Semplicemente Totò – Un ricordo – (1898/1967)

Totò

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Fantastico in Guardie e Ladri – Clicca Sopra

La morte di Totò al Telegiornale del 15 Aprile 1967 – Clicca Sopra

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio Gagliardi Focas di Tertiveri (brevemente Antonio de Curtis; Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), è stato un attore italiano.

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Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. Si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, paroliere, compositore, cantante.

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Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente da Anna Clemente (Palermo, 2 gennaio 1881 – Napoli, 23 ottobre 1947) e da Giuseppe De Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 – Roma, 29 settembre 1944), fu adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri.

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Maschera nel solco della tradizione della commedia dell’arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini. In quasi cinquant’anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti del panorama italiano e arrivando a sovrastare con numerosi suoi film i record d’incassi.

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Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l’ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici, fu ampiamente rivalutato dopo la morte tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre.

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Totò – Teatrografia 

Totò portò in scena, dal 1928 al 1957 (anno in cui dovette forzatamente abbandonare le scene a causa della malattia agli occhi) circa 40 spettacoli tra commedie e rappresentazione di avanspettacolo (fino al 1939), oltre a dodici “grandi riviste” negli anni quaranta e cinquanta. A partire dal 1931 Totò figura spesso anche come autore. In tale elenco non vengono inoltre riportati tutti i titoli degli spettacoli precedenti al 1928 (in particolare a partire dal 1922), realizzati con la compagnia di Giuseppe Jovinelli e presso la Sala Umberto di Roma.

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Filmografia 

Totò interpretò dal 1937 fino alla morte (nel 1967) ben 97 film per il grande schermo, quasi sempre come attore protagonista, per una media di oltre 4 all’anno (numero che non tiene conto della sua pausa durante la guerra). Lavorò con 42 registi differenti, quelli con cui produsse maggiormente furono Mario Mattoli (16 film), Camillo Mastrocinque (11 film), Steno (10 film), Sergio Corbucci (7 film), Mario Monicelli (7 film) e Carlo Ludovico Bragaglia (6 film) Oltre a ciò va considerato anche un cospicuo numero di progetti mai realizzati.

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Televisione 

Attore televisivo

Sul piccolo schermo l’attore realizzò nel 1967 TuttoTotò, una serie di nove telefilm diretti da Daniele D’Anza, così composti:

Sketch pubblicitari

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Nell’autunno del 1966 Totò girò nove sketch pubblicitari per la RAI diretti dal regista Luciano Emmer,[193] che andarono in onda su Carosello prima della morte dell’attore; oggi di questi ne sopravvivono solo due (Totò cassiere e Totò calzolaio), probabilmente gli altri sono andati persi o distrutti.

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La morte 

Alcuni giorni prima della sua morte, Totò disse di chiudere in fallimento e che nessuno lo avrebbe ricordato, dichiarò di non essere stato all’altezza delle infinite possibilità che il palcoscenico offre (riferendosi chiaramente alla sua vera e unica passione, il teatro) e si rimproverò del fatto che avrebbe potuto fare molto di più. 

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Morì nella sua casa di Via dei Monti Parioli, 4; alle 3:25 del mattino (l’ora in cui era solito coricarsi era le 3:30 circa) del 15 aprile 1967, all’età di 69 anni: venne stroncato da un infarto dopo una lunga agonia, tanto sofferta che lui stesso pregò i familiari e il medico curante di lasciarlo morire. A0008

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