LADY OSCAR – (In Italia 1982)

Lady Oscar                 lady oscar sigla

Lady Oscar

Lady Oscar, è un manga di Riyoko Ikeda, trasposto anche in una celebre serie televisiva anime e, prossimamente, in un lungometraggio animato. Il titolo originale è spesso abbreviato dai fan in Berubara

Sigla originale di Lady Oscar CANTATA DA CRISTINA D’AVENA – Clicca Sopra 

Sigla originale di Lady Oscar cantata dai cavalieri del re – Clicca Sopra

VIDEO 3 La morte di Andrè – Clicca  

VIDEO 6 – Il film del 1981 – Clicca  

Edizioni italiane in stampa

In Italia è stato pubblicato una prima volta da Fabbri nel 1983, in un’edizione colorata e con il finale modificato. Successivamente fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga (2001), che di seguito ha anche pubblicato Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Il 24 ottobre 2008 d/books ha iniziato, con l’uscita simultanea dei primi due volumi, la pubblicazione della nuova edizione italiana, proponendosi maggiore fedeltà all’originale; la pubblicazione è quindi intitolata Le Rose di Versailles, ed è proposta in edizione lusso con sovracoperta, in sei volumi.

Lady oscar gli episodi

L’anime televisivo

Edizione giapponese

L’anime televisivo si compone di 40 episodi della durata di circa 23 minuti netti ciascuno, più uno, di durata doppia inedito in Italia, consistente in un breve riassunto della storia ed intitolato Versailles no bara to onnatachi (“La rosa di Versailles e le donne”). La serie fu realizzata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha nel 1979.

lady oscar La serie, messa in onda dalla giapponese NTV per la prima volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso insuccesso in Giappone, tanto che in alcuni distretti fu interrotta al 24º episodio, dopo il quale fu improvvisata la trasmissione di un episodio-documentario sul finale, intitolato Moetsukita bara no shōzo (‘Ritratti di rose che bruciano’). Ma a differenza del 41º episodio, trasmesso diverse volte in Giappone, questo episodio-documentario non solo non fu mai esportato, ma si lasciò che venisse praticamente dimenticato anche nel paese d’origine (soprattutto per volere di Riyoko Ikeda, che da sempre lo considerò la prova evidente dell’insuccesso della serie animata).
Una replica trasmessa nel 1986, tuttavia, recuperò in gran parte l’insuccesso della prima messa in onda, grazie anche alla notorietà acquisita nel frattempo da Shingo Araki con la serie Saint Seiya (I Cavalieri dello zodiaco).

Edizione italiana in TV – Lady Oscar

In Italia invece la serie riscosse ben presto un grande successo: andò in onda per la prima volta nel 1982, con il titolo “Lady Oscar” (stesso titolo voluto in Giappone dai produttori del film dal vivo per la regia di Jacques Demy). L’Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l’anime con maggiore frequenza, sebbene nel corso degli anni la serie sia stata oggetto di molte censure (sia a livello di doppiaggio, sia a livello di veri e propri tagli nelle sequenze). Alla serie fu dall’inizio associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di Riccardo Zara, I cavalieri del re, che riscosse tanto successo negli anni ’80 da entrare nella hit parade. Negli anni ’90 Mediaset decise tuttavia di cambiare il titolo della serie in Una Spada per Lady Oscar, e di sostituire sia il montaggio originale che la canzone della sigla di apertura.

lady-oscar-anime-

Il testo del brano venne scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci, e l’interpretazione venne inizialmente affidata a Enzo Draghi (che preferì firmarsi con lo pseudonimo Gli amici di Oscar), e poi a Cristina D’Avena. Dopo un successivo passaggio televisivo con il ripristino della vecchia sigla, la nuova messa in onda del 2008 e quella del 2010 su La5 ha visto, invece, un compromesso: come sigla di testa quella degli anni ’80, e come sigla di coda quella degli anni ’90.

Ascolti Tv

A distanza di quasi 30 anni dalla sua prima apparizione in TV, la serie ha continuato ad avere appeal anche nelle nuove generazioni, tanto che nella sua replica pomeridiana del 2008, su Italia1, ha registrato uno share medio del 30% nei 4-14 anni  e degli indici di gradimento generale sugli 8-9-10%. La famosa sigla era interpretata dai Cavalieri del Re.

Sigla di Lady oscar i cavalieri del re

Data Telespettatori Share
31 marzo 2008 799.000 8,64% 
3 aprile 2008 767.000 8,02% 
10 aprile 2008 1.011.000 9,98% 
22 aprile 2008 928.000 10,09% 
23 aprile 2008 744.000 9,02%

 Censure

Nicole D’Oliva, ribattezzata Nicole ‘Olivier’, usata da Jeanne come sosia di Maria Antonietta nel corso del famoso Affare della collana, non chiede la carità a Jeanne, come nella versione italiana; essa è, in realtà, una prostituta che, non sapendo chi bussi alla sua porta, presenta prima di tutto la lista ed i prezzi dei propri “servizi”.Una delle censure più famose dell’edizione italiana riguarda, ad esempio, l’incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamoliere, sorella di Jeanne Valois, che in seguito verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a vivere per un breve periodo a casa di Oscar. Nella versione originale, Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e credendola uomo, gli si offre per denaro; Oscar, non essendo un uomo, scoppia a ridere. Tutto il dialogo, nella versione italiana, fu dapprima modificato, per poi essere tagliato di netto. Effettivamente, nella versione italiana l’identità di Oscar non è un vero e proprio segreto; in molti la chiamano Madamigella, quando il doppiaggio giapponese prevede Colonnello, Signore o un semplice Oscar. Di conseguenza è annullato tutto il fascino esercitato dal colonnello Oscar su alcune donne, sebbene rimanga più che intuibile la cotta di Rosalie nei suoi confronti.

lady oscar censure anime

Durante il processo a Jeanne, infine, questa accusa Maria Antonietta di averla costretta a fare cose terribili senza precisare di cosa si tratti, mentre nei dialoghi originali dichiara di esserne stata l’amante e che la regina sarebbe stata colpevole di intrattenere rapporti lesbici con molte dame di corte, tra le quali la contessa di Polignac e anche la stessa Oscar, che anzi si vestirebbe da uomo proprio per accondiscendere a questo desiderio deviato della sua regina (è proprio questa frase a far sussultare Oscar in platea).

Molto spesso i dialoghi vengono riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l’animazione giapponese. Non mancano, inoltre, errori di traslitterazione, per via del fatto che i nomi francesi sono stati traslitterati originariamente in giapponese, e questi a loro volta traslitterati in italiano. A0783

Lady Oscar postcard sigla

Testo tratto e modificato:   http://it.wikipedia.org/wiki/Lady_Oscar

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