Accessori AUTO che non esistono più … vero salto nel passato

Accessori auto vintage

accessori auto vintage

Vero salto nel passato con  i mitici accessori “indispensabili” alle nostre auto degli anni 60 70 e 80 che, all’epoca, erano scarsamente accessoriate. Ognuno di noi le personalizzava a piacimento investendo piccoli gruzzoletti che però rendevano le nostre auto uniche e ben riconoscibili fra tutte.

Ecco una carrellata dei più ricordati e utilizzati…

La trousse (si diceva così) porta-attrezzi era un accessorio indispensabile: conteneva i “ferri” principali, e di pronto uso, nel caso di défaillance improvvise della vettura…..ma in quanti l’hanno poi realmente mai usata ?

accessori auto vintage

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Accessori auto vintage – Trousse originale Lancia

I paraspruzzi un tempo, erano in gomma, rigorosamente neri (i più coraggiosi usavano sollevarli di qualche centimetro dal terreno per mezzo di apposite catenelle), e spesso portavano impresso il monogramma della Casa costruttrice dell’auto per la quale venivano prodotti.

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Altro accessorio immancabile a quei tempi era il set da picnic .…  ce n’erano di più economici e di più pregiati. Da utilizzare “obbligatoriamente” con plaid a disegno scozzese (altro accessorio oggi dimenticato), che all’occorrenza tornava utile… per altri impieghi non prettamente gastronomici (ma sempre divertenti).

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“Anticamente”, l’adesivo della nazionalità era “obbligatorio” se ci si recava all’estero. In ogni caso, l’ovale “I” a molti piaceva anche come elemento decorativo.

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Anche gli adesivi arancioni o rossi con l’indicazione dei limiti di velocità erano un “must”: tuttora obbligatori (ma soltanto per determinate categorie di veicoli), una quarantina di anni fa – cioè negli anni immediatamente successivi all’”Austerity” del 1973-74 – vennero prescritti per le autovetture di più bassa cilindrata: 80 km/h sulle strade statali (vetture fino a 600 cc), e, come nell’adesivo qui raffigurato, 90 km/h per le auto da 601 a 900 cc.

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E che dire delle mitiche antenne che fecero furore negli anni 70 e 80?  Oltre che per la radio, venivano impiegate per chi montava a bordo il “baracchino”, ovvero l’impianto Cb oggi soppiantato da cellulari, smartphone e navigatori…

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Oggi, a meno di rigidissime temperature e di scarsa cura del motore, il rischio di ritrovarsi con il motore “freddo” anche dopo molti chilometri è piuttosto remoto. Un tempo era un pericolo reale:. Fino agli ani 80, andavano di gran moda le mascherine da applicare alle griglie radiatore anteriori. In molti le ricordano ancora oggi

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Accessori auto vintage – Mascherina originale FIAT 1300 / 1500

… E molti “ex ragazzi” ricordano, non senza un certo “quid” di raccapriccio, i cagnolini finti, provvisti di snodo sotto il “collo”, che si usava appoggiare sulle cappelliere delle auto: con il movimento della vettura, gli altri automobilisti assistevano al singolare spettacolo del cane che muoveva la testa “a ritmo della vettura”

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Una moda oggi pressoché scomparsa: la targhetta “Non correre-pensa a noi” che molti automobilisti solevano applicare al cruscotto delle rispettive auto, magari alternandole (o, a volte, insieme) ai piccoli “San Cristoforo” anch’essi calamitati.

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Un “ammennicolo” oggi quasi del tutto scomparso era il ventilatore da applicare sul cruscotto, o sul parabrezza (per mezzo di una ventosa). Da tempo non serve più: gli impianti A/C lo hanno del tutto soppiantato.

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Sempre a proposito di velleità sportive, era immancabile il “volantino”: tutti lo chiamavano così perché nella stragrande maggioranza dei casi era di diametro inferiore rispetto a quelli, ben più ampi, di serie (del resto, molte vetture non avevano il servosterzo, e per girare le ruote servivano “ruote” belle larghe). Spesso, però, veniva scelto piccolo anche perché “più da corsa”. Oggi, con gli airbag, è un accessorio che ben difficilmente può sostituire il volante di serie.

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Fino a non moltissimi anni fa, aziende quali Carello, Siem, Cibié, SEV-Marchal, Hella, Lucas, Bosch (soltanto per citare alcuni dei “big player”) fecero furore nell’aftermarket: molti automobilisti montavano un bel paio di “fendi” supplementari, imbullonandoli ai paraurti in acciaio inox: il risultato, oltre alla grande utilità dell’accessorio, faceva guadagnare al “muso” della vettura un che di sportivo che piaceva.

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Accessori auto vintage – I mitici fendi nebbia montati sul paraurti in lamiera

Stessa cosa anche “dietro”: in epoche lontane, l’applicazione di “faretti rossi” retronebbia (così come di “faretti bianchi” come luci di retromarcia) supplementari, perché spesso non forniti di serie, era molto consigliato per quanti risiedevano in aree nebbiose.

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Anche le cartine stradali oggi si possono considerare del tutto superate: ci sono i navigatori satellitari, per suggerirci gli itinerari di viaggio e tutte le informazioni correlate

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Un altro accessorio che oggi non usa più sono le “trombe” pluritonali ad azionamento elettrico oppure elettropneumatico: quegli “allegri motivetti” che, di notte, facevano sobbalzare dal letto i nostri genitori, oggi non ci sono più,,,,,

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Per scaricare “a terra” le cariche elettrostatiche, ed evitare di prendere la scossa al contatto delle mani con le maniglie metalliche (se si utilizzavano scarpe dalle suole in gomma) c’erano le strisce con i fili di rame.

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Prima che diventassero obbligatori (in Italia, ciò avvenne il 1 gennaio 1977), gli specchi retrovisori costituivano un accessorio utile e, nello stesso tempo, decorativo. Ce n’erano di molte forme: a guscio nero (più sportivi), cromati, fissi oppure regolabili; da fissare sui parafanghi o alla porta lato guida, oppure al montante, alla grondaia o alla cornice della porta stessa.

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Un vero salto nel passato con questi accessori auto vintage che, ne sono certo, avrà fatto spuntare qualche lacrimuccia su qualche viso di “ragazzi dell’epoca”. A0847

Articolo in collaborazione con nostro sito : Auto e Moto d’epoca 

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4 Risposte a “Accessori AUTO che non esistono più … vero salto nel passato”

  1. Beh si faceva ( per noi Elettronici!) un circuito di regolazione di velocità, continua, per le spazzole del tergicristallo….o il sensore per la pioggia che innescava lo stesso tergi….

  2. Beh, ci sarebbe da menzionare anche la piccola coda in pelo, che si attaccava vicino allo specchietto retrovisore interno. Ciao. Franco da Milano, età 61 anni! GULP!.

  3. le cartine le ho ancora – sinceramente ora nn le uso piu’ ma all’epoca mi hanno permesso di girare tutta europa- come facevamo……………….
    bei ricordi e penzare che oggi per trovare un distributore certe gente si affida a google map anche nella stessa citta’
    la vecchia abitudine di una volta a ricordarsi le strade-

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