BUDDHA di BAMIYAN – Prima e dopo la distruzione – (12/03/2001)

buddha di bamiyan

buddha di bamiyan
Buddha Di Bamiyan prima e dopo

Ecco i Buddha di Bamiyan – Clicca Sopra

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Il video della loro distruzione – Clicca

Buddha di Bamiyan

Buddha di Bamiyan erano due enormi statue del Buddha scolpite da una setta buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul e ad un’altezza di circa 2500 metri; una delle due statue era alta 38 metri e risaliva a 1800 anni fa, l’altra era alta 53 metri ed aveva 1500 anni.

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Veduta di insieme della zona di Bamiyan prima della distruzione dei Buddha

Nel 2003 vennero inseriti, insieme all’intera zona archeologica circostante e al paesaggio culturale, nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO, che si è impegnata, insieme ad altre nazioni, per la ricostruzione delle due statue, distrutte il 12 marzo 2001 dai talebani.

Tecnica scultorea  

I corpi principali delle statue furono sbozzati direttamente nella montagna, mentre i dettagli furono modellati mediante fango misto a paglia e poi ricoperti di stucco. Questa copertura, andata quasi completamente perduta già da tempo a causa degli agenti atmosferici, era originariamente dipinta per enfatizzare le espressioni del viso, le mani e le pieghe delle vesti. Le parti inferiori delle braccia delle statue furono costruite mediante la medesima tecnica di fango misto a paglia e supportate da armature in legno. Si pensa che la parte superiore dei volti fossero costituite da grandi maschere in legno. Le file di fori visibili nelle fotografie contenevano i paletti in legno necessari a sostenere le parti in stuccatura.

Buddha di Bamiyan
Buddha di Bamiyan come dovevano essere

Costruzione  

Si pensa che le due statue siano state costruite nel III e nel V secolo dai Kushan e dagli Eftaliti all’apice dei loro imperi. Da queste due tribù indoeuropee col tempo si è formata la base delle popolazioni Pashtun, il gruppo etnico da cui provenne poi il seguito dei Talebani.

Il pellegrino buddhista cinese Xuanzang, giunto a Bamiyan intorno al 630, descrive la regione come un fiorente centro buddhista, “con più di cento monasteri e più di mille monaci”, e nota che entrambe le statue erano “decorate con oro e splendidi gioielli” (Wriggins, 1995).

Una statua monumentale raffigurante Buddha seduto, simile per stile a quelli di Bamiyan, si trova nelle grotte del tempio Bingling, nella provincia cinese di Gansu.

Nel mese di dicembre del 2004 un gruppo di ricercatori giapponesi scoprì che gli affreschi di Bamiyan furono dipinti fra il V e il IX secolo, e non fra il VI e l’VIII secolo come si pensava precedentemente. La scoperta è stata fatta analizzando gli isotopi radioattivi contenuti in fibre di paglia trovate al di sotto degli affreschi.

Distruzione

I talebani 

Buddha di Bamiyan distruzionie
Il momento della distruzione dei Buddha di Bamiyan

Nel marzo 2001, i Talebani, musulmani iconoclasti, ordinarono la distruzione delle due statue, denunciando come idolatrequelle sculture. Anche se nell’intenzione di chi eresse le statue poteva esservi una forma di idolatria, le statue per il Buddismo rappresentavano comunque esseri umani e non dei. Da questo punto di vista i talebani hanno distrutto raffigurazioni umane e non divine, riuscendo peraltro a colpire in modo offensivo la sensibilità dell’Occidente da essi tanto odiato. Non va neppure dimenticato che nessuna dinastia islamica, fino ai Ghaznavidi si sognò mai di abbattere le raffigurazioni artistico-religiose del passato preislamico. Questo non è solo vero per l’Afghanistan (allora chiamato Khorasan e Tokharistan) ma, in modo del tutto eloquente, per l’Egitto col suo passato faraonico, ma anche la Siria o l’Iraq, con le sue innumerevoli testimonianze d’un passato che affonda le sue radici fin dentro il III millennio a.C. o la Libia e la Tunisia medievale e moderna, che conservarono le tracce del loro passato, non solo romano. La stessa Turchia, sede del Sultanato ottomano, restauratore del Califfato, non toccò mai le testimonianze del più remoto passato, come ad esempio quello hittita.

La Giustificazione  

budda ora

Il 18 marzo il New York Times riporta che un rappresentante dei Talebani disse che il governo prese questa decisione per l’ira derivante dal fatto che una delegazione straniera offrì denaro per salvare le antiche statue mentre un milione di afgani rischiavano di morire di fame.

Il 19 aprile 2004, durante un’intervista ad un giornale pachistano, il Mullah Mohammed Omar dichiarò: “Io non volevo distruggere i Buddha di Bamiyan. In realtà alcuni stranieri vennero da me e dissero che loro avrebbero voluto restaurare le statue che erano state lievemente danneggiate a causa delle piogge. Questo mi scandalizzò. Pensai “questa gente insensibile non ha riguardo delle migliaia di esseri umani che muoiono di fame, ma sono così preoccupati per oggetti inanimati come i Buddha”. Questo era estremamente deplorevole, e questa è la ragione per cui ne ho ordinato la distruzione. Fossero venuti per ragioni umanitarie, non ne avrei mai ordinato la distruzione”.

Il governo dei Talebani decretò che le statue, che erano sopravvissute intatte per più di 1500 anni, erano idolatre e contrarie all’Islam. Durante la distruzione, il ministro dell’Informazione Qudratullah Jamal disse che “questo lavoro non è così semplice come la gente può pensare. Non si possono tirar giù le statue bombardandole perché entrambe sono incise e solidamente attaccate alla montagna”. I due Buddha vennero demoliti a colpi di dinamite e cannone dopo quasi un mese di intensi bombardamenti. 

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Il sito dei Buddha di Bamiyan come era prima e come si trova adesso

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Buddha_di_Bamiyan 

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