LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI e Addio a George Romero il Re dell’Horror – (1940/2017)

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George Andrew Romero (New York, 4 febbraio 1940 – Toronto, 16 luglio 2017) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, attore, direttore della fotografia e fumettista statunitense.

Nato e cresciuto a New York, da padre cubano di remote origini spagnole e da madre statunitense di origini lituane, Romero studia alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania. Dopo essersi diplomato, inizia a girare diverse pellicole, perlopiù cortometraggi (come il suo primo film girato solo a tredici anni in 8 mm, The Man from the Meteor) e pubblicità. Insieme ad alcuni amici forma la Image Ten Productions nei tardi anni sessanta. Mettono insieme circa 10.000 dollari per produrre quello che sarebbe diventato uno dei più celebri film horror di tutti i tempi, scritto da Romero insieme a John A. Russo: La notte dei morti viventi (1968). Il film divenne un vero e proprio cult negli anni settanta ed è considerato anche il film che ha codificato il genere zombie movie.

Romero muore il 16 luglio 2017 all’età di 77 anni dopo aver combattuto una breve ma aggressiva battaglia contro un cancro ai polmoni

La notte di morti viventi

La notte dei morti viventi, girato negli Stati Uniti nel 1968, è un film horror indipendente ed è il primo lungometraggio scritto e diretto da George A. Romero.

Durante le riprese il film non aveva ancora il titolo attuale ma veniva chiamato Night of the Flesh Eaters (cambiato poiché era troppo simile al titolo del film The Flesh Eaters), mentre sul copione era intitolato Monster Flick. Per motivi sconosciuti, i morti tornano in vita sottoforma di zombie e assediano, tra le altre, una piccola comunità rinchiusa in una casa di campagna i cui proprietari sono stati uccisi. Alcuni critici hanno giudicato il film come inerente a varie tematiche, quali la guerra del Vietnam, la libera circolazione di armi e il razzismo negli USA.

Produzione 

Locandina del film

Prima di iniziare il lavoro su La notte dei morti viventi, Romero lavorava nel campo della pubblicità per la Latent Image, compagnia da lui fondata insieme a John Russo e Russell Streiner. In seguito, verso la fine degli anni sessanta, fonda la Image Ten Production con un gruppo di amici. L’idea iniziale era di girare un film con un bilancio ridottissimo, ossia di 6.000 dollari. Furono contattate per il progetto altre sette persone, così che ognuno avrebbe dovuto mettere 600 dollari. Nacque così la Image Ten, ma ben presto realizzarono che serviva almeno il doppio dei soldi e furono contattati altri finanziatori che non avrebbero lavorato direttamente al film (al contrario dei primi dieci investitori). Alla fine per il film furono spesi 114.000 dollari, comunque una cifra modesta anche per un film degli anni sessanta.

Inizialmente la volontà dei tre era semplicemente di girare un film; l’idea dell’horror fu secondaria e dovuta al fatto che era facile vendere questo genere di film in quel periodo.

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Il film fu girato su 35 mm in bianco e nero. Romero aveva pensato anche di farlo su 16 mm a colori ma desistette dall’idea per due motivi: prima mancavano i soldi, e quando riuscì ad avere dei finanziamenti extra preferì tenerli per comprare altre pellicole con lo scopo di girare scene alternative o rigirare alcune parti del film. Tra le scene prese in considerazione per essere cambiate vi era il finale poiché la Columbia e l’American International Pictures dissero che era troppo deprimente. La Walter Reade Organization accettò di proiettare il film senza modifiche o censure con la sola condizione di cambiare il titolo in Night of the Living Dead.

Gli effetti speciali erano molto semplici e logicamente limitati al budget. Per il sangue fu utilizzato lo sciroppo Bosco e i vestiti erano di seconda mano.

la notte dei morti viventi trailer

Sceneggiatura 

La sceneggiatura fu scritta da John A. Russo e George A. Romero sotto il titolo di Monster Flick. In un’intervista per la BBC il regista ha dichiarato di aver suddiviso il copione in tre parti; la prima è diventata La notte dei morti viventi, le altre due sono state riadattate per Zombi e Il giorno degli zombi.

Romero si è ispirato al romanzo fantastico Io sono leggenda (I am legend) di Richard Matheson, in cui un solo uomo è rimasto sulla terra dominata dai vampiri. Romero ha trasformato gli astuti succhiatori di sangue in creature quasi totalmente prive d’intelligenza e spinte solo dalla sanguinaria voglia di uccidere.

Il copione fu cambiato più volte in alcune delle sue parti soprattutto quelle concernenti i dialoghi di Ben. Hardman ha attribuito le modifiche a Duane Jones che era una persona troppo educata per interpretare un camionista rozzo e probabilmente lo stesso Jones cambiò i dialoghi in base a come sentiva dovesse essere il suo personaggio.

Cast 

Per via del bilancio ristretto la scelta degli attori ricadde inevitabilmente su persone poco conosciute e amici con piccole esperienze cinematografiche. Anche alcuni produttori interpretarono ruoli più o meno importanti.

Duane Jones nel ruolo di Ben

Il ruolo del protagonista Ben fu assegnato a Duane Jones, un attore afro americano sconosciuto fino a quel momento.

Per interpretare Barbara fu scelta l’allora ventitreenne Judith O’Dea, conosciuta da Karl Hardman e Marilyn Eastman, che era in cerca di un ruolo con il quale dare una svolta alla propria carriera.

Gli altri attori non avevano alcun genere di esperienza cinematografica prima di questo film e molti non recitarono più neanche in seguito.

Per gli zombie furono necessarie molte comparse. Alcune furono prelevate da Romero dal settore della pubblicità dove lavorava prima, altri erano abitanti di Evans City (dove venne girato il film) che erano attratti dall’idea di partecipare ad un film horror.

Regia

La notte dei morti viventi fu il primo lungometraggio diretto da Romero. Prima di questo film lavorava come regista dicortometraggi per la serie per ragazzi Mister Rogers’ Neighborhood, trasmessa dalla rete locale WQED. La decisione di Romero di girare questo film influenzò tutta la sua carriera futura dato che lo inserì nel campo dell’horror; alcuni dei suoi lavori sono i quattro sequel di questo film, La stagione della strega (1972), Creepshow (1982), La metà oscura (1993).

 Accoglienza

La prima del film fu il 1º ottobre 1968 al Fultom Theatre di Pittsburgh. Attirò principalmente un pubblico di adolescenti che aveva libero accesso alle sale poiché i divieti posti dall’MPAA non sarebbero entrati in vigore sino al mese successivo In Italia, come in molti altri paesi del mondo, il film fu vietato ai minori di 18 anni, per la violenza di alcune scene, che per l’epoca erano molto impressionanti (il film viene spesso citato come uno dei predecessori dello splatter odierno).

Nonostante le varie controversie, cinque anni dopo la proiezione Paul McCollough della rivista Take One definì il film come «il film horror di maggior profitto realizzato al di fuori di un grande studio». Dopo dieci anni aveva guadagnato tra i 12 e i 15 milioni di dollari al botteghino statunitense ed è stato doppiato in più di 25 lingue tra Europa, Canada e Australia. In totale incassò 30 milioni di dollari e il Wall Street Journal lo riporta come il film con i maggiori incassi in Europa nel 1969.

Critiche 

Ai critici non piacquero i sanguinosi effetti speciali. Il quotidiano Variety etichettò La notte dei morti viventi come una «costante orgia di sadismo» e si pose dei dubbi sull’integrità e la responsabilità dei produttori. Vincent Canby del New York Times lo definì un film “spazzatura” e anche alquanto sciocco.

D’altra parte ci furono anche critiche positive che riconobbero le grandi innovazioni del film. Pauline Kael scrisse: «Uno dei più macabri film horror di tutti i tempi – quando esci dal cinema vorresti poter dimenticare quella terribile esperienza…

La banale serietà del film fa il resto – e gli dà quel tocco di crudo realismo». Roger Ebert criticò la proiezione mattutina del film (tipica degli horror in quel periodo) ma gli piacque il film. Rex Reed scrisse: «Se volete sapere cosa trasforma un B-movie in un classico… non perdetevi La notte dei morti viventi. Non è concepibile perderselo per chi è interessato all’horror».

Sin da quando uscì nelle sale, critici e storici cinematografici videro ne La notte dei morti viventi un film sovversivo che opera una critica contro la società statunitense degli anni sessanta, contro la Guerra Fredda, e il razzismo presente negli USA.

Il trattamento riservato ai personaggi femminili del film scatenò le critiche di numerose femministe. Le donne sono rappresentate indifese e spesso escluse dalle decisioni importanti. Barbara è addirittura ridotta in uno stato semi-catatonico per la maggior parte del film in seguito alla perdita del fratello. Judy non riesce a comprendere fino in fondo cosa stanno vivendo e le sue azioni condanneranno sia lei stessa che il fidanzato. Helen Cooper, inizialmente dotata di una forte personalità, diventa mano a mano sempre più impotente e questo la porterà alla morte.[30]. Tuttavia, non va dimenticato che anche i personaggi maschili del film, soprattutto Harry, sono rappresentati come incapaci di affrontare ciò che sta accadendo intorno a loro, e agiscono con comportamenti irresponsabili.

Influenze 

I morti viventi

Con La notte dei morti viventi George Romero ha rivoluzionato il cinema horror. Il giornalista Almar Haflidason della BBC è convinto che «questo film abbia cambiato il modo di fare film horror». Gli zombie presenti in film precedenti a questo (comeL’isola degli zombies o Ho camminato con uno zombie) avevano a che fare con stregoni e riti vudù ed erano solitamente ambientati nei Caraibi.

Anche se Romero non ha mai utilizzato il termine “zombie” si deve a lui l’idea di farli diventare mostri cannibali risvegliati per un misterioso virus e in seguito tutti i film sui morti viventi hanno ripreso queste caratteristiche. Da ricordare tra i vari film con questa tematica ci sono Zombi 2 (1979), Virus – L’inferno dei morti viventi (1980), Il ritorno dei morti viventi (1985), Dimensione terrore (1986) o anche la serie di videogiochi Resident Evil (da cui furono tratti i film del 2002, 2004 e 2007); esempi di parodiesono L’alba dei morti dementi (2004) e alcuni episodi dei cartoni animati I Simpson e South Park.

Copyright  

La notte dei morti viventi è diventato di pubblico dominio poiché la casa di distribuzione, la Walter Reade Organization, non mise l’avviso del copyright sulla pellicola, cosa necessaria nel 1968 per mantenere il copyright. Questo avviso era stato messo dalla Image Ten nei titoli di testa della versione col titolo Night of the Flesh Eaters. Quando fu cambiato il titolo fu rimosso anche l’avviso.

Per questo motivo il film è venduto in home video da vari distributori. Nell’Internet Movie Database vi sono 23 copie diverse in DVD e 19 in VHS. Il film può essere anche scaricato gratuitamente da siti internet quali Google Video e Internet Archive. Attualmente è il secondo film più scaricato dall’Internet Archive

Una scena del film Zombi 2

Sequel  

La notte dei morti viventi è il primo di sei film diretti da George Romero sugli zombie. A questo seguirono Zombi (1978), Il giorno degli zombi (1985)La terra dei morti viventi (2005), Diary of the Dead – Le cronache dei morti viventi (2007) e Survival of the Dead – L’isola dei sopravvissuti (2009). L’elemento comune ai film è l’arrivo dei morti viventi e il disperato tentativo dell’uomo di fermarli ed in ciascun capitolo della serie Romero opera una critica verso elementi propri del periodo nel quale sono stati prodotti. Sono stati realizzati anche due remake: il primo nel 1990 da Tom Savini (La notte dei morti viventi) ed il secondo nel 2006 da Jeff Broadstreet (La notte dei morti viventi 3D). A0107

Il regista italiano Lucio Fulci realizzò nel 1979 Zombi 2, una sorta di sequel apocrifo a quello di Romero. Vi furono accuse sia da parte di Romero che da parte di Dario Argento, che aveva curato la versione europea del film, ma Fulci rispose elencando tutti i film precedenti in cui era presente la parola zombi. Il film ottenne un grande successo e diventò un cult anche all’estero sotto il titolo di Zombi Flesh Eaters. Lo stesso Fulci diede inizio alla realizzazione di un ulteriore sequel con il titolo di Zombi 3 (1988), ma il film fu terminato da Bruno Mattei e Claudio Fragasso a causa di un aggravamento di salute di Fulci.

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