Storia dell’auto: AUTOBIANCHI PRIMULA – (1964/1970)

Autobianchi Primula

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Bella presentazione della Primula – Clicca Sopra

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Autobianchi Primula

La Primula è un’autovettura prodotta dalla Autobianchi tra il 1964 ed il 1970. 

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La Primula fu la prima auto del gruppo Fiat a sperimentare la trazione anteriore e motore trasversale. Il suo compito, quasi si trattasse di una vettura da laboratorio, era quello di “sdoganare” questo tipo di soluzione tecnica, mal vista nel Gruppo Fiat. L’ostracismo era dovuto ad un episodio verificatosi negli anni trenta. Giovanni Agnelli, il nonno del celebre Avvocato, amava testare di persona i prototipi dei futuri modelli della Casa, sedendo accanto ai piloti durante le sessioni di collaudo.

Mentre testava un prototipo di vettura a trazione anteriore, questa (probabilmente per un guasto tecnico) uscì di strada incendiandosi. Non vi furono conseguenze fisiche per pilota e passeggero, ma da quel giorno la trazione anteriore venne bandita.

All’inizio degli anni sessanta, tuttavia, Dante Giacosa (capo-progettista Fiat), riuscì a convincere i vertici della casa a sperimentare nuovamente una soluzione tecnica che, su automobili di piccola e media taglia, dava vantaggi indubitabili.

Nessuno però se la sentì di utilizzare il marchio Fiat per questa sperimentazione, preferendo il “collaterale” Autobianchi, iniziò quindi nel 1961 quello che in codice era il “Progetto 109”. Utilizzando un nuovo pianale e sistemando in posizione anteriore trasversale il noto 4 cilindri in linea 1221cm³ a carburatore della 1100 D, nacque nel 1964 la Primula a trazione anteriore.

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Da notare che la prima auto a trazione anteriore e motore trasversale fu la Mini, progettata da sir Alec Issigonis. Ma mentre nella Mini il cambio era nella coppa dell’olio, il che creava problemi, dato che l’olio motore ha caratteristiche diverse da quello del cambio, nella Primula Dante Giacosa ebbe l’intuizione di piazzare il cambio esterno in posizione laterale, con il risultato che i due semiassi sono di lunghezza diversa, il che va bene per potenze limitate.

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Quando le potenze crescono, il semiasse più lungo viene suddiviso in due parti, una fissa, l’altra di lunghezza pari a quella dell’altro lato, questo per evitare sbandate durante le accelerazioni violente causate dall’effetto giroscopico. Ora questa configurazione, motore trasversale e cambio laterale è la configurazione adottata in tutto il mondo dai costruttori di tutte le auto a trazione anteriore e motore trasversale, soluzione non brevettata ma che è un’altra delle innovazioni introdotte da FIAT nel mondo dell’automobile, a parte le più recenti Common Rail, Multiair e centralina multifuel.

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         Brochure dell’epoca con gli interni della 65C

Caratterizzata da una vezzosa linea a due volumi con pinne posteriori (ispirata a quella delle Austin 1100 di Pininfarina), la Primula poteva essere scelta in configurazione berlina o coupé.

La berlina poteva avere il pratico portellone posteriore o un semplice cofano bagagli (dunque poteva essere scelta nelle versioni a 2, 3, 4 o 5 porte), mentre la coupé (caratterizzata da una parte inferiore della carrozzeria analoga a quella della berlina e da un padiglione più basso e rastremato) era solo a 2 porte.

Il portellone posteriore che la rendeva una vettura “fastback”, poco apprezzato in Italia, fu invece molto gradito in Francia; caso raro, dato che le vetture italiane non erano particolarmente apprezzate oltralpe, dove vetture come la “Citroen Ami 6 e Ami 8” o la “Renault 4” erano assai amate proprio per la comodità di carico.

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          Primula Coupé S

Grazie ai 49 cv del motore la nuova Autobianchi (caratterizzata anche da finiture pretenziose) aveva buone prestazioni, supportate da una tenuta di strada eccellente (merito della trazione anteriore e dellesospensioni anteriori a ruote indipendenti MacPherson, altra novità per la Casa).

Altra novità introdotta da questa vettura per prima tra quelle del gruppo Fiat è l’adozione dello sterzo a cremagliera.

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L’evoluzione

Nel 1968 la Primula venne ristilizzata. Sulla berlina cambiarono la mascherina anteriore e gli interni, mentre la coupé ottenne anche una coda completamente ridisegnata e priva delle caratteristiche pinne (che rimasero, invece, sulla berlina).

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        Le versioni della Primula 65C

Dal punto di vista tecnico, invece, la novità più importante era data dall’adozione dei motori della Fiat 124. La berlina venne equipaggiata col 1197 cm³ da 65cv della 124 base, mentre la coupé (ora denominata Coupé S) ottenne il 1438 cm³ da 75cv della 124 Special.

La linea della coupé, che nella parte posteriore sembrava “incompleta”, piacque meno di quella della serie precedente, nonostante il miglioramento delle prestazioni e delle finiture.

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La produzione terminò nel 1970. Sul mercato c’era, ormai da due anni, la sua erede spirituale, l’A111. Lo stabilimento di Desio “sfornò” 74.858 esemplari dal 1964 al 1970.

Dalla Autobianchi Primula derivò anche il furgone Fiat 238.  A0940

Autobianchi Primula Versioni

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  • Berlina 2, 3 4 e 5 porte (1964 – 1968)
  • Coupé (1964 – 1968)
  • Berlina 65C 2, 3, 4 e 5 porte (1968-1970)
  • Coupé S (1968-70)01

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Articolo in collaborazione con: http://www.autoemotodepoca.altervista.org

Testo tratto e modificato:  http://it.wikipedia.org/wiki/Autobianchi_Primula

 
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