in un certo senso l’antenato dei sistemi di videoregistrazione domestica che però soffriva proprio il fatto di essere un pioniere con diverse problematiche legate soprattutto alla scarsa durata delle proprie cassette; ne servivano da 2 a 4 per registrare un unico film (circa 30 min l’una).

Le VHS (sigla che sta per Video Home System) tornano oggi alla ribalta grazie ad un anniversario speciale, ovvero i 50 anni del videoregistratore. Nel 1963, infatti, la piccola società britannica Nottingham Electric Valve Company presentò al pubblico uno strano apparecchio chiamato Telcan (dall’inglese “television in a can”, cioè “televisione in barattolo”), che era in grado di registrare 20 minuti di video per ogni lato di una cassetta, rigorosamente in bianco e nero.

telcan vtr 1963

Il pubblico all’inizio rimase indifferente a questo primo prototipo di videoregistratore, anche per via del suo prezzo elevato, ma con l’arrivo di nuovi modelli sempre più economici e sviluppati il VHS riscosse un clamoroso successo, riuscendo infine ad entrare nelle case di milioni di famiglie in tutto il mondo

I Problemi sorti per soddisfare le nuove esigenze 

Finché la videoregistrazione serviva solo agli operatori del settore, la priorità era stata la velocità di riavvolgimento; quindi nastri brevi che potessero essere riavvolti e trasmessi nel più breve tempo possibile. Basti pensare ai telegiornali che devono poter individuare velocemente l’inizio di un servizio da trasmettere che in genere dura pochissimi minuti.

La videoregistrazione domestica invece avrebbe richiesto che i nastri durassero almeno 1 ora e mezza o 2 ore per poter registrare tranquillamente un film. Questo è stato uno degli ostacoli più difficili da superare, in quanto nastri più lunghi comportavano pesi maggiori e di conseguenza una più alta probabilità di rottura del nastro.

videocassetta betamax
Videocassetta Betamax

Fino a quel momento, gli unici nastri magnetici sufficientemente lunghi per poter registrare 1 ora e mezza, erano solo quelli audio usati nelle musicassette. Per quanto il principio sia lo stesso, il segnale video è molto più “pesante” del solo audio e le alte frequenze del segnale video, per poter esser registrate, obbligavano ad avere un’elevata velocità del nastro davanti alle testine (con testina fissa, circa 5m/s quindi 18 km/h; nei registratori a VHS la velocità standard SP è circa 0.023 m/s) e quindi per poter ottenere la stessa durata le uniche alternative erano quelle di “allargare” il nastro e di velocizzare le testine: realizzando cassette molto ingombranti, oppure rendendo il nastro molto lungo, facendolo scorrere più velocemente sotto la testina; oppure (soluzione che fu adottata solo in seguito) far girare la testina rendendo così la velocità del nastro inferiore e quindi diminuendone il rischio di rotture (molto frequenti con testina fissi per via dell’elevata velocità).

La soluzione a tutto questo la trovò la Sony che il 1º giugno 1975 mise in commercio il proprio standard con il nome di Betamax.

Il lancio sul mercato 

videocasetta VHS
Videocassetta VHS

Il sistema VHS, brevettato da JVC, arrivò sul mercato con quasi un anno di ritardo rispetto al concorrente Betamax, inoltre, era inferiore per molti aspetti al rivale. Le cassette erano di maggiori dimensioni, la qualità era decisamente più scadente ma la capacità di immagazzinamento per ogni singolo nastro era superiore, arrivò a toccare perfino i 300 min (che furono portati a 600 negli anni novanta con l’introduzione del sistema LP che raddoppiava la durata del nastro dimezzando la velocità). A differenza di Sony, JVC cercò altri alleati (diffondendo e vendendo il brevetto VHS anche ad altre aziende), sia tra i produttori, sia tra le case cinematografiche e questo contribuì a mantenere i prezzi dei prodotti VHS più bassi rispetto al concorrente.

Il Video2000 della Philips del 1979

Nel 1979 la Philips provò ad entrare nel settore con il suo Video2000, ma seppure tecnicamente all’avanguardia (le sue video cassette potevano essere registrate da ambo i lati come avveniva per quelle audio), venne abbandonato nel 1989 dopo non essere riuscito a conquistare nessuna fetta significativa del mercato.

Caratteristiche tecniche 

videocassetta VHS interno
Interno di una videocassetta VHS

Nel sistema originale, l’audio monofonico veniva registrato da una testina fissa su una traccia longitudinale, ma, data la ridotta velocità del nastro, era di qualità scadente. Successivamente il sistema venne migliorato con l’aggiunta di altre due testine ma l’audio monofonico sulla traccia longitudinale veniva comunque scritto e letto da tutti i videoregistratori per mantenere la compatibilità.Il VHS utilizza un nastro da 1/2 pollice, registrato con la tecnica della scansione elicoidale-azimutale, con sfasamento della sottoportante colore convertita.

Il VHS in origine permetteva un maggior tempo di registrazione rispetto al Betamax ed offriva il vantaggio di un meccanismo di trascinamento del nastro più semplice. I primi sistemi VHS potevano effettuare l’avanzamento veloce ed il riavvolgimento in maniera molto più rapida rispetto ai videoregistratori Betamax, poiché sfilavano il nastro dalle testine di riproduzione prima di cominciare il riavvolgimento veloce (la maggior parte dei videoregistratori moderni non effettuano più questa operazione in quanto il contatto fra testina e nastro non è più un impedimento per il riavvolgimento veloce).

Il Videoregistratore VCR Philips N 1500 del 1972

Alcune migliorie giunte in un secondo momento 

Il sistema venne perfezionato negli anni, soprattutto riprendendo idee sviluppate da Sony per il Betamax. In sostanza la Sony sviluppava una tecnologia e poco dopo anche il VHS ne offriva una simile. Tra le tante le principali sono state:

  • Venne aggiunto un sintonizzatore in grado di registrare da un canale mentre il televisore era sintonizzato su un altro potendo così vedere e registrare contemporaneamente due diversi programmi senza interferenze.
  • Arrivò anche la ricerca dell’immagine. Veniva mostrata l’immagine mentre il nastro scorreva ad alta velocità.
  • Vennero presentati i primi videoregistratori denominati Hi-Fi che utilizzano una coppia in più di testine rotanti, montate sul tamburo di scansione, per registrare un audio stereofonico di migliore qualità insieme alle tracce video, sfruttando l’altissima velocità relativa nastro/testine.
  • Vennero istituite nuove porte di maggior qualità rispetto al video composito o al RF out quali l’S-Video o la più celebre Scart (nei primi modelli ne era disponibile una sola, necessaria per collegare il VCR alla TV; successivamente divennero due per poter collegarvi un decoder, ed in alcuni modelli di videoregistratori vi erano anche tre porte).
  • All’inizio degli anni ’90 si “scoprì” che era possibile registrare anche ad una velocità più ridotta (la metà) e che in questo modo il nastro durava di più (il doppio): questo sistema prese il nome di LP (long play); c’è però da dire che l’LP era più “intensivo” dello standard SP, per cui le cassette si smagnetizzavano più facilmente, e quindi non era adatto per registrazioni frequenti.
dvd
Ecco il DVD … la fine della videocassetta

Videocassetta – Il declino 

Ormai questa tecnologia, nell’ambito della vendita di film per utenza domestica, è stata ampiamente superata e rimpiazzata dal DVD. E’ resistita in ambito di videoregistrazione domestica fino alla fine degli anni 2000, data la sua maggiore immediatezza per l’utente medio e al costo nettamente inferiore dei videoregistratori VHS rispetto ai registratori DVD da salotto. A seguito dell’introduzione della TV digitale terrestre, i sintonizzatori integrati nei videoregistratori hanno definitivamente perso ogni funzionalità, il che ha decretato la fine della tecnologia anche in ambito domestico, dove il videoregistratore VHS è ormai relegato al solo ruolo di lettore. Il 28 dicembre 2008 l’ultimo produttore, la “Distribution video-audio”, annuncia la fine della produzione. Il VHS va così in pensione dopo 33 anni di esistenza.

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Una risposta a “Gli oggetti del nostro passato: VIDEOCASSETTA”

  1. Non è affatto vero ciò che si dice nell’articolo. Io registro tuttora benissimo con il videoregistratore, basta collegarlo al decoder esterno. Sono tuttora reperibili videocassette vergini, in molti punti vendita, quindi il videoregistratore è ancora lontano dal pensionamento.

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