AMERICANINO … il jeans dei Paninari degli anni ’80 – (anni ’70 /1992)

Americanino

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Americanino è stata una casa di moda italiana, fondata alla fine degli anni settanta e fallita nel 1992. È oggi un marchio registrato, inutilizzato in Italia. Il suo logo è costituito dalla stilizzazione del profilo del volto di due pellerossa accostati che guardano in direzione opposta, di colore blu e bianco (oppure rosso), che sovrastano la scritta Americanino in stampatello.

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Americanino – Storia 

Alla fine degli anni settanta Adolfo Bardelle, autista di ambulanze all’ospedale di Chioggia, fondò, assieme ai soci Eugenio Schiena e Renzo Franco, l’azienda denominata Americanino. Per la produzione dei capi disegnati, Bardelle si appoggiò all’azienda tessile della moglie, Elisabetta Converso. La prima sede dell’azienda era in alcuni capannoni in via Dalmazia, a Cavarzere.

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Il successo degli anni ottanta spinse l’azienda a cercare nuove località per la produzione: venne scelta la cittadina di Pegolotte di Cona, a Venezia.

Assieme ad altri capi e marchi di abbigliamento quali i giacconi imbottiti (es. Ciesse Piumini, Moncler e Henry Lloyd), i jeans (es. Armani, Levi’s, Uniform, Rifle in velluto millecoste, Avirex e Stone Island), le felpe (American System e Best Company), i maglioni (es. Marina Yachting), infatti, i capi dell’Americanino furono scelti – anche grazie ad una accorta campagna di marketing pubblicitario – dai cosiddetti paninari, quali elementi distintivi.

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Tipico giubbotto Paninaro anni ’80

Nel 1985, la Americanino si è fusa con l’azienda che inizialmente aveva utilizzato per la produzione e che continuava ad assemblare anche per altre marchi: la Rinomate Jeanserie Venete S.p.A. L’azienda che ne deriva, mantenne il nome Americanino. Nello stesso periodo, nel pieno del proprio successo imprenditoriale, Bardelle conia svariati nuovi sottomarchi (quali Outsider, Kinghino e Frank Scozzese );

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uno di tali marchi, pensato per la jeanseria di lusso (e chiamato Cohen) non verrà mai applicato sui prodotti e riuscirà così ad evitare di rientrare fra i cespiti fallimentari, venendo mantenuto dal figlio del proprietario e rilanciato negli anni duemila.

Americanino – La cessione del marchio

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Non solo abbigliamento … ecco il quaderno Pigna

All’inizio degli anni novanta, complice il cambio dei gusti del pubblico, i tentativi dell’azienda di adeguarsi alle nuove mode si scontrarono con l’immagine – strettamente legata al mondo degli abiti da paninari – che l’azienda proiettava nell’immaginario dei consumatori.

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Il ricercato adesivo anni ’70

Già il 13 marzo 1990, la proprietà chiedeva la cassa integrazione per i propri dipendenti.

Spostando la propria sede da Padova a Rovereto, l’Americanino, nell’evenienza oramai imminente di un fallimento, mutava nome in quello di Rinomate Jeanserie S.p.A.

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Nel 1992 l’azienda Americanino fallì. I liquidatori dell’epoca decisero di stornare i beni materiali dai marchi reputando questi ultimi ancora meritevoli di investimento e spendibili sul mercato. In tal modo, fra i vari marchi, quello Americanino fu rilevato dalla società greca – creditrice – che forniva parte dei tessuti all’azienda di Pegolotte. In tale frangente, cessa la storia della ditta Americanino e della sua produzione italiana.

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Il marchio ancora in Colombia

Nel 1989, la proprietà aveva concesso la licenza di produrre e distribuire il marchio Americanino alla Comodín S.A.S..

La licenza valeva per il territorio della Colombia (patria della Comodin), per la regione andina ed il Nord America. A seguito delle vicende della casa madre, la Comodin ha continuato a disegnare e distribuire prodotti con il marchio Americanino nei paesi citati, acquisendo la titolarità del marchio per tali territori, senza avere più nessun legame con la l’azienda italiana ed i successivi proprietari del marchio. A1231

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Il marchio “sopravvive” in Colombia
 
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