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GIOCHI SENZA FRONTIERE – (1965/1982-1988/1999)

Giochi senza Frontiere                                                 

La sigla del 1976 – Clicca Sopra  

VIDEO 2  – Rispettivamente la sigla  1976-1988-1991- Mix – Clicca  

VIDEO 3 Spezzoni della puntata di Caslano del 1976 – Clicca  

VIDEO 4 Spezzone di puntata del 1992 con Maria Teresa Ruta ed Ettore Andenna – Clicca 

  VIDEO 5 – La storia del mitico trois deux un di Pancaldi Olivieri – Clicca 

VIDEO 6 – Una delle ultime uscite di Guido Pancaldi – Clicca  

Giochi senza Frontiere

Giochi senza frontiere (in francese Jeux sans frontières, in inglese Games without borders) è una trasmissione televisiva prodotta dall’European Broadcasting Union (EBU) e derivata dal programma francese Intervilles, a sua volta ispirato all’italiano Campanile sera. Nel Regno Unito andava in onda con il titolo di It’s a knockout.

La prima edizione andò in onda nel 1965 e poi ogni estate ininterrottamente fino al 1982; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel 1988 e andò avanti fino al 1999. I giochi senza frontiere erano una sorta di olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata, in ogni puntata, da una diversa città o (più spesso) cittadina che sfidava in prove molto divertenti e bizzarre le città delle altre nazioni. In quasi tutte le edizioni ciascuna puntata veniva ospitata in una delle città partecipanti alla puntata stessa; nelle ultime quattro edizioni i giochi furono disputati in un’unica sede.                    

Nella prima edizione (1965) parteciparono Belgio, Francia, Germania Ovest e Italia e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 20 nazioni. L’Italia è stata l’unica nazione che ha partecipato a tutte le edizioni estive della manifestazione che, inizialmente limitata a nazioni del Mercato Europeo Comune e Svizzera, venne poi abbandonata da alcune di queste, sostituite da altre nazioni europee.

Dal 1966 al 1982 gli arbitri ufficiali furono gli svizzeri Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi. Alla ripresa vi furono il belga Denis Pettiaux e il suo assistente Carlo Pegoraro.

In Italia il programma veniva trasmesso, dall’inizio fino al 1982 (anno in cui terminò la prima serie), dapprima sul “Secondo programma” della RAI, in seguito Rai 2, (dal 1971 al 1977 veniva condotto da Giulio Marchetti e da Rosanna Vaudetti) e poi, dal 1988, fu trasmesso su Rai 1. L’Italia ha vinto 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999, ed è stata anche l’unica nazione sempre presente nelle edizioni ufficiali estive (30).

Vennero disputate anche delle edizioni invernali, chiamate Giochi sotto l’Albero, in cui alle “prove” tradizionali venivano alternate competizioni di slalom. Un’altra versione invernale era Questa pazza pazza neve.

Questa trasmissione televisiva ha anticipato di anni il processo di avvicinamento dei vari paesi dell’Unione europea, in anni in cui non si parlava ancora dell’Euro.

Il successo di Giochi Senza Frontiere superò qualsiasi previsione e risultò travolgente in tutta Europa. Si può dire che l’Italia degli anni settanta si fermasse per vedere il programma. Nel 1977 una puntata di Giochi senza Frontiere fece segnare un’audience di 17 milioni di spettatori, ma secondo alcune fonti la trasmissione avrebbe toccato i venti milioni. Anche con la ripresa del 1988 il programma ebbe un notevole successo nonostante il periodo estivo.

Formula

Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare (in molte edizioni) il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che non giocava “scommetteva” su un’altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione del jolly (es. la Svizzera scommette sul Galles, che usa il jolly e vince ottenendo 18 punti totali, alla Svizzera vanno solo 9 punti).

La lunga assenza dei Giochi  

L’assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un’intervista del 2005 Ettore Andenna, storico conduttore per l’Italia, ha dichiarato: “La Rai ha ricevuto in una sola estate, l’anno dopo che erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi; e la Grecia, la Svizzera e la Slovenia vorrebbero ripartire”. Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare dato che 6 nazioni erano disposte a partecipare (anche l’Italia, sebbene con lo spostamento della programmazione da Raiuno a Raitre, e avrebbero debuttato Romania e Israele), ma poi il progetto non si realizzò.

Anche all’estero l’assenza si è fatta sentire: in Slovenia, l’interesse per i Giochi è stato tale che RTVSLO, mandando in replica le registrazioni dei Giochi degli anni passati, ha realizzato alti picchi di ascolti; in Portogallo, il canale pubblico satellitare RTP Memoria manda in replica le varie puntate.

Il 20 luglio 2006, l’EBU comunicò l’intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi dopo un’assenza che durava dal 1999, grazie ad un accordo con la società di produzione Mistral: tuttavia alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l’edizione 2007. Ma i fan credono che la EBU non avrebbe accettato di riproporre il programma senza grandi nazioni.

Per la nuova edizione, si parlava di otto puntate più quella finale: ogni puntata si sarebbe dovuta comporre di cinque giochi, più il classico fil rouge e che le squadre avrebbero potuto utilizzare un jolly ciascuna. L’Italia, unica nazione sempre presente, era disponibile alla partecipazione (e secondo indiscrezioni avrebbe indossato il colore bianco), e un interessamento pare vi fosse anche da San Marino,

che avrebbe avuto l’appoggio di SMRTV, e dalla Croazia come nuova nazione partecipante aiutata da HRT. Inoltre 2 comuni, Rosolina e Catania, avevano scritto alla RAI proponendosi come città ospitante nel caso la EBU optasse per la sede fissa in Italia come in 3 delle ultime 4 edizioni.

Il 27 dicembre 2007 il programma della RAI La storia siamo noi trasmette una puntata dedicata a JSF, replicata più volte, dove molti ricordano tale avventura. Il 29 settembre 2009, parte della trasmissione televisiva “Tutti pazzi per la tele” condotta da Antonella Clerici è stata dedicata a JSF; hanno partecipato Ettore Andenna, Rosanna Vaudetti e Guido Pancaldi.

La morte dei due storici arbitri

I due mitici arbitri: Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri

Dopo la morte di Gennaro Olivieri del 2009,  il 3 Ottobre 2011 si è spento a 89 anni ad Ascona  anche Guido Pancaldi, personaggio televisivo svizzero e arbitro di hockey su ghiaccio internazionale. Con Gennaro Olivieri, Pancaldi è stato arbitro di “Giochi senza frontiere” dal 1965 al 1982, uno dei primi e più popolari format tv europei. Pancaldi era nato a Ascona nel 1922, dove abitava. Lo riferisce Ticinonline. A0681

Testo tratto e modificato:  http://it.wikipedia.org/wiki/Giochi_senza_frontiere

 

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