LANEROSSI – Carosello e Storia –

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Il lanificio Rossi (poi abbreviato in Lanerossi) di Schio è stato uno dei maggiori lanifici italiani

 

Carosello con Sergio Tofano – Sig. Bonaventura 1958 – Clicca Sopra

VIDEO 2 – Carosello con Pecos Bill 1960 – Clicca

Lanerossi – Storia

Interno stabilimenti Lanerossi
Stabilimento Lanerossi – Gli interni –

La Lanerossi è stata fondata nel 1873, trasformando in S.p.a. la Industrie Rossi sorta nel 1817 per opera di Francesco Rossi. Rossi, che era originario di Santa Caterina di Lusiana, si trasferì a Schio e nel 1849 cedette la gestione del lanificio al figlio, Alessandro Rossi. Il figlio nel corso degli anni lo trasformò in una delle maggiori industrie nazionali, diventando il punto di riferimento attorno al quale ruotavano tutte le attività economiche della città scledense.

All’inizio del Novecento il Lanificio Rossi era la maggiore impresa laniera italiana, con numerosi stabilimenti nel vicentino, di particolare importanza oltre a quelli di Schio erano quelli di Piovene Rocchette a cui si aggiunsero col tempo anche quelli di Torrebelvicino, Pieve (una frazione di Torrebelvicino), Dueville, Marano Vicentino, Vicenza, Montorio Veronese. Sulla spinta dell’impresa sorsero molte iniziative collaterali: i quartieri operai, i dopolavoro e molte opere sociali. La Lanerossi produceva tipo di tessuto di lana destinati ai più svariati scopi: dagli abiti, ai panni, coperte, filati per aguglieria e utilizzi industriali, che era in grado di commerciare in tutto il mondo attraverso una capillare rete vendita in USA, URSS, Germania, Polonia, Sud Africa, Canada, ecc.

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Nonostante questo, in pieno boom economico, a causa di scelte di gestione sbagliate la Lanerossi visse un periodo di crisi nel triennio 1955 – 1957. Per risollevare il lanificio e ristrutturarlo venne chiamato nel 1956 a svolgere l’incarico di presidente e consigliere delegato Giuseppe Eugenio Luraghi. Luraghi riuscì in brevissimo tempo a ottenere risultati eccellenti al punto che nel 1959 il fatturato fu di 23 miliardi di lire con circa 10.000 dipendenti. I vistosi guadagni del titolo azionario nella Borsa, portarono su di esso una forte speculazione che causò dapprima la fuoriuscita dei principali azionisti guidati da Franco Marinotti, e in seguito il successo di una acrobatica e spregiudicata “scalata” borsistica condotta dal finanziere siciliano Michelangelo Virgillito. Ma nel decennio successivo la Lanerossi conobbe di nuovo un periodo di forte crisi.

La pubblicità sulle riviste di Lanerossi

Nel 1987 il gruppo venne acquisito dal concorrente Marzotto della vicina Valdagno, che tuttavia non investì più nel marchio Lanerossi. Vennero via via smantellati i vari stabilimenti fino alla storica chiusura di quello di Schio nell’agosto 2005.

Lanerossi nello Sport

Paolo Rossi Lanerossi Vicenza

Il nome della Lanerossi è fortemente legato a quello dello sport. È stata fra le prime società italiane ad acquisire delle società calcistiche, insieme ad altre aziende vicentine come la Marzotto a Valdagno e la Pellizzari adArzignano. Negli anni quaranta le squadre di Schio e di Piovene assunsero il nome di Lanerossi.

Ben più famoso tuttavia è un altro matrimonio fra la Lanerossi ed una società calcistica, il Vicenza. A torto è ritenuto il primo caso di sponsorizzazione in Italia, mentre si trattò di una vera e propria acquisizione. Nel giugno1953 la Lanerossi acquistò infatti la società calcistica del capoluogo berico trasformandola di fatto in una propria divisione. Da allora, fino al 1990, la squadra portò il nome di Lanerossi Vicenza portando sulla maglia la celebre “R” del simbolo dell’azienda.

Dato la scomparsa del marchio Lanerossi, la Marzotto, attuale proprietaria dei diritti sul marchio, ha autorizzato l’uso sulle magliette della squadra del celebre simbolo a partire dalla stagione 2006-2007, come già aveva fatto nel 2002 in occasione del centenario della squadra.

Roberto Baggio Lanerossi Vicenza
Roberto Baggio con la maglia del Lanerossi Vicenza

Altra pubblicità Lanerossi del 1963
 
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