Tributo alla Vmax – Clicca
VIDEO 2 – Una Vmax davvero speciale – Clicca
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La V-Max, scritta anche con grafie diverse come VMax o VMAX (dall’ultima versione del 2009) è una moto “naked” della casa motociclistica giapponese Yamaha, in produzione dal 1985.
Yamaha Vmax – La storia
Nei primi anni ottanta la Yamaha comincia un programma di rilancio della sua gamma con modelli di motocicletta molto particolari che riscuotono successo: precedono la Vmax altri tre modelli: la RD 500 LC con motore a due tempi derivata dalla moto da gran premio, la Fz con motore 4 cilindri e 20 valvole e la super gran turismo FJ 1100.
La V-Max si vede per la prima volta nell’ottobre del 1984 a Las Vegas, il suo design accattivante conquista subito interesse: mole imponente, linee filanti, un look decisamente inusuale molto diverso da qualsiasi altra moto di quel periodo. La moto, con motore di 1198 cm³, era accreditata di 145 cavalli e di una capacità di percorrere i 400 metri da fermo in 11 secondi: caratteristiche salienti quindi la notevole potenza e coppia già disponibili dai bassi regimi del motore.
Il progetto è nato da un’idea del Sig. Araki (Direttore Generale Yamaha Giappone), cui hanno collaborato anche i Sigg. Ashihara (motori) e Kurachi (ciclistica) ed Ed Burke che studiò lo stile della moto; l’idea era di realizzare un modello fuori dagli schemi tradizionali, la più potente due ruote V4, su ispirazione dei dragster americani che in quel periodo entusiasmano i giovani negli Usa. Il modello era del tutto innovativo tranne che per il propulsore, infatti si utilizzò il motore della Venture Royal, una pacifica supermaxi granturismo che prevedeva una potenza di 90 cv con erogazione fin dai bassi e medi regimi, modificandolo opportunamente salvaguardandone anche l’affidabilità (numero giri, rapporto di compressione, condotti di alimentazione) e con l’adozione del sistema V-boost, una valvola motorizzata che permette una sovralimentazione a circa 6.000 g/min., si è arrivati alla potenza di 145 cv, un vero record per una moto dei tempi.
Il design pensato e realizzato era quello di una moto dallo stile eccentrico, motore in vista che diventava l’elemento dominante, fasciato da una doppia culla in tubi di acciaio a sezione tonda, un finto serbatoio che in realtà ospita la cassa del filtro aria (il serbatoio del carburante vero è sotto la sella), le prese d’aria massicce che terminano nei carburatori parzialmente in vista, scarichi a tromboncino e pneumatico posteriore enorme (per l’epoca).
Il risultato finale dello studio non suscitò reazioni tra i dirigenti Yamaha, ma quella del pubblico fu molto decisa, l’effetto dirompente di accelerazione, stile e stile di guida, elogiati dalla stampa specializzata favorì il successo della moto. La commercializzazione cominciò in America nel 1985, con la versione comunemente denominata “Full power”, nello stesso anno venne presentata anche al salone di Milano; venne importata anche in Europa dal 1986, per merito di Jean Claude Olivier, direttore della Yamaha Motor France, ma a causa dei limiti legislativi presenti in Francia, Germania e Svizzera, la versione europea viene limitata a 100 cv di potenza.
Le principali differenze le versioni americana ed europea consistono nell’assenza sul modello depotenziato (europeo) del V-boost, silenziatori di scarico con diametro interno minore, centralina diversa. La Francia fu tra i primi paesi europei ad introdurre la Vmax e più tardi, negli anni novanta, i motociclisti francesi addirittura comprarono più Vmax dei loro amici americani.
Ancora oggi, a distanza di più di venti anni, la Vmax, che ha subito pochissime modifiche dal progetto originale, è oggetto di grande passione in tutto il mondo. Officine specializzate o semplici possessori hanno sviluppato modelli esclusivi, customizzando le loro Vmax con ciclistiche ottimizzate (forcelle USD, cerchioni da 17″, ecc.) e motori superpotenziati (elaborazione delle testate, carburatori maggiorati, sostituzione di pistoni e bielle, impianti Nos e turbocompressori). La V-max nella sua versione da 1200 cm³ è rimasta in produzione e vendita fino al 2007; nel 2008 la Yamaha ha introdotto un nuovo modello con motore nuovo da 1700 cm³.
Caratteristiche tecniche – Yamaha Vmax 1200 del 1993 (versione europea depotenziata)
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Dimensioni e pesi | |||||
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Ingombri(lungh.×largh.×alt.) | 2.300 × 795 × 1.160 mm | ||||
Altezze | Sella: 765 mm – Minima da terra: 145 mm | ||||
Interasse: 1.590 mm | Massa a vuoto: 262 kg | Serbatoio: 15 litri (riserva 3 litri) | |||
Meccanica | |||||
Tipo motore: 4 tempi V4 | Raffreddamento: a liquido | ||||
Cilindrata | 1.198 cm3 (Alesaggio 76,0 x Corsa 66,0 mm) | ||||
Distribuzione: DOHC 4 valvole per cilindro | Alimentazione: 4 carburatori Mikuni BDS 35 mm | ||||
Potenza: 75,2 kW (102,3 cv) a 7.000 g/min | Coppia: 103,2 N m (10,5 kgm) a 6.000 g/min | Rapporto di compressione: 10,5 : 1 | |||
Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio | Cambio: a 5 marce | ||||
Accensione | elettronica | ||||
Trasmissione | a cardano | ||||
Avviamento | elettrico | ||||
Ciclistica | |||||
Sospensioni | Anteriore: forcella telescopica diametro steli 43 mm, escursione 140 mm, angolo di inclinazione sterzo 29° / Posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori, escursione 100 mm | ||||
Freni | Anteriore: doppio disco diametro 298 mm con pinza a doppio pistoncino / Posteriore: disco singolo diametro 282 mm con pinza a singolo pistoncino | ||||
Pneumatici | anteriore 110/90 V-18 61 V – posteriore 150/90 B-15 74 V su cerchi anteriore 18″ x MT 2,15, posteriore 15″ x MT 3,50 | ||||
Fonte dei dati: http://topmoto.www5.50megs.com/YamahaV-MaxCT.htm ( 1ago15 ) |
Di seguito altre belle foto di Yamaha Vmax
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