BABBO NATALE “COMPIE” 90 ANNI…. La vera storia … !!!

BABBO NATALE

babbo natale storia

Casa di Babbo Natale in Finlandia (parte 1°) – Clicca Sopra

VIDEO 2 – La casa di Babbo Natale in Finlandia (parte 2°) – Clicca  

Nella Griglia finale tutte le più belle canzoni di Natale 

Babbo Natale è una figura mitica presente nel folclore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia della civiltà occidentale, oltre che in America latina, in Giappone ed in altre parti dell’Asia orientale.

babbo_natale_storia_

Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo San Nicola di Mira della città di Myra (antica città dell’odierna Turchia), di cui si racconta che, essendo un vescovo, esortò tutti gli altri parroci della sua diocesi a diffondere il cristianesimo laddove i bambini non avevano la possibilità o la volontà di recarsi in chiesa anche a causa del freddo invernale, che costringeva molti a non uscire di casa. Così li esortò, dicendo loro di recarsi dai bambini portando loro un regalo e di cogliere l’occasione per spiegargli chi fosse Cristo e che cosa avesse fatto per l’intera umanità. I parroci portando con loro un sacco pieno di regali, raggiungevano i bambini mediante alcune slitte trainate da cani (e non renne).

 Ecco il vero volto di Babbo Natale ricostruito basandosi sulle reliquie di San Nicola –  VIDEO 1

Nell’antica Roma imperiale, fra gli anni 243 e 366 dopo Cristo, amici e parenti si scambiarono le prime “stranae” per festeggiare il “dies natalis” in una fredda notte d’inverno. Natalis dies è il nome con cui nella religione romana si indica il giorno di inizio di un evento importante e la sua ricorrenza: la nascita di un individuo e il suo compleanno, la fondazione di una città e il suo anniversario, la dedica di un luogo sacro e la sua ricorrenza, l’inizio del regno di un sovrano e la ricorrenza della sua ascesa al trono.
Agli auguri si accompagnarono cesti di frutta, dolciumi e doni di ogni tipo perché la nascita di Gesù e l’anniversario dell’ascesa al trono dell’imperatore divenissero il simbolo di una prosperità che avrebbe dovuto protrarsi per l’intero anno.

SAN NICOLAS DE BARI
Intorno al 1800 il rito trovò la sua personificazione in un forte vecchio rubicondo dalla barba biancaresidente al Polo Nord, che aiutato da numerosi gnomicostruirebbe giocattoli da distribuire come doni la notte di Natale, con l’ausilio di una slitta trainata da renne volanti e passando attraverso i camini delle case.
Nella storia, esiste realmente un personaggio con queste caratteristiche. Si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, nel IV secolo divenne vescovo di Myra e partecipò al Concilio di Nicea nel 325. Quando morì le sue spoglie furono deposte a Myra, fino a che nel 1087 vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt’ora conservate.

Una tra le più famose leggende, confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) racconta che San Nicola, commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di lanciare per tre notti consecutiveattraverso una finestra sempre aperta del castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze.

babbo_natale_.cartoline_jpg
La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito, tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov’erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
In versioni posteriori semplificate per i bambini, San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre.

babbo-natale-impacchetta-regali
Secondo altre leggende, questo santo sarebbe entrato in possesso di un oggetto mitico, il Sacro Graal, che, oltre ad essere responsabile della sua capacità di regalare in abbondanza, fu anche causa del trafugamento delle sue spoglie per volere di papa Gregorio VII.  In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare “portatore di doni”, compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (San Nicola, appunto) o addirittura nella notte di Natale.
Nel sedicesimo secolo, dopo la Riforma, i santi non erano in auge in Europa.Era perciò necessario che qualcuno prendesse il posto di San Nicola e distribuisse i doni a Natale.

In Inghilterra un allegro vecchio personaggio dei giochi dei bambini, noto come Babbo Natalene assunse il compito.
Anche la Francia scelse il suo Babbo Natale, mentre in Germania il buon Gesù, o Gesù Bambino, distribuiva i doni.

la_vera_storia_di_babbo_natale
Negli Stati Uniti il suo nome divenne Kris Kringle, ma i pionieri olandesi portarono in America San Nicola (Sinter Klass) e lo chiamarono Santa Class, che in inglese divenne ben presto Santa Claus.
Gli scrittori e gli artisti trasformarono il vescovo col suo manto e la mitra in una figura con la barba bianca, il manto e il cappuccio.
Nessuno sa come il cavallo bianco di San Nicola si sia trasformato in un gregge di renne, però un libro del XIX secolo mostra una illustrazione in cui egli compare con una sola renna.

 Nel 1882 il Dr. Clement Clarke Moore scrisse una poesia per i suoi figli su Santa Claus in cui descrisse ben otto renne nominandole tutte.
In Svezia, invece, è ancora rappresentato circondato da caprioli.
Il Babbo Natale inglese assunse aspetti simili alla sua controfigura americana, edoggi Babbo Natale e Santa Claus sono diventati la stessa persona.

Curiosità

Prima del 1931 Babbo Natale era raffigurato in molti modi: ora come un uomo alto e magro, ora come un elfo dall’aria spettrale. Indossava la veste di un vescovo e la pelle d’animale tipica di un cacciatore norvegese.

babbo_natale_storia_quando_era_verde

Forse non tutti sanno, però, che originariamente il vestito di Babbo Natale era perlopiù verde o marrone, e non solo rosso come siamo abituati a vederlo. Divenne solamente rosso solo dopo che, negli anni ’30, la Coca-Cola lo usò per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso, come appunto la scritta della sua famosa bibita.

Nel 1931 l’azienda cominciò a fare pubblicità sulle riviste popolari. Archie Lee, il referente di The Coca-Cola Company per la D’Arcy Advertising Agency, volle che la campagna rappresentasse un Babbo Natale florido, realistico e simbolico allo stesso tempo. Così Coca-Cola commissionò al disegnatore del Michigan Haddon Sundblom delle illustrazioni pubblicitarie con protagonista Babbo Natale, un vero Babbo Natale, non un uomo vestito da Babbo Natale. Sundblom si ispirò alla poesia di Clement Clark Moore del 1822 “La visita di San Nicola” .  La descrizione di San Nicola fatta da Moore evocava quell’immagine piacevole, accogliente, paffuta e umana del Babbo Natale che tutti abbiamo in mente. (E anche se si sente spesso dire che Babbo Natale indossa un cappotto rosso, perché il rosso è il colore della Coca-Cola, era apparso con quel colore già prima che Sundblom lo dipingesse così).

babbo natale coca cola 1964

 VIDEO  – VIDEO 2  – VIDEO 3 – VIDEO 4 – Carrellata di spot Coca Cola natalizi

Lettera a Babbo Natale  

L’abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. Alcuni sociologi hanno scoperto che le lettere scritte dai bambini e quelle delle bambine sono di tipo diverso; le bambine di solito scrivono lettere più cortesi e più lunghe, anche se le loro richieste non sono superiori a quelle dei bambini, e usano più espressioni per parlare della natura del Natale. Nelle lettere delle bambine si trovano anche più spesso richieste di regali destinati ad altre persone.

lettera_a_babbo_natale

In molti paesi, le Poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari. In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0(in riferimento all’espressione “ho ho ho!” di Babbo Natale) e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono offerti volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all’infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.

jingle_bells_canzoni_di_natale

Canzoni di Natale   

Nel corso degli anni la figura di Babbo Natale ha ispirato molte canzoni e persino alcune opere per orchestra. Già nel 1853 Louis Antoine Jullien compose un’opera dal titolo Santa Claus, che fu rappresentata a New York ed ottenne alterni successi. Fra le canzoni più note che hanno come argomento Babbo Natale, figurano:

 Jingle Bells è una tradizionale canzone natalizia, scritta da James Pierpont nel 1857, ma nel tempo sono state create numerose versioni. Inizialmente, la canzone è stata pubblicata con il titolo The One Horse Open Sleigh. – VIDEO

We Wish You a Merry Christmas (Auguri di buon Natale) è un tradizionale canto natalizio risalente al XVI secolo dall’Ovest dell’Inghilterra. È uno dei più celebri canti natalizi che unisce in sé anche la celebrazione della festa profana del Capodanno. Ne esistono principalmente due versioni che differisono leggermente. – VIDEO

canzoni-di-natale

Stille Nacht (conosciuta in Italia con il titolo di Astro del Ciel) è un noto canto natalizio di origine austriaca. Oggigiorno è una delle più note e conosciute canzoni natalizie e si ritiene che sia stata tradotta in più di 300 lingue. Non tutti sanno che la versione italiana dal titolo “Astro del ciel”, ormai diventata popolare anche a livello internazionale, non è una traduzione del testo tedesco bensì un testo originale scritto con una nuova creatività poetica dal sacerdote bergamasco Angelo Meli (1901-1970) e pubblicata nel 1937 delle Edizioni Carrara di Bergamo. – VIDEO

Tu scendi dalle stelle è una canzone di Natale composta nel mese di dicembre del 1754 a Nola da Alfonso Maria de’ Liguori che è vissuto a Pagani. La melodia, scritta in 6/8, è senza dubbio  uno tra i più famosi canti natalizi italiani. – VIDEO

°     Petit Papa Noël (1946) di Raymond Vinci ed Henri Martinet, incisa originariamente     da Tino Rossi – VIDEO

le-piu-belle-canzoni-natalizie

  •  
  • I Saw Mommy Kissing Santa Claus (1952) di Tommie Connor, incisa originariamente da Jimmy Boyd – VIDEO
  • Santa Baby (1953) di Joan Javits, Philip Springer e Tony Springer, cantata da Eartha Kitt – VIDEO
  • Must Be Santa (1960) di William Fredericks e Hall Moore, portata al successo da Mitch Miller and the Gang – VIDEO
  • Little Saint Nick (1963) di Brian Wilson, cantata dai The Beach Boys – VIDEO
  • I Believe in Father Christmas (1977) di Greg Lake e Peter Sinfield, cantata da Emerson, Lake & Palmer – VIDEO – A0288 Natale
 
web
free counters

Chiunque vanti titoli sulle foto di questo articolo mi contatti subito per la loro immediata rimozione

Per contattare l’amministratore di questo sito invia una mail a: francoberte1963@virgilio.it

oppure mi invii un messaggio sulla pagina Facebook

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.