CAROSELLO – La trasmissione TV più amata dagli Italiani – (1957/1977)

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Carrellata di grandi Carosello – Clicca Sopra

Sequenze di sigle dal 1957 al 1974 – Clicca 

 VIDEO 3  – Uno di quelli che a me piacevano di più – Olio Sasso – Clicca

Carosello

Carosello è il nome di una trasmissione della televisione italiana andata in onda sul “Programma Nazionale” della RAI (l’attuale Rai 1) dal 3 febbraio 1957 (ma originariamente era stato previsto per il 1º gennaio) al 1º gennaio 1977.

Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00, tranne il Venerdì santo e il 2 novembre. Fu sospeso per una settimana tra il 31 maggio ed il 6 giugno 1963 per l’agonia e la morte di papa Giovanni XXIII e per tre giorni dal 12 al 15 dicembre 1969, quando il Paese fu scosso dalla strage di Piazza Fontana. Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di papa Pio XII (9 ottobre – 11 ottobre 1958), per le uccisioni dei fratelli John Kennedy (22 novembre 1963) e Bob Kennedy (5 giugno 1968) e, a seguito di un improrogabile collegamento via satellite per l’ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14, il 9 febbraio 1971. In totale furono trasmessi 7.261 episodi.

Carosello Fabbri

Consisteva in una serie di filmati (spesso sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali) seguiti da messaggi pubblicitari. Il rigido format di Carosello fu congegnato in maniera da funzionare impeccabilmente. Non subì interruzioni né errori per circa vent’anni: unica eccezione, gli eventi sopra menzionati ed alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI che alterarono (sia pure lievemente) la programmazione, ad esempio con l’avvio della sigla finale senza l’elencazione dei prodotti reclamizzati.

Carosello non era e non poteva essere solo un contenitore di messaggi pubblicitari. Per una legge allora vigente, infatti, non era concesso fare della pubblicità all’interno di alcuno spettacolo televisivo serale, ma anche prima di un intervallo di novanta secondi dall’inizio del medesimo. Tuttavia, sporadicamente, qualche sketch era preceduto da una brevissima presentazione dell’azienda committente.

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(Il pupazzo di Angelinouno dei protagonisti deicartoni animati inseriti in Carosello dal 1958 al 1965 e tra i primi esempi di integrazione fra gli spot pubblicitari e la distribuzione di gadget destinati all’infanzia)

La Nascita

Nel 1957 la RAI decise di iniziare a trasmettere messaggi pubblicitari, e per questa innovazione, applicando la legge sopra menzionata, sembrò necessario sviluppare un apposito format televisivo.

La regola principale del Carosello era che la parte di spettacolo (il “pezzo”, della durata di 1 minuto e 45 secondi), doveva essere rigidamente separata e distinguibile da quella puramente pubblicitaria (il “codino”, della durata di 30 secondi). Il passaggio dal pezzo al codino avveniva sempre tramite una frase-chiave pronunciata dal protagonista. Solo nella parte finale poteva essere nominato il prodotto. Ogni Carosello era inserito, durante i primi sei anni, in un contesto di tipo teatrale: veniva introdotto dall’apertura del sipario con accompagnamento di una specie di fanfara.

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Lo stacchetto fra un Carosello e l’altro

I quattro sketch, andati in onda durante la prima puntata di Carosello, furono i seguenti:

  • Shell: Contributo Shell per la sicurezza nel traffico; Giovanni Canestrini vi parla di: guida a destra o guida a sinistra?;
  • l’Oréal: Un personaggio per voi con Mike Bongiorno;
  • Singer: Quadrante alla moda con Mario Carotenuto;
  • Cynar: L’arte del bere con Carlo Campanini e Tino Bianchi;

carosello

Nei primi anni andavano in onda sempre e solo quattro spettacoli per ogni puntata. La pubblicizzazione di un dato prodotto seguiva un ciclo di quattro puntate con cadenza settimanale, diversi l’uno dall’altro sebbene con soggetto comune. All’interno di una trasmissione, va da sé, un pezzo poteva andare in onda solo una volta. Nella sigla di chiusura infatti, l’annunciatrice annunciava la data della successiva messa in onda. I lettori del Radiocorriere TV, proprietà dell’ente RAI, potevano conoscere in anticipo gli spot inclusi nel palinsesto. A partire dagli anni sessanta i pezzi passarono a cinque per ogni puntata.

Il Successo

carosello pasta del capitano giorgia ciccarelli

Questa soluzione ebbe tuttavia un enorme successo;Carosello rimase per molti anni fra le trasmissioni televisive più amate, venendo a rappresentare un tipico appuntamento della famiglia italiana, tanto che ancora oggi la frase “a letto dopo Carosello” è rimasta parte del linguaggio parlato.

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Oltre a introdurre l’innovazione della réclame, e a farlo inserendola in un contesto che aveva il pregio di renderla gradevole (in effetti amata) dal pubblico, Carosello portò anche una serie di innovazioni nel linguaggio televisivo in generale. La sua caratteristica più peculiare era l’inedita brevità (non solo degli spot ma anche degli altri “siparietti”); per questo, gli stacchi teatrali dovevano essere diretti, semplici, attingendo spesso a luoghi comuni e rimanendo molto vicini alla cultura popolare.

carosello febo conti tintal

Rispetto alla pubblicità moderna, la più lampante differenza rimane proprio il tentativo della RAI di integrare le novità di una nascente società dei consumi in un contesto legato alla tradizione nazionale popolare. Il messaggio pretendeva essere rassicurante e a tratti con pretese persino pedagogiche (sebbene certamente caratterizzato da elementi che si potrebbero definire kitsch). Attraverso lo slogan si elargiva una promessa delle qualità di un prodotto.

Sicuramente il mondo dei pubblicitari, in prima fila la Sipra – che gestiva la pubblicità RAI – vedevano in Carosello uno strumento sfuggito loro di mano, per passare ai “creativi”: il personaggio e la storiella erano più importanti del messaggio pubblicitario: Calimero era più famoso del detersivo reclamizzato.

La sigla

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Le prime due sigle (i cosiddetti siparietti) vennero realizzate da Luciano Emmer e Cesare Taurelli per conto della loro società di produzioneRecta Film. La prima, andata in onda solo nel 1957, fu addirittura realizzata in casa dello stesso Emmer la notte prima della messa in onda almeno secondo quanto raccontato dal regista romano.

La sigla più celebre con quattro panorami di città italiane – nell’ordine Venezia (vista dal mare in cui si riconosce il Ponte dei Sospiri), Siena(con Piazza del Campo durante il Palio), Napoli (Via Caracciolo) e Roma (Piazza del Popolo) – con ai lati un musicante (nell’ordine unchitarrista, un trombettiere, un mandolinista ed un flautista), disegnata a tempera da Manfredo Manfredi venne trasmessa a partire dal 1962, ogni musicante corrispondeva allo strumento musicale che suonava durante la comparsa del singolo panorama. La colonna sonora rimase immutata per l’intero ventennio: si tratta di una versione strumentale di una tarantella napoletana risalente agli anni venti, intitolata Pagliaccio.

L’animazione

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Un motivo di novità fu certamente l’introduzione dell’animazione. La presenza di Carosello ha certamente contribuito a (ri)lanciare la scuola di animazione italiana, infatti parecchi degli spot diventati più noti e apprezzati vennero realizzati da studi grafici italiani cresciuti proprio in quegli anni, come la Gamma Film di Gino e Roberto Gavioli, la modenese Paul Film di Paul Campani, lo studio Pagot (dove operavanoNino e Toni Pagot), ed altri. Da menzionare anche Guido De Maria che, oltre svariati spot, creerà, verso la fine degli anni settanta, un memorabile programma di intrattenimento di sola animazione: Supergulp!.

I “corti” trasmessi da carosello spaziavano da filmati prodotti con la classica tecnica dei cartoni animati a filmati realizzati con la tecnica del Passo uno. I primi cartoni animati compariranno nel 1958, sono “Angelino” (detersivo Supertrim della Agip) e “l’Omino coi baffi” (caffettiera Bialetti), entrambi inventati da Paul Campani, a cui seguono il “Vigile e il foresto” (brodo Lombardi) e “Ulisse e l’ombra” (caffè Hag), realizzati ed ideati dai fratelli Gavioli. Nel 1965 iniziò la serie di Salomone pirata pacioccone per pubblicizzare i prodotti dolciari dellaFabbri. Tra i più famosi, che proseguirono ad essere prodotti dopo la fine di Carosello, per scopi commerciali ed anche in serie di puro entertainment si ricordano “Calimero” (Mira Lanza) e “La linea” (pentole Lagostina) di Osvaldo Cavandoli.

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Tra i filmati a passo uno vi sono il “caballero e Carmencita”(Caffe Lavazza), Papalla (Philco), quelli realizzati con la tecnica claymation(Fernet Branca)

Nel 1961 i filmati del pupazzo “Topo Gigio” faranno la pubblicità ai biscotti Pavesini.

Gli attori

Oltre ai cartoni animati, vi furono moltissimi spazi pubblicitari interpreati da attori, cantanti o altri personaggi del mondo dello spettacolo, sia italiani che stranieri, come Jerry Lewis, Jayne Mansfield, Orson Welles e Yul Brynner. Alcuni di loro hanno legato il loro nome in modo quasi indissolubile al prodotto pubblicizzato; ecco alcuni esempi:

Carosello Cesare Polacco Brillantina Linetti

  • Cesare Polacco (per la brillantina Linetti), attore teatrale, nel ruolo di un detective americano non proprio infallibile, avendo optato per una brillantina inadatta che gli ha causato la calvizie.
  • Franco Cerri (per il detersivo Biopresto), noto chitarrista jazz, conosciuto come l’Uomo in ammollo, il quale sperimenta un detersivo sulla propria camicia sempre indosso, affermando che “non esiste sporco impossibile!“. Cerri per lungo tempo appare nel solo codinoper essere proposto nelle ultime stagioni quale protagonista dell’intero sketch.
  • Mimmo Craig, attore teatrale e televisivo, interprete di una pubblicità di un olio da tavola: l’oilio Sasso. Ciascuno sketch narra di un suo sogno romantico ricorrente alle note de Il mattino tratto dal Peer Gynt di Edvard Grieg. L’idillio viene stroncato dalla consapevolezza

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  • della sua grassezza e l’uomo si sveglia terrorizzato per poi realizzare un riuscito dimagrimento, merito del condimento. L’uomo si veste cantando trionfante alla sua domestica (Edith Peters, una delle Peters Sisters) il motivetto E la pancia non c’è più…!, divenuto brevemente un tormentone. Ci si domanda attualmente perché l’attrice nera fosse doppiata in uno spiccato accento veneto.
  • Nicola Arigliano, cantante jazz, come Franco Cerri ricordato più per la reclame del digestivo Antonetto che per la sua produzione artistica.
  • Paolo Ferrari, attore e doppiatore. Per molti anni si dedica alla pubblicità recitando il ruolo di un intervistatore a delle massaie circa la preferenza di un notissimo detersivo.
  • Gino Bramieri, il comico pubblicizzò il moplen, concludendo i sui sketch con la battuta: e mo’, e’mo’ e mo’ ... moplen!
moplen bramieri

Merita menzione l’ex nuotatore Fioravante Palestini, figura dal fisico scultoreo che appare di spalle divenendo icona di una linea di alimenti per bambini. Conosciuto come L’Uomo Plasmon e dimenticato, Palestini riapparve in cronaca intorno al 2000, in un’intervista da un carcere egiziano, dove stava scontando una condanna a 25 anni per traffico di stupefacenti, e dal quale uscì nel 2003.

La chiusura

Definito da una certa cultura “diseducativo”, di fatto poco pratico e dispendioso per la committenza, data l’eccessiva durata dello sketch, nel giorno di Capodanno del 1977 andò in onda l’ultima puntata di Carosello. Per la chiusura del Carosello troverete un post dedicato. A0866

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