A scuola negli anni ’70
A Scuola negli anni ’70
La scuola secondaria di primo grado, comunemente denominata scuola media o scuola media inferiore, è nell’ordinamento italiano un percorso scolastico obbligatorio di durata triennale che costituisce insieme alla scuola primaria il primo ciclo di studio dell’ordinamento scolastico italiano. La scuola secondaria di primo grado segue la scuola primaria (che deve essere conclusa per poter accedere al percorso scolastico successivo); per poter successivamente accedere alla scuola secondaria di secondo grado è necessario superare l’esame di stato del primo ciclo di studio.
Scuola media unica
Riforma del 1962
Dal primo ottobre del 1963 tutte le scuole medie inferiori furono unificate sotto un unico modello, denominato scuola media unificata. Ciò comportò la scomparsa della precedente scuola media, della scuola di avviamento professionale, dei corsi inferiori di istituti d’arte e quelli dei conservatori musicali, nonché del terzo ciclo delle scuole elementari (classi sesta, settima e ottava) istituito dai programmi ministeriali pubblicati con D.P.R. 503/1955 e dalla successiva riforma dell’ordinamento didattico delle scuole elementari di cui alla legge 1245/1957.
Il programma ministeriale prevedeva 25 ore settimanali, con l’opzione si seguire uno o più corsi facoltativi durante gli anni. Durante il secondo anno, per esempio, alla lingua italiana veniva accostato l’insegnamento introduttivo della lingua latina, che poteva essere poi scelta durante il terzo anno, senza la quale non ci poteva iscrivere al liceo classico. Le altre due materie facoltative corrispondevano ad un proseguimento naturale di materie precedentemente studiare. Di seguito il programma di studio ministeriale:
Scuola media (1963 – 1977) |
I anno |
II anno |
III anno |
---|---|---|---|
Religione | 1 | 1 | 1 |
Italiano | 6 | – | 5 |
Italiano e elementari conoscenze di latino | – | 9 | – |
Storia e educazione civica, geografia | 4 | 4 | 4 |
Lingua straniera | 2 | 3 | 3 |
Matematica | 3 | 3 | 3 |
Osservazioni ed elementi di scienze naturali | 2 | 2 | 3 |
Educazione artistica | 2 | 2 | 2 |
Applicazioni tecniche | 1 | – | – |
Educazione musicale | 1 | – | – |
Educazione fisica | 2 | 2 | 2 |
Totale delle ore settimanali | 25 | 25 | 25 |
Latino (facoltativo) | – | – | 4 |
Educazione musicale (facoltativo) | – | 1 | 1 |
Applicazioni tecniche (facoltativo) | – | 2 | 3 |
Riforma del 1979
Nel 1977 il programma di studio venne rivisitato: l’insegnamento della lingua latina fu eliminato, le applicazione tecniche divennero educazione tecnica e resa obbligatoria e non più differenziata tra maschile e femminile, e anche l’educazione musicale venne estesa a tre anni. L’orario settimanale fu così portato a 30 ore:
Scuola media (1979-2009) |
I anno |
II anno |
III anno |
---|---|---|---|
Italiano | 7 | 7 | 7 |
Storia e geografia | 4 | 4 | 4 |
Matematica | 4 | 4 | 4 |
Lingua straniera | 3 | 3 | 3 |
Scienze chimiche, fisiche e naturali | 2 | 2 | 2 |
Educazione tecnica | 3 | 3 | 3 |
Educazione artistica | 2 | 2 | 2 |
Educazione musicale | 2 | 2 | 2 |
Religione o attività alternative | 1 | 1 | 1 |
Educazione fisica | 2 | 2 | 2 |
Totale delle ore settimanali | 30 | 30 | 30 |
Seconda lingua comunitaria | 2 | 2 | 2 |
Dall’anno scolastico 2003/2004 viene introdotto l’insegnamento della seconda lingua comunitaria (francese, spagnolo o tedesco) con due ore settimanali, portando così il totale delle ore da 30 a 32.
Ancora belle immagini vintage
E poi …. arrivarono loro ma questa … è un’altra storia
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“L’orribile grembiule” al quale si riferisce il primo lettore in realtà era un mezzo per attenuare le differenze di classe tra chi poteva permettersi bei vestiti e chi no, tra il bambino ricco e quello povero, insomma, oltre a proteggere i vestiti da macchie e danni vari che i bambini attirano a sé.
Anche nel Regno Unito gli studenti sono dotati di uniforme scolastica.
Ciao,
– per quanto riguarda il “peso” dei libri da portare, posso dire che rimpiango le vecchie cartelle di pelle (o presunta tale) con il manico e la chiusura con le fibie a pulsante – vedesi scuole elementari anni ’60 – che sopravvisse a lungo;
– all’inizio del decennio successivo ebbi uno zaino con la scritta “Air Force”, è durò lo spazio delle sole scuole medie (ricordiamoci che vi erano anche l’atlante e le scarpe da ginnastica per l’ora di educazione fisica – ed entrambe due volte alla settimana, che dovevi sobbarcarti a parte. I materiali cominciavano ad essere piuttosto scadenti!
– Il salto di qualità si ebbe con le scuole superiori: anzitutto potevo vestirmi come volevo. I libri cominciavano a costare parecchio e servivano a poco, in quanto con un bel quaderno formato “A4” per tutte le spiegazioni quotidiane di ogni materia (tecnica soprattutto) ed un bel quaderno ad anelli in “bella copia” per ognuna di esse, fu sufficiente recarsi a scuola con due articoli per scrivere, oltre la penna, la matita e la gomma (di plastica).
Eccezioni (facoltative:
– i libri per le materie letterarie (a seconda dell’insegnante, s’intende, perchè anche lì c’era discrezione da parte del tipo di professore)
Nasceva, insomma l’insegnamento a carattere “universitario”
Avendo frequentato la prima elementare negli Stati Uniti, vi assicuro che lì era già così da sempre – l’orribile grembiule che mi sa sempre molto di “regime” non è mai esistito (segno che questo paese – il nostro! – è sempre indietro di anni luce!)
MA IL DISCORSO E’ COMUNQUE MOLTO, MOLTO LUNGO….
Salve. C’era anche, alla fine anni ’60, primi ’70, la cintura elastica per tenere libri e quaderni insieme. Arrivederci. Franco da Miano.