OMEGA SPEEDMASTER – L’orologio lunare – (Dal 1957)

Omega Speedmaster

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Commercial Omega – Clicca Sopra

Omega Speedmaster Professional è un orologio sportivo da polso a carica manuale. Prodotto a partire dal 1957 dalla maison svizzera Omega, è divenuto famoso per essere stato l’unico orologio da polso a superare i severi test effettuati dalla NASA, che necessitava di fornire agli astronauti del programma spaziale Apollo un cronografo affidabile. Così L’Omega Speedmaster cal.321 ref.145.012 indossato da Buzz Aldrin (Neil Armstrong lasciò il suo segnatempo a bordo del modulo di allunaggio a seguito della rottura del cronometro di bordo) divenne il primo orologio ad essere sbarcato sulla luna.

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La Storia

La storia dello Omega Speedmaster inizia nel 1943 quando Omega lancia il movimento “27 CHRO C12” dove CHRO sta per Cronografo, 27 il diametro in millimetri, e C12 per il contatore delle 12 ore. Il movimento è disegnato da Albert Piguet. Dal 1946 è disponibile con un sistema antiurto ed un bilanciere amagnetico. Il movimento viene battezzato “321”, ed è montato in diversi tipi di cassa. La cassa dello Speedmaster viene disegnata negli anni cinquanta da Claude Baillod, con inizio della commercializzazione nel 1957.

Speedmaster e le missioni spaziali

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Neil Armstrong con l’ Omega Speedmaster (1969)

Lo Speedmaster è stato testato per la prima volta nello spazio da Walter Schirra (Sigma 7 ottobre 1962). Non fu una scelta ufficiale della NASA, ma una personale di Schirra (CK2998 il secondo modello di Speedmaster).

L’orologio funzionò perfettamente e fu utilizzato come backup per l’orologio di bordo. Apparecchi di rilevamento a bordo della capsula Mercury interne al veicolo spaziale e orologi da polso non erano stati sottoposti a test specifici.

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Nell’ultima missione Mercury, Gordon Cooper indossava i cronografi Omega e un Bulova Accutron Astronaut insieme, al fine di confrontare l’accuratezza del movimento manuale Omega e, l’innovativo, per quegli anni, Bulova elettronico. L’Omega è stato utilizzato per la sequenza di accensione dei razzi posteriori durante la fase di rientro.

Con i programmi Gemini e Apollo, gli astronauti avrebbero avuto bisogno anche di strumenti di cronometraggio da polso per aiutarli con le attività di EVA (Extra veicular activity), come passeggiate spaziali, esposizioni fotografiche sincronizzazione delle celle a combustibile. Tale strumento dovrebbe essere in grado di operare nel vuoto dello spazio dove vi sono violente variazioni di temperatura e pressione.

Programma Gemini e i famosi “test”

Nel 1962, la NASA decide di equipaggiare gli astronauti del suo programma futuro Gemini con un cronografo da polso estremamente accurato, leggibile, resistente e affidabile.

Donald K. Slayton, capo delle operazioni di equipaggio in volo, selezionò una serie di cronografi.

Ai fini del test di confronto, la NASA ha acquistato cronografi di marchi diversi da Corrigan, un grande rivenditore di Houston, in Texas: gli orologi acquistati furono i seguenti: Elgin, Benrus, Hamilton, Mido, Piccard, Omega, Bulova, Rolex, Longines e Gruen. Di questi, solo 3 sono stati selezionati per le prove di valutazione comparativa:

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Longines, Omega e Rolex (movimento Omega: Omega 321, movimento Rolex: Valjoux 72, movimento Longines: Longines 13 ZN)

I test studiati dalla NASA consistevano in una serie di prove molto dure a cui ogni orologio doveva essere sottoposto per aver il riconoscimento flight qualified by nasa for all manned space mission:

1) Alta temperatura 48 ore alla temperatura di 71 °C seguiti da 30 minuti a 93 °C. Il tutto alla pressione di 0,35 atm e ad una umidità relativa non eccedente il 15%.

2) Bassa temperatura Quattro ore a -18 °C

3) Temperatura – Pressione Pressione massima della camera di prova pari a 10-6 atm, con la temperatura fatta crescere a 71 °C. Poi la temperatura venne abbassata a -18 °C in 45 minuti e quindi alzata di nuovo a 71 °C in 45 minuti. Furono completati 15 cicli completi come questo.

4) Umidità relativa 240 ore complessive con la temperatura variabile fra 20 °C e 71 °C in un’atmosfera ad umidità relativa di almeno il 95%. Il vapore impiegato doveva avere un pH compreso fra 6,5 e 7,5.

5) Atmosfera di ossigeno L’orologio fu posto in una atmosfera al 100% di ossigeno a 0,35 atm per 48 ore. Per passare il test l’orologio doveva far rilevare prestazioni entro le tolleranze specificate e non presentare segni di bruciature, creazione di gas tossici, odori strani, deterioramento delle guarnizioni o dei lubrificanti. La temperatura ambiente fu mantenuta a 71 °C.

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Test temperatura della NASA sull’Omega Speedmaster

6) Prova d’urto Sei urti da 40 g, ciascuno della durata di 11 millisecondi, in sei differenti direzioni.

7) Accelerazione L’orologio venne accelerato linearmente da 1 g a 7,25 g in 333 secondi, lungo un asse parallelo a quello della navetta spaziale.

8) Decompressione Novanta minuti in un vuoto di 10-6 atm alla temperatura di 71 °C e poi 30 minuti a 93 °C

9) Alta pressione L’orologio venne assoggettato ad una pressione di 1,6 atm per 1 ora.

10) Vibrazioni Tre cicli di 30 minuti (laterale, orizzontale, verticale) con la frequenza variante fra 5 e 2.000 Hz e poi di nuovo a 5 Hz in 15 minuti. L’accelerazione media per impulso doveva essere non meno di 9,8 Gs.

11) Rumore 130 dB su una banda di frequenze estesa da 40 a 10.000 Hz, per la durata di 30 minuti

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Risultati dei test

Omega Speedmaster: acquisiti 21 minuti nel corso della prova di decompressione e persi 15 minuti durante la prova di accelerazione, la luminescenza del quadrante è stata persa durante il test.

Rolex Daytona: smesso di correre in due occasioni durante la prova di umidità relativa e durante la prova ad alta pressione.

Longines Wittnauer: Cristallo deformato nel corso della prova ad alta pressione, stesso guasto si è verificato durante la prova di decompressione.

Conclusione finale: L’Omega Speedmaster supera i test ed equipaggerà quindi gli astronauti delle missioni Gemini e Apollo.

Apollo 11: First watch worn on the moon 

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Fonte: Omega

Il momento più memorabile della storia dello Speedmaster: il 20 luglio 1969 alle 02:56 GMT quando, dopo Neil Armstrong (che aveva lasciato il suo Speedmaster a bordo della navicella a seguito della rottura del cronografo di bordo) Buzz Aldrin sbarca sulla Luna, portando con sé l’Omega Speedmaster in dotazione. La missione Apollo 11 rappresenta una svolta storica, e lo Speedmaster diventa il primo orologio (e, all’epoca, l’unico) ad essere andato sulla Luna. Questa impresa memorabile gli vale un soprannome altrettanto memorabile: Moonwatch, l’orologio della Luna.

Lo Speedmaster salva l’equipaggio dell’Apollo 13

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Omega Speedmaster – Apollo 13 

L’ 11 aprile 1970 partì la missione NASA denominata Apollo 13, la quale avrebbe dovuto portare, per la terza volta nella storia, l’uomo sulla Luna. Divenne celebre a causa di un guasto tecnico che rese impossibile l’allunaggio e molto difficoltoso il rientro sulla terra dei tre membri dell’equipaggio. Si rese necessaria una correzione di traiettoria della navicella da effettuarsi mediante l’accensione del motore del modulo lunare per un determinato numero di secondi e senza l’ausilio delle attrezzature di bordo, le quali furono tenute spente a causa della penuria di energia conseguente al guasto tecnico riportato. Un errore nella misurazione del tempo di accensione del motore avrebbe provocato un’eccessiva accelerazione della navicella ed una deriva della stessa verso una rotta non corretta, ed i tre astronauti non sarebbero potuti rientrare sulla terra.

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La misurazione del tempo di accensione fu eseguita, dunque, utilizzando lo Speedmaster in dotazione ad uno dei tre membri dell’equipaggio, e l’operazione riuscì perfettamente. Quest’impresa fece guadagnare all’ Omega lo “Snoopy Award”, la massima onorificenza assegnata dagli astronauti della NASA. Nel 2003, l’Omega decide di lanciare una speciale versione celebrativa dello Speedmaster denominata “Eyes on the stars”, e caratterizzata dell’emblema dello Snoopy Award riportato sul fondello e sul quadrante dei secondi. Lo Speedmaster “Eyes on the stars”, meglio noto come Snoopy, è una delle versioni più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo ed è stato prodotto in 5441 esemplari a ricordo della durata della missione (142 ore, 54 minuti e 41 secondi), era equipaggiato con il classico calibro 1861 a carica manuale, presentava il vetro in Esalite e veniva fornito con una scatola celebrativa realizzata nello stesso tessuto delle tute degli astronauti. Al suo interno, anche una copia dell’onorificenza assegnata all’Omega. ( 1feb18 )

Di seguito una piccola collezione di Omega Speedmaster

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 Testo tratto e modificato:  http://it.wikipedia.org/wiki/Omega_speedmaster

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