Collana SUPER EROICA – Fumetto – (1965/1992)

SUPER EROICA

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Super Eroica CopertineCollana Dardo – Super Eroica 

Chi non ricorda, fra quanti appartengono alla generazione degli “anta”, i mitici albi a fumetti della collana “Super eroica”, sottotitolati “Storie di cielo, di terra e di mare”, ambientati durante le battaglie della seconda guerra mondiale?


Si trattava di volumi di piccolo formato, ma piuttosto grossi: ogni pagina consisteva di due sole tavole orizzontali e ogni volume conteneva quattro o cinque storie complete; non c’erano personaggi fissi, ma personaggi ogni volta diversi, perché il vero protagonista non era questo o quell’uomo, ma il coraggio di ciascun combattente, spinto fino all’eroismo.
Erano fumetti rivolti a un pubblico maschile adolescenziale, ma talvolta li leggevano anche i bambini e gli adulti; piacevano ai bambini che amavano giocare con i soldatini e agli adulti che andavano matti per i film d’azione, di guerra e western.

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Del western, in effetti, avevano l’ambientazione: la vegetazione esotica, gli spazi sconfinati, una natura per lo più ostile: le sabbie del deserto africano o i ghiacci ove sorgeva qualche remota base artica; del romanzo salgariano avevano il profumo dell’avventura, con i commandos britannici simili a dei moderni corsari; e poi c’erano i duelli aerei, le evoluzioni dei caccia, il sapore eroico della guerra come scontro individuale, di ascendenza quasi omerica.


Le virtù che emergevano erano il coraggio, l’intelligenza, la forza, ma anche la lealtà, l’intraprendenza, la capacità di improvvisare: virtù militari ma al tempo stesso umane, profondamente umane e universali, dunque senza bandiera.
Questo era quanto percepiva il lettore medio, specialmente se adolescente: una guerra tutto sommato pulita, fatta certo con armi automatiche e con una buona dose di tecnologia, eppure, stranamente, ancora una guerra a misura d’uomo, dove a decidere le sorti delle battaglie era soprattutto il valore individuale e dove il singolo combattente era ancora al centro della scena e non un semplice strumento di una gigantesca macchina anonima. 

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Nessuna obiezione, pertanto, circa il fatto che i fumetti della collana “Super eroica”, comparsi a partire dal 1965, rappresentassero una descrizione della guerra assai poco veritiera: nessuna città distrutta dai bombardamenti, nessun campo di concentramento, niente bombe atomiche sul Giappone; ma soltanto corpo a corpo nella giungla, duelli spettacolari nei cieli, azioni di sommergibili e cacciatorpediniere, scontri di carri armati nel deserto.

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 La “Super Eroica” era iniziata nel 1965 e aveva avuto un successo strepitoso; ma, in effetti, il suo lancio era stato preparato da un decennio di intensa anglicizzazione della cultura e dello spettacolo italiani: dopo il crollo del fascismo, anche il cinema e i fumetti italiani a base nazionalista, o almeno “autarchica”, erano stati banditi e il posto rimasto vacante era stato colmato da una massiccia

ondata di supereroi americani, come Superman, Nembo Kid e Batman, e di eroi di guerra britannici, alcuni dei quali rispecchiavano, nel disegno, le fattezze del maresciallo Montgomery o magari del primo ministro Winston Churchill.

La collana Supereroica – 4 avventure inedite di cielo, di terra e di mare è stata pubblicata dalla Casa Editrice “Editoriale Dardo” fra gli anni ’60 e gli anni ’90.

Più precisamente sono stati pubblicati 651 numeri dal luglio 1965 al dicembre 1992.

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Testo tratto e modificato dall’articolo di Francesco Lamendola

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2 Risposte a “Collana SUPER EROICA – Fumetto – (1965/1992)”

  1. Ricordo una storia dove appariva un campo di concentramento, ed almeno una storia con incongruenze divertenti… ricerco e vi mando delle immagini. Riconosco che le prime lezioni di lingue straniere (tedesco in particolare e giapponese) le ho avute da Super Eroica (termini come banzai, verdammt, himmel, schnell, Feuer ecc., di solito seguiti da punti esclamativi). Tedeschi e giapponesi nemici per definizione, gli italiani di solito non apparivano… più tardi era però uscito anche un fumetto con un eroe tedesco, “Franz il sergente di ferro” se ben ricordo, ambientato sul fronte orientale così almeno sparava ai nemici della guerra fredda allora in corso (ancora inconcepibile sparare sui classici “alleati”. Forse trovo un numero anche di quello…

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