CITROEPATINA la panacea dei nostri nonni e genitori

CITROEPATINAcitroepatina

Citroepatina

Variazione sul tema della Citrosodina, prodotto amatissimo dai nostri nonni e genitori, presentando la versione anni Settanta della Citroepatina.

Nonostante la radice “Citro” del nome, la Citroepatina aveva ben poco in comune con la più conosciuta “sorella”: mentre quest’ultima veniva impiegata nel trattamento delle sindromi gastriche, la Citroepatina era prescritta in caso di insufficienze epatiche, itteri, epatiti, stati pre – cirrotici ed altre patologie legate al fegato.

citroepatinaAnche la composizione era molto diversa: betaina monocitrato, sorbitolo, bicarbonato di sodio, acido citrico e saccarosio, a fronte di solo citrato trisodico della Citrosodina.

Mentre la maggior parte di noi conosce sorbitolo, acido citrico, saccarosio e bicarbonato di sodio, perché comunissimi in farmaci e prodotti alimentari, sicuramente rimarrà interdetto dalla betaina. Chissà quale molecola potrà mai celarsi dietro questo nome?

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La betaina fu isolata per la prima volta nel 1866 da Carl Scheibler, il quale stava lavorando con della melassa di Beta vulgaris, ossia barbabietola comune: perciò non abbiamo a che fare con una molecola “strana”, ma semplicemente con una dal nome curioso.
La betaina non divenne subito il farmaco d’elezione per trattare le patologie epatiche, tanto che per molto tempo si ritenne che non avesse proprietà farmaceutiche particolari. Studi degli anni Cinquanta – Sessanta dimostrarono che questa molecola aveva un alto potere metilante, ossia la capacità di cedere gruppi metile soprattutto all’ omocisteina, trasformandola in metionina,

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un amminoacido essenziale, in quanto costituisce l’”inizio” delle proteine umane, agevolando così il lavoro di sintesi proteica del fegato e la sua rigenerazione in caso di steatosi ed altre patologie considerate come “pre – cirrotiche”.
Vista sotto questa luce sembrerebbe che la betaina fosse il massimo come farmaco, ma studi successivi dimostrarono che la sua efficacia era un po’ più limitata, ed infatti oggi la molecola è impiegata solo come integratore. A0330

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L’articolo è tratto dall’interessantissimo blog : http://blog.libero.it/lfde/

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