Diaclone
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Diaclone era il nome di una linea di giocattoli prodotta dalla giapponese Takara nella prima metà degli anni ottanta, composta da veicoli fantascientifici e robot (alcuni dei quali trasformabili e/o unibili tra di loro, a volte dotati di sistemi a molla).
Era corredata da piccole figure umanoidi (alti 3 cm, scala 1/60 circa), rappresentanti i piloti umani (i “dianauti” nell’edizione italiana, “Diaclone drivers” in quella anglosassone) e gli alieni insettoidi Waruder (“Warda” nell’edizione italiana), dotate di magneti ai piedi, ispirate alla precedente linea dei Microman. Molti dei modelli avevano parti in metallo, a cui potevano essere attaccati i piloti.
In Italia la serie è stata distribuita dalla Gig all’incirca negli stessi anni in cui distribuiva anche i giocattoli della serie Microman/Micronauti, sempre della Takara (in alcune delle prime pubblicità le due serie venivano accomunate).
Diaclone – La Storia
Allegati ai giocattoli vi erano dei dépliant che illustravano brevemente la storia che avrebbe dovuto esserci dietro agli stessi: nel 198x veniva scoperta una nuova fonte di energia, chiamata Frizon, “cento volte più forte dell’energia atomica“. Un decennio dopo circa (data indicata 199x) le nazioni della terra si sono unificate in cinque blocchi, coordinati da quello europeo (chiamato “Rand-Masters“), ma in questo periodo la terra viene attaccata dagli alieni a forma d’insetto Warda, alla ricerca di nuove fonti di energia per il loro pianeta. Alla minaccia aliena i terrestri rispondono con i mezzi e i robot pilotati dal gruppo dei Dianauti.
I modelli della Revell
La Revell, azienda specializzata nella produzione di modellini in kit di montaggio, nel 1984 commercializzò su licenza Takara alcuni dei giocattoli di Diaclone come modellini assemblabili in plastica.
La nascita dei Transformers
Nel 1982 fu introdotta nella serie Diaclone una linea di auto trasformabili, chiamata “Car Robots“, da cui poi deriveranno i Transformers: al contrario dei mezzi precedenti, di ispirazione puramente fantascientifica, questi giocattoli nella forma veicolare rappresentavano auto e mezzi di trasporto realmente esistenti.
La Hasbro nel 1984 acquisì la licenza per commercializzare sia la serie di Diaclone, sia i Micoman di tipo Micro-Change, fondendo le due linee di giocattoli nella serie Transformers (in cui però non erano più presenti le miniature magnetiche).
Oltre alle auto trasformabili, che divennero i primi Autorobot, si aggiunsero anche dei dinosauri trasformabili, che diverranno poi il gruppo dei Dinorobot, gli Insecticon (originariamente facenti parte dei mezzi degli alieni Waruder), i caccia militari F-15, che diverranno i Distructor Starscream (“Astrum” nell’edizione italiana, “Acrobat type” in quella anglosassone) e Thundercracker (“Vampiro” nell’edizione italiana, “Super-high-speed fighter type” in quella anglosassone). Alcuni modelli della linea di Diaclone, come i 6 TrainRobo, vennero riutilizzati solo nei Transformers commercializzati in Giappone.
La Takara cessò la produzione di prodotti della linea Diaclone e Microman nel 1985, continuando a vendere i modelli (e svilupparne di nuovi) nella neonata linea Transformers.
La commercializzazione in Italia
In Italia i modelli vennero importati dalla Gig, dal 1980 al 1983. Sempre la Gig importò quelli che sarebbero divenuti i primi Transformers (e derivati della serie Diaclone) con il nome di “Trasformer” (senza la “n” e senza la “s“), con ancora i piloti in miniatura (almeno nel caso dei 4 dinosauro robot, il camion convoy ed i primi due jet) e riferimenti alla linea di Diaclone abbastanza celati come sui piccoli adesivi: questa linea comprendeva sia la serie Car Robots (ma quasi tutte nella colorazione che poi avranno nella versione Transformers), che alcuni Microchange dell’altra linea Takara, Microman. Non tutta la linea dei Diaclone fu commercializzata in Italia.
Nell’edizione italiana, Diaclone era anche il nome di uno dei giocattoli di dimensioni maggiori (“Great Robot Base” nell’edizione anglosassone), un modello rappresentante un robot umanoide alto 43 cm trasformabile in forma di Robot-base piegandone le gambe ed aprendo il torace, graficamente somigliante al modello Punch Robo della serie Microman, rilasciato sul mercato nipponico circa un anno prima dei prodotti legati alla linea Diaclone. ( 2feb18 )
Di seguito altre confezioni
Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Diaclone
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