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Per paciocchini si intendono dei giocattoli di una serie commercializzata sin dagli anni settanta dalla GIG. Venivano venduti nelle edicole, in bustine in cui ne erano contenuti 2 o 3. Rappresentavano una alternativa per il pubblico femminile degli Exogini che invece erano rivolti ai bambini.
Paciocchini – Caratteristiche
Tali modelli costituivano dei pupazzetti di plastica profumata, in voga fin dalla fine degli anni settanta e durante gli anni ’80. Il colore della pelle poteva essere rosa chiaro, marrone scuro ma anche fucsia, verde od azzurro. Nelle prime edizioni i paciocchini erano rigorosamente nudi, e soltanto successivamente fu introdotto qualche accessorio di abbigliamento. Spesso avevano pannolini, bandane o vestitini di feltro con colori sgargianti, quasi fluorescenti, come nello stile del periodo. A0826
Dagli anni 2000 ne è stata proposta una versione con uno stile più particolareggiato, commercializzata dalla Preziosi Collection. In ogni confezione oltre a due paciocchini ed alcuni accessori, viene abbinata una “paciocard” che contiene informazioni su un personaggio della serie.
Nella cultura popolare
Questi giocattoli vengono citati da Luciana Littizzetto nel suo romanzo Ti amo bastardo del 2004. La Littizzetto utilizza il paragone “moscia come un paciocchino!”
Testo tratto e modicato: http://it.wikipedia.org/wiki/Paciocchini
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Quanta doçura…aqui no Brasil chama-se Fofolete, tenho 17, mas não a palhacinha e as outras fantasiadas. Lindo demais.