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Coppa Davis
La Coppa Davis è la massima competizione mondiale a squadre del tennis maschile. Riservata a squadre nazionali, è organizzata dalla Federazione Internazionale Tennis e ha cadenza annuale, disputata con la formula dell’eliminazione diretta. È il più antico campionato a squadre nazionali di ogni disciplina sportiva.
Ogni nazione aspira a competere nel primo gruppo di 16 nazioni (il “World Group”) che prevede quattro turni di gare distribuiti in quattro week-end nell’arco dell’anno. Ogni sfida tra due nazioni del “World Group” consiste di 5 incontri disputati nell’arco di tre giorni, solitamente venerdì, sabato e domenica. Al venerdì i primi due incontri sono dei singoli, solitamente tra i due migliori giocatori di ogni nazione. Un incontro di doppio si disputa nel secondo giorno, mentre nel terzo gli ultimi due incontri sono dei singoli, nei quali tipicamente i giocatori del primo giorno si scambiano gli avversari. Se la sfida si è già risolta a favore di una delle due squadre, è comune che gli incontri restanti vengano disputati dalle riserve (più giovani e meno quotate), che acquisiscono così esperienza in Coppa Davis.
Nel dicembre 1976 l’italia si accingeva ad affrontare la sua terza finale di coppa Davis dopo le due perse nel 1960 e 1961 contro l’Australia. Il team che aveva raggiunto quel traguardo era composto da Adriano Panatta, Corrado Barazzutti,Tonino Zugarelli e Paolo Bertolucci, con Nicola Pietrangeli come capitano e Mario Belardinelli nella veste di direttore tecnico. I primi due incontri con la Polonia e Jugoslavia terminarono col risultato di 5-0.
A luglio L’italia doveva affrontare a Roma la nazionale svedese, detentrice del trofeo; la stagione azzurra è già splendida, Panatta ha da poco trionfato a Roma ed al Roland garros. Gli azzurri riuscirono ad imporsi grazie anche al sorprendente forfait di Biorn Borg, fresco vincitore del suo primo torneo di Wimbledon.
Avversari nella finale europea erano gli inglesi, cui spettava la scelta della superficie; come previsto la decisione fu di disputare gli incontri sull’erba di Wimbledon, superficie tradizionalmente ostica ai giocatori italiani. Pietrangeli decise di far giocare Zugarelli al posto di Barazzutti, convinto delle maggiori chances del primo sulle supefici veloci.
La mossa risultò vincente poichè Zugarelli vinse il primo singolare su Taylor e Panatta ebbe la meglio su Lloyd. Perduto l’incontro di doppio nonostante tre match-point ed un interminabile quarto set, fu Adriano Panatta ad assicurarsi il punto decisivo battendo Taylor. Zugarelli aggiudicò all’italia anche l’ultimo singolare. A fine settembre era attesa al Foro Italico la fortissima nazionale australiana, che poteva contare su John Newcombe ,John Alexander,e la mitica coppia di doppio Newcombe-Roche.
Questa semifinale era considerata da molti la vera finale, il vincitore avrebbe dovuto affrontare il Cile, qualificatosi dopo la rinuncia per motivi politici dell’Unione Sovietica.
Barazzutti battè newcombe e Panatta perse contro Alexander, fissando il punteggio della prima giornata sul 1-1. Il doppio composto da Panatta e Bertolucci sconfisse con facilità Newcombe e Roche. La terza giornata si aprì con la vittoria di Alexandr su barazzutti. L’incontro decisivo tra Panatta e Newcombe fu interrotto per oscurità e si concluse a favore dell’italiano il lunedì.
La finale era programmata per il 17 dicembre in Cile.
La squadra cilena non era molto forte ma era arrivata in finale anche grazie al fatto che diverse federazioni avevano rinunciato a giocare in segno di protesta contro il regime di Pinochet.
Prima della finale le polemiche furono roventi, il governo italiano non vedeva di buon occhio il regime cileno, c’era chi temeva per l’incolumità della squadra e molti che spingevano verso il boicottaggio della finale. Pietrangeli si battè con forza per disputare la finale ed alla fine fu il presidente del Coni a prendere la decisione di schierare la squadra.
La finale ebbe poca storia, nei primi due singolari Barazzutti sconfisse Fillol e Panatta vinse su Cornejo. Il punto decisivo arrivò già alla seconda giornata con il doppio Panatta-Bertolucci.
Quella del 1976 resta ad oggi l’unica coppa davis vinta dall’italia, nonostante le altre 4 finali disputate. Panatta, dichiarò più tardi, di aver indossato la maglietta rossa per una provocazione nei confronti di Pinochet» quando il Paese sudamericano stava vivendo il regime del dittatore legato alla destra.
La Coppa Davis 1976 è stata la 65ª edizione del massimo torneo riservato alle nazionali maschili di tennis. Vi hanno partecipato 56 nazioni: 32 nella zona europea, 12 nella zona dell’est e 12 della zona americana.
L’Italia ha battuto il Cile nella finale che si è giocata all’Estadio Nacional de Cile di Santiago in Cile dal 17 al 19 dicembre. A1165
Semifinali Coppa Davis 1976
Tabellone
1° Turno 24–27 settembre |
Finale 17–19 dicembre |
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Roma, Italia (Terra) | ||||||||||
EUR-A | Italia | 3 | ||||||||
EAS | Australia | 2 | Santiago, Cile (Terra) | |||||||
EUR-A | Italia | 4 | ||||||||
AME | Cile | 1 | ||||||||
EUR-B | URSS | |||||||||
AME | Cile | w/o |
Primo turno
Italia 3 |
Foro Italico, Roma, Italia 24–27 settembre 1976 Terra |
Australia 2 |
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Cile ha battuto URSS che non ha disputato l’incontro.
Finale
Cile 1 |
Estadio Nacional de Cile, Santiago, Cile 17–19 dicembre 1976 Terra |
Italia 4 |
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